gen 142015
 
Cecile-Kyenge

di Franco Amigoni

Il signor Fabio Rainieri è stato condannato a un anno e tre mesi e a un risarcimento di 150mila euro nei confronti di Cecile Kyenge, ex ministro e ora euro parlamentare del PD. In rete troverete senza difficoltà la foto taroccata che Rainieri ha prodotto, e che i giudici non hanno considerato satira, ma diffamazione con aggravante della discriminazione razziale.

Ecco la dichiarazione di Rainieri (vice presidente del consiglio regionale dell’Emilia Romagna e segretario nazionale della Lega Nord Emilia) dopo la condanna: “Sono allibito davanti alla machina del fango montata ad arte solo per mettere a tacere l’avversario politico. Da più parti vedo sollevarsi accuse di discriminazione razziale nei miei confronti. Ma sono – e lo ribadisco ancora una volta con forza – accuse montate ad arte e che non hanno alcuna base di verità. Il fotomontaggio incriminato non ha alcun intento razzista. A chi mi accusa di essere razzista rispondo che nella mia azienda ho un dipendente di origine extracomunitaria e di religione islamica perfettamente integrato con il quale lavoro benissimo. Per questo mi spiace se qualcuno si è sentito offeso a seguito della pubblicazione di quel fotomontaggio e torno a sottolineare che, personalmente, non ho mai avuto alcuna intenzione di alimentare nessun genere di razzismo o di discriminazione. 
Attaccare una persona per il colore della sua pelle non è solo razzista ma è anche idiota. Così come lo è cercare di inventarsi un mostro quando questo non esiste”.

Da parte sua, Cecile Kyenge ha risposto così:
Ha vinto la giustizia. Non si trattò di una critica politica, ma di vera e propria propaganda volta a seminare odio e violenza. Perché la critica implica dialettica e argomentazione. Dileggiare una persona esclusivamente per il colore della pelle non implica argomentazione, né retropensiero. È come dire: ‘tutti voi, neri, non siete solo razza inferiore ma siete animali’. Un vero e proprio atto di violenza e come tale va sanzionato dalla legge. Istigare le persone a considerare i neri come animali non è satira, né critica, ma solamente un reato ed è proprio per questo che trovo altrettanto grave la decisione della Lega Nord di non discostarsi dalle posizioni sostenute da Rainieri. In questo modo è l’intero partito a rendersi corresponsabile delle sue azioni”.

Probabilmente Rainieri si era dimenticato due cose:

1. che lui non è una persona qualsiasi, ma un uomo delle istituzioni (mi viene freddo solo a dirlo);
2. che la discriminazione razziale non è esattamente satira.

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