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giu 042010
 

La giunta capeggiata da Mario Cantini, composta da sette assessori impauriti e da un fantomatico Agente per la Famiglia si è arroccata nel palazzo comunale e da lì si difende strenuamente sparando a vista su chi tenta di dare un’occhiata o addirittura di fare domande. Non sanno più cosa inventarsi pur di non ammettere che i cittadini sono stanchi della loro incapacità e della loro inconsistenza.
Loro, che si presentavano come diversi, lontani dai giochi di potere, ai loro amici, danno delle Agenzie inutili per 10 mila euro all’anno, poi alzano le tasse sui rifiuti ai cittadini delle frazioni, non danno la scuola a tutti i bambini, tagliano la spesa sociale, aumentano le tariffe di molti servizi. Che bella politica!
Per fortuna noi del Partito Democratico non viviamo nel palazzo giorno e notte. Ci ritroviamo spesso a riflettere su come costruire un futuro più sereno e più prospero per la nostra città, e lo facciamo nel migliore dei modi parlando e ascoltando la gente. L’onore e l’onere di governare lo lasciamo a chi si è sempre ritenuto il migliore perché non ha mai dovuto dimostrare nulla a nessuno.
Nel frattempo osserviamo, commentiamo e leggiamo con particolare gusto le risposte che ci forniscono ogni qual volta abbiamo qualcosa da dire e da criticare. Le risposte sono sempre le stesse, come ascoltare un disco rotto: è sempre soltanto colpa degli altri, dell’eredità della sinistra e di chissà chi altro.
È troppo facile intimare di tacere a chi è all’opposizione solo perché dice cose scomode. Per l’ennesima volta non sono in grado di citare un’idea, un progetto, una visione della città. Rimandano sempre il momento del rendiconto alla città del lavoro svolto perchè sanno bene che sarà molto vicino allo zero. Risparmiare è importante, ma questa Amministrazione sta tagliando prima di tutto il futuro di Fidenza: scuola, cultura, sociale, sport, investimenti: tutti settori con il segno meno.
Che Fidenza non venga governata, ma sia stata lasciata andare alla deriva per dodici lunghi mesi, è evidente a tutti. I problemi che c’erano si sono acuiti e ad essi se ne sono aggiunti di nuovi.
Nessun investimento, nessuna innovazione, nessun progetto importante per rilanciare l’economia e il commercio. Solo nove persone spaesate, lontane dalla realtà fidentina, spesso teleguidate, asserragliate nel palazzo municipale. E’ vero, un anno fa abbiamo perso le elezioni amministrative.
Se andiamo avanti così quelle elezioni non le avrà perse solo il centrosinistra ma tutta la città di Fidenza.
E i fidentini non se lo meritano.

Partito Democratico di Fidenza
segreteria@pdfidenza.it

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mag 262010
 

“Dopo un anno non ho visto alcun segnale di discontinuità con il passato da parte dell’attuale Amministrazione”. Stavolta non è stata colpa nostra, noi del Partito Democratico non c’entriamo: queste parole le ha scritte in una lettera Antonio Belforti, le abbiamo lette sul maggiore quotidiano locale e nessuno dell’opposizione ci ha messo lo zampino.
Belforti ha fatto tutto da solo, dimostrando di avere buon senso e onestà intellettuale, dato che per la sua storia politica non è certamente uno che dovrebbe avere qualche rimpianto delle passate Amministrazioni di centrosinistra.
Anzi, proprio lui, oggi militante del Pdl, ma fin dal 1995 uomo di spicco di Forza Italia di cui fu anche coordinatore e candidato sindaco, dovrebbe essere il primo a credere negli slogan del “voltare pagina” tanto cari al centrodestra.
E invece, come per tanti altri, anche per Belforti l’illusione dopo neanche dodici mesi è svanita: anche i più convinti sostenitori del centrodestra vedono ormai quello che vediamo noi, insieme alla stragrande maggioranza dei fidentini.
Perciò, una volta per tutte, facciamo notare al sindaco Cantini che non è il PD a lamentarsi a priori e per partito preso, non è solo l’opposizione a lamentarsi a causa della comprovata inefficienza e inadeguatezza di chi governa Fidenza: ma tutti i fidentini si sentono spaesati.
La lettera aperta che Belforti ha inviato alla stampa locale non fa che confermare ciò che andiamo denunciando da un anno a questa parte: l’assenza totale di una visione complessiva che inquadri i vari progetti in uno sviluppo coerente della città, l’immobilismo su questioni strategiche da tempo sul tavolo e lontane dall’essere affrontate con serietà, l’incapacità di proporre iniziative nuove almeno all’altezza con quanto fatto negli anni precedenti, il ricorso a soluzioni che gravano pesantemente sui cittadini per risolvere problemi di entrate insufficienti nei bilanci comunali.
Sono proprio quelle mani messe nelle tasche dei cittadini attraverso l’aumento sconsiderato della Tarsu, la tassa sui rifiuti, che scandalizzano buona parte dei sostenitori del centrodestra che si sentono giustamente traditi.
Noi abbiamo denunciato per tempo questo sopruso e, per non istigare il vice-sindaco Tanzi a riempire la stampa locale di altre cifre che solo lui è in grado di interpretare, lasciamo ai cittadini, in particolare quelli delle frazioni, il responso definitivo una volta che avranno ricevuto le bollette e saranno costretti a pagarle se non vorranno trovarsi gli esattori comunali, o forse Tanzi in persona, che bussano alla loro porta.

Davide Malvisi
dmalvisi@pdfidenza.it

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mag 202010
 
rifiuti1

Che a Stefano Tanzi piacesse dare i numeri lo avevo intuito, ma che per giustificare la decisione della Giunta di innalzare la tassa sui rifiuti solidi urbani (Tarsu) arrivasse a rivalutare la figura del ministro del centrosinistra Visco non me lo sarei mai aspettato.
Al di là di questa piccola soddisfazione personale, che comunque non è poca cosa in ricordo delle lunghe ore che da consigliere di minoranza Tanzi ha passato sui banchi del nostro Consiglio comunale per denunciare proprio le politiche fiscali di Visco che oggi elegge a suo mentore, la risposta del Professore al Bilancio non mi soddisfa e mi amareggia.
Non è per nulla soddisfacente la sua arrogante valutazione delle mie capacità di tributarista, che poco importano ai cittadini, né la sua filosofia confuciana del fisco, che è ancora meno intrigante.
Ritengo che questi siano soltanto noiosi espedienti per aggirare la questione: la tassa sui rifiuti, dopo che per anni non è stata toccata dal centrosinistra e anzi è stata anche ridotta nel 2008, improvvisamente con la nuova Giunta subisce rialzi fino al 40%.
E questo colpisce eccome le famiglie, per quanto Tanzi si affatichi invano a cercare di dimostrare il contrario.
Ciò che è tutto da dimostrare, invece, è che tale aumento serva a finanziare realmente un miglioramento dei servizi piuttosto che essere una copertura per dei mancati ricavi di bilancio.
Mi amareggia, infine, che il quasi-sindaco Tanzi si permetta di trattare tutti i cittadini di Fidenza, senza distinzione, come disonesti truffatori del fisco da educare a suon di ispezioni a campione.

Davide Malvisi
dmalvisi@pdfidenza.it

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mag 192010
 

Oggetto:  verifica della superficie dichiarata dai cittadini ai fini della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Il sottoscritto Davide Malvisi membro del gruppo consigliare del Partito Democratico,

premesso che:

1) l’applicazione della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è prevista dalla legge (at.73 del d.lgs. 15 novembre 1993 n.507 e successive modificazioni);
2) sono state inviate diverse lettere a diversi proprietari, in cui era loro richiesto di presentarsi presso gli uffici preposti con planimetria dell’abitazione con scadenze perentorie;
3) sono stati inviati ulteriori solleciti ribadendo una nuova scadenza;
4) non è corretto far valere una retroattività sul cittadino, per una mancanza dell’amministrazione stessa

considerato che:

1) non sono state inviate lettere raccomandate ma lettere normali e quindi senza certezza del loro arrivo a destinazione;
2) i toni utilizzati nella lettera d’invito non erano certamente dei più cortesi e in quella di sollecito potevano tranquillamente essere letti in modo peggiore;
3) alcuni proprietari lavorando fuori Fidenza non possono presentarsi negli orari previsti dall’invito;
4) non tutti, dopo tanti anni, sono ancora in possesso della planimetria della propria casa;
5) il comune dovrebbe già essere in possesso delle planimetrie;
6) persone anziane magari senza un’ appoggio che le sappiano aiutare in questo espletamento di pratiche si troveranno sicuramente in forte difficoltà

interpello codesta amministrazione:

1) se le modalità di approfondimento di questa verifica possono essere svolte con modalità diverse;
2) quali sono i criteri utilizzati nell’individuare i soggetti o le abitazioni che necessitano di verifica;
3) quali risultati l’amministrazione si aspetta di ottenere da questo tipo di controllo.

È richiesta cortese risposta scritta.

Davide Malvisi
dmalvisi@pdfidenza.it

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mag 192010
 

Oggetto: tratto di via Berenini che inizia dal palazzo ex cinema Corso e finisce dal palazzo ex Orsoline.

Il sottoscritto Davide Malvisi membro del gruppo consigliare del Partito Democratico dopo varie richieste di chiarimento ricevute da parte di residenti e commercianti  della zona,

Premesso che

1) dopo la riqualificazione fatta nel mese di settembre (?) era stata annunciata un’ipotetica pedonalizzazione del tratto di strada in oggetto
2) in un secondo tempo si era parlato di renderla zona a traffico limitato
3) non è mai stata fatta o emanata dichiarazione ufficiale riguardo a cosa si volesse fare in questo tratto di strada
4) i cartelli posti all’inizio del tratto non aiutano certo a chiarire la situazione

Considerato che

1) alcuni residenti e commercianti hanno richiesto in diverse occasioni chiarimenti in merito
2) un gruppo di commercianti della zona ha più volte richiesto appuntamento con il sindaco e l’assessore preposto per chiedere chiarimenti in merito, ma non sono mai stati ricevuti
3) gli automobilisti più impavidi o disattenti, quotidianamente usufruiscono di questo tratto di strada senza alcun rispetto dell’ipotetico significato della segnaletica oggi presente

Interpello codesta amministrazione

1) su quale tipo di viabilità ha optato per questo tratto di strada
2) se può dare comunicazione ufficiale rispondendo alle richieste di chiarimento dei cittadini.

È richiesta cortese risposta scritta.

Davide Malvisi
dmalvisi@pdfidenza.it

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mag 192010
 
viaberenini1

L’attuale Amministrazione ha già dimostrato ampiamente, in questo primo anno di governo, di non capirci molto di viabilità: nel migliore dei casi ha deciso di lasciare tutto come prima, senza toccare nulla, rimangiandosi in fretta i proclami sulla rivoluzione del traffico cittadino, previa eliminazione delle rotonde, che abbiamo sentito pronunciare in campagna elettorale.
Certe volte però gli amministratori del Comune di Fidenza sono stati costretti a fare qualcosa, e qui è cascato l’asino. Esempio perfetto è via Berenini, strada centrale e importantissima soprattutto per la massiccia presenza di esercizi commerciali. Dopo la riqualificazione eseguita nei mesi scorsi ne era stata annunciata la pedonalizzazione, in un secondo tempo si era parlato di includerla nella zona a traffico limitato come buona parte del centro storico. Ufficialmente, però, nessuna delibera in merito è ancora stata adottata e i cittadini che abitano o operano nella zona sono ormai spazientiti dall’attesa di avere qualche informazione più chiara dal Comune. Essi hanno cercato qualche risposta dal sindaco e dagli assessori competenti, ma nessuno di loro ha mai risposto né si è mai degnato di riceverli.
Nel frattempo gli automobilisti continuano a transitare sul tratto di via Berenini che va dall’ex Cinema Corso al palazzo delle Orsoline senza curarsi dei cartelli esposti, d’altronde anche questi sono decisamente poco chiari. Temiamo che a monte di tutta questa vicenda, ad essere poco chiare siano soprattutto le idee degli amministratori del centrodestra su come gestire la viabilità di una delle vie più importanti di Fidenza. Pedonalizzazione, zona a traffico limitato o altre soluzioni, non è questo il punto: ciò che chiediamo è che l’Amministrazione faccia chiarezza una volta per tutte e lo comunichi al più presto ai residenti e ai commercianti della zona.

Davide Malvisi
dmalvisi@pdfidenza.it

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mag 182010
 

Il sottoscritto Luigi Toscani, consigliere del gruppo PD,

premesso

- che la “Casa il PONTE” sita in Fidenza in via Piave n.5 è un immobile di proprietà comunale e che  l’AUSL di PARMA gestisce il servizio di assistenza socio-sanitaria e socio-assistenziale a favore dei pazienti neuropsichiatrici non autosufficienti ivi ospitati;
- che 10 sono i pazienti assistiti in regime residenziale e altri 10 giornalmente in regime diurno;
- che gli operatori che si alternano nelle 24 ore sono in numero di dieci (residenziale: un turno di 3 al mattino, un turno di 3 al pomeriggio e un operatore di notte; diurno: 3 operatori);

constatato

- che detto immobile presenta varie criticità: 1) problemi statici conseguenti all’ ampliamento realizzato diversi anni fa; si evidenziano grosse crepe nelle stanze di degenza, attraverso le quali è possibile traguardare da una stanza all’altra; 2) forte umidità; 3) scarsa tenuta del tetto: durante i piovaschi del mese di giugno si è allagata l’intera struttura tanto che i VVFF hanno evacuato alcune stanze inagibili; 4) sistema fognario insufficiente: la ditta Reggiani è chiamata ad effettuare frequenti e periodici spurghi; 5) non sono a norma né le porte delle stanze (non passano i letti) né le maniglie delle porte scorrevoli dei bagni;
- che tale situazione è potenziale fonte di pericolo per gli operatori e i degenti in caso di calamità naturali,

interpella

il Sindaco e la Giunta Comunale per conoscere:
- quali provvedimenti intendano assumere per risolvere le criticità;
- se si ritiene sufficiente il finanziamento previsto dalla DGC n.103 del 13-05-2010 per le opere di straordinaria manutenzione.

Si richiede risposta anche scritta. Con ossequi.

Luigi Toscani
ltoscani@pdfidenza.it

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mag 182010
 
rifiuti2

Con grande rammarico siamo oggi costretti a constatare che quanto da noi denunciato nel dicembre scorso in occasione della discussione del primo bilancio licenziato dall’attuale Amministrazione di destra fosse perfettamente corrispondente alla realtà. Dopo aver costruito un bilancio “lungimirante” su entrate fantasmagoriche legate a ipotetiche cessioni di immobili, una delle prime operazioni concrete effettuate dagli attuali amministratori è stata quella di mettere le mani in tasca ai fidentini senza troppi scrupoli, aumentando la tassa rifiuti ed eliminando alcune esenzioni e riduzioni da cui i cittadini avrebbero certamente potuto trarre notevoli benefici.
In particolare, l’aumento della tassa sui rifiuti andrà a colpire tutti i cittadini indistintamente e in modo pesante, attraverso un’operazione disperata allo scopo di fare cassa che non trova alcuna giustificazione o supporto in eventuali benefici reali o miglioramenti del servizio. Tale aumento appare spropositato soprattutto per gli abitanti delle nostre campagne, i quali vedranno salire il loro contributo alla Tarsu anche del 40%. Che dire? Non un bell’aiuto alle famiglie in questo tempo di crisi economica. Il danno per i cittadini delle frazioni sarà molto più alto rispetto a chi abita in città, visto che le famiglie in questione risiedono principalmente in zone naturalmente svantaggiate e meno servite dai servizi comunali. Oltre a ciò esse costituiscono una tipologia di utenza per la quale proprio alcuni rifiuti (ad esempio, l’organico) vengono prodotti in minima parte, alleggerendo notevolmente i costi del relativo smaltimento. Ma nonostante tutto ciò, che il buon senso dovrebbe spingere a considerare buone ragioni per diminuire la Tarsu almeno alle famiglie delle frazioni, la tassa è stata aumentata di punto in bianco per tutti, e non di poco.
Come se non bastasse, questi cittadini già vessati dalla nuova super-Tarsu hanno ricevuto lettere dal Comune con cui, in modo non troppo cortese e con scadenze perentorie, veniva loro intimato di presentarsi presso gli uffici competenti con la planimetria delle loro proprietà affinché fosse effettuata una verifica della superficie da loro dichiarata ai fini della tassa sullo smaltimento dei rifiuti. Ci pare un modo poco corretto di rivolgersi ai cittadini sia nella forma che nella sostanza.
Anni di governo di centrosinistra avevano fatto sì che la tassa rifiuti fosse tra le più basse della provincia di Parma in presenza di uno dei primi servizi di raccolta differenziati della Regione per qualità, sicuramente tra i più innovativi e efficaci. Tanto efficace che spesso l’amministrazione precedente di Fidenza è stata premiata a livello nazionale – anche recentemente – nel più totale silenzio di questa Amministrazione. E’ bene ricordarlo che tali servizi hanno portato nel 2008 addirittura alla riduzione del 3% della tassa rifiuti per tutte le famiglie di Fidenza e nel 2009 tale tassa era rimasta invariata anche in previsione della imminente crisi economica. Poi Fidenza ha voltato pagina.

Davide Malvisi
dmalvisi@pdfidenza.it

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mag 112010
 

Il sottoscritto Davide Malvisi del gruppo consigliare del Partito Democratico,

come anticipato nello scorso dicembre durante la discussione sul primo bilancio della nuova amministrazione di destra oggi siamo costretti a constatare che quanto da noi denunciato fosse amaramente vero e si stia concretizzando a discapito dei fidentini.
Anni di governi di centrosinistra avevano fatto si che la tassa rifiuti fosse tra le più basse della provincia di Parma in presenza di uno dei primi servizi di raccolta differenziati della Regione, sicuramente tra i più innovativi e efficaci.
Tanto innovativo che spesso l’amministrazione precedente di Fidenza è stata premiata a livello nazionale (anche recentemente) nel più totale silenzio di questa amministrazione.  E’ bene ricordarlo che tali servizi hanno portato nel 2008 addirittura alla riduzione del 3% della tassa rifiuti per TUTTE le famiglie di Fidenza e nel 2009 tale tassa era rimasta invariata anche in previsione della imminente crisi economica.
Appena insediata l’amministrazione Cantini-PDL-LEGANORD, una delle prime operazioni effettuate è stata quella di mettere le mani in tasca ai fidentini aumentando la tassa rifiuti ed eliminando alcune esenzioni e riduzioni. Un aumento per tutti non giustificato da alcun reale beneficio o miglioramento di servizio. Un aumento, direi, spropositato per gli abitanti delle nostra campagne; stiamo parlando di aumenti anche del 40%!
Che dire un bell’aiuto alle famiglie in tempo di crisi.
Si ricorda che le famiglie in questione sono principalmente in zone naturalmente svantaggiate, meno servite dai servizi comunali e sicuramente sono tra i nuclei famigliari in cui alcune tipologie di rifiuti (organico) non vengono prodotti o comunque vengono prodotti in minima parte alleggerendo notevolmente i costi di questi smaltimenti.
Chiediamo come sia stato possibile che a fronte di tali aumenti (che avevamo denunciato anche durante la seduta di bilancio) non sia stato previsto nemmeno una semplice comunicazione in cui il Sindaco spiegasse, se ve ne erano, le ragioni e le modalità con cui tali aumenti sarebbero stati introdotti.
A questo punto chiedo cosa intende fare questa amministrazione comunale per tutelare gli abitanti così penalizzati.

Inerente sempre a questo tema richiedo un chiarimento per la difformità tra l’art.2 della delibera di consiglio n.49 e il Regolamento Unico delle entrate tributarie comunali.

“… ha proposto al Consiglio comunale di modificare l’art. 38, comma 1, lettera c) del citato Regolamento, per abrogare la riduzione del 20% della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani fino ad ora concessa per “i locali e le aree scoperte esterne al perimetro del capoluogo e degli abitati foranei, individuato dal piano regolatore generale”;

Art. 38 – Riduzioni della tassa 

1. La tassa è ridotta, a richiesta documentata dell’utente:

a) del 25% per l’abitazione principale occupata da persona sola, se non censita in catasto come abitazione di tipo signorile, villino, villa o palazzo di pregio artistico o storico;
b) del 20% per locali adibiti ad usi diversi dall’abitazione e per aree scoperte utilizzati per non più di sei mesi nell’anno, con licenza o autorizzazione amministrativa rilasciata per l’esercizio di attività stagionale, discontinua o ricorrente;
c) del 30% per i locali adibiti ad abitazione di imprenditore agricolo a titolo principale, dei suoi familiari e collaboratori nella conduzione del fondo, che sorgono sul terreno.

Si chiede se l’amministrazione è al corrente di aver abrogato un articolo, rendendo difforme il regolamento delle entrate tributarie e se questa difformità renda inapplicabili tali aumenti.

Davide Malvisi
dmalvisi@pdfidenza.it

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mag 062010
 

Se i festeggiamenti per il 65esimo anniversario della Liberazione ci erano parsi a dir poco sotto tono a Fidenza, quando è arrivato il Primo Maggio, la Festa dei Lavoratori, dobbiamo confessare che abbiamo addirittura fatto fatica ad accorgercene.
Ciò è avvenuto in modo inevitabile a causa della sciagurata decisione adottata alcuni mesi fa dalla Giunta comunale in merito alle aperture degli esercizi commerciali, secondo cui esse sono totalmente libere, ovvero a discrezione dei titolari, mentre le chiusure stabilite per legge sono rimaste solo due all’anno. Purtroppo, tra questi due giorni di festa obbligatoria non compare il Primo Maggio e, come abbiamo già denunciato a suo tempo, a molti lavoratori non è stati concesso in questo modo la libertà di partecipare ad una festa che è stata istituita anche in loro onore e che ricopre un altissimo valore simbolico.
La nostra opposizione alle aperture selvagge non è affatto dettata dalla cecità nei confronti della situazione attuale del commercio e del turismo, entrambi settori molto toccati dalla crisi economiche. Al contrario ci rendiamo perfettamente conto delle esigenze degli operatori commerciali, ma crediamo altresì che il rispetto per i lavoratori venga prima di tutto il resto, soprattutto quando esso esige, per un giorno all’anno, che una festa nazionale di assoluta importanza venga riconosciuta come diritto irrinunciabile.
Tutto ciò è mancato. La cosa che ci pare più vergognosa, però, è che questo sia avvenuto per colpa dell’Amministrazione comunale la quale non ha trovato di meglio per confermare il suo disinteresse per la Festa dei Lavoratori che fissare per quella data la prima notte bianca dell’anno. Con tutti i sabati sera che c’erano a disposizione, bisognava scegliere proprio il primo maggio, quando i lavoratori di tutto il mondo dovrebbero godersi un po’ di riposo insieme alle rispettive famiglie?

Davide Malvisi
dmalvisi@pdfidenza.it

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