dic 022010
 
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La macchina del fango si è messa in moto e sta per piombare a Fidenza. Non si conosce chi sia al volante, ma è di certo uno spericolato pilota, viste le manovre che ha compiuto finora.
Sembra ben chiaro invece l’obiettivo: il 31enne segretario del Partito Democratico fidentino Davide Malvisi. Da 5 anni attivo nel gerontocratico mondo politico fidentino, da 18 mesi all’opposizione della Giunta Cantini in Consiglio comunale dove è approdato dopo aver raccolto 299 preferenze alla prima candidatura e da soli 10 mesi segretario del PD locale.
Un curriculum politico promettente, ma certamente non paragonabile per esperienza a tanti altri. Sarà per questo meno attaccabile, il giovane Malvisi?
Per nulla! Uno schizzo di fango da gettare sui propri avversari – o forse sarebbe più corretto dire nemici – si trova sempre.
Si può arrivare addirittura a colpirli sul lato personale. Davide Malvisi è, come noto  praticamente a tutti i fidentini, titolare di un’attività commerciale. In anni passati, quando ancora non si occupava di politica, ha avuto rapporti commerciali anche con il Comune col quale, però, da quando è stato eletto consigliere ha interrotto volontariamente qualunque rapporto lavorativo. Con la morte del padre ha ereditato immobili e terreni.
Prendendo spunto da queste due informazioni sopraccitate si vuole costruire il grande teorema affaristico su Davide Malvisi, manco fosse un novello Michele Sindona.
Il diabolico geometra, secondo le voci di piazza e nei corridoi che vengono fomentate a scopo intimidatorio, avrebbe addirittura osato darsi da fare nel curare gli affari del negozio che fu del padre e – non sia mai! – non si è neppure rifiutato di ereditare qualche cosa dai propri cari.
C’è qualcuno che ne parla, e la macchina del fango è di fatto già al lavoro (uno sporco lavoro). E viene quasi da pensare che il segretario del PD si sia macchiato di gravissimi reati. Ma è davvero una cosa negativa per una persona che vuole far politica per la propria città e i propri concittadini saper fare bene il proprio mestiere e avere un’attività che gli permette di vivere senza la politica? Fino a prova contraria, per far politica a livello locale, non sapevo che fosse obbligatorio essere nulla facenti, nulla tenenti o pensionati.
Ma il buon senso evidentemente non può fermare gli ingranaggi della macchina del fango, la cui corsa è impazzita. Invece di rispondere ai bisogni dei cittadini che li hanno eletti, vi sono numerosi amministratori nella nostra cara Italietta che si occupano del tiro al bersaglio con gli avversari a colpi
di maldicenze e zizzania.
La filosofia è “colpirne uno per educare tutti gli altri”.
E in fondo, da colpire ce n’è uno solo: serve colpire quello che sembra aver abbastanza fegato e non troppi peli sulla lingua per denunciare l’immobilismo del centrodestra e le sue bassezze.
Malvisi ha avuto la grande colpa, in questi 18 mesi, di aver messo a conoscenza di tutta la cittadinanza i tanti nervi scoperti di questa amministrazione attraverso interrogazioni, interpellanze e interventi su quotidiani locali.
Ora inizia la vendetta: si costruiscono grandi accuse da inquisizione, si spacciano per reali pure invenzioni, si presentano alla gente scopi loschi e interessi personali inesistenti. Si vuole in poche parole demolire la persona del segretario del PD agli occhi della gente.
Il tutto allo scopo di educare gli altri, nel caso avessero in mente di opporsi.
Se qualcuno ha prove inconfutabili di accordi sottobanco, sotterfugi di qualunque tipo o appalti truccati per perorare gli interessi personali di Davide Malvisi le tiri fuori pubblicamente.
Questo tipo di accuse, se non confermate da fatti comprovati, sono solo un modo di far “politica” che non trova alcun precedente nella tradizione democratica della nostra città e sono solo un metodo bieco da utilizzare per provare a colpire un avversario politico.
Se questo metodo, che travolge la vita e la storia delle persone e dei loro famigliari, lo si considera ormai “normale” a livello nazionale, resta inaccettabile per noi fidentini onesti e come tale va contrastato.

Federico Morza
fmorza@pdfidenza.it

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 Posted by at 15:18

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