giu 292010
 
sandonnino1

Nel denunciare i mancati pagamenti da parte del Comune nei confronti della San Donnino Multiservizi per il servizio di raccolta dei rifiuti degli ultimi sei mesi sono sicuro di essermi rivolto solo ed esclusivamente a Stefano Tanzi, vicesindaco ed assessore alle Società Partecipate. Quest’ultimo è stata l’unica persona che ho chiamato in causa, in quanto credevo fosse l’interlocutore designato per questa preoccupante vicenda. Ma forse mi sbagliavo.
È passato qualche giorno, infatti, e ora mi fanno sapere che mi ha risposto un tale sig. Giovanni Capece, il quale – fino a prova contraria – non è collega di Tanzi in Giunta, non è mio collega in Consiglio comunale e non appartiene neppure allo stesso partito del vicesindaco. A quanto ne so è attualmente il portavoce di un movimento civico del quale sono certo di non essermi mai occupato, tanto meno in questa ultima occasione. Se vi è stata una sostituzione di Tanzi con il suddetto Capece, mi scuso ma non ne ero stato informato da nessuno e sarebbe ora che il sindaco Cantini ne desse notizia alla cittadinanza. Ma se non fosse così, ci tengo a far presente all’attuale vicesindaco che se si sente assediato, non sono io il suo nemico: pertanto potrebbe tranquillamente rispondermi da persona ben educata quale so essere. In fondo, da parte mia non c’è nessuna intenzione di accanirmi contro di lui. Al contrario, forse, di chi lo circonda il quale comincia a rispondere al suo posto una prima volta, una seconda volta, e poi arriverà togliergli la sedia da sotto le terga. Capisco quanto sia impegnato in questa sfida a restare seduto alla destra del Sindaco, ma Tanzi non può sottrarsi al suo dovere di farsi portavoce dell’Amministrazione comunale agli occhi dei cittadini che hanno votato lui, non altri.
A proposito di sedie e scranni, comunque, il sig. Capece potrebbe accontentarsi della presidenza di Forma Futuro che presto gli verrà assegnata dall’attuale Amministrazione per i suoi ottimi servigi resi nel campo degli ascensori, visto che è ufficialmente per tale occupazione che egli continua imperterrito ad bivaccare negli uffici comunali come se fosse un assessore, e non solo il marito di un assessore. Una volta sfamata in quel modo la sua voracità per gli incarichi pubblici, mi auguro che il consorte dell’assessore Callegari lascerà che dei problemi seri che riguardano la vita della città si occupino solo coloro che dai fidentini sono stati chiamati a risolverli. Che poi questi non siano in grado di farlo ce ne siamo già resi ampiamente conto, ma che ora non riescano più neanche a dare risposte ad un consigliere comunale senza l’aiuto di suggeritori mi pare assurdo e inaccettabile.
Resterò in attesa della vera risposta alla mia interrogazione dal vicesindaco Stefano Tanzi, fino a che il sindaco Cantini non gli toglierà le deleghe. Eventualmente poi le attenderò dal suo sostituto.

Davide Malvisi
dmalvisi@pdfidenza.it

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giu 212010
 

Il sottoscritto Luigi Toscani del Gruppo PD,

premesso e constatato

- che a seguito delle forti precipitazioni del 14/15 giugno scorso sono stati allagati con acque nere della rete fognaria gli scantinati del popoloso quartiere San Lazzaro;
- che tale rete drena nel cavo Bergnola;
- che tale evento si verifica con costanza anche in presenza di eventi meteorici non eccezionali;
- che da quanto suesposto é ragionevole desumere l’inadeguatezza attuale della rete fognaria alle necessità del quartiere;
- che il problema è stato già segnalato all’Amministrazione dal signor Luigi Volta con quattro lettere in data 3/8/09, 27/01/10, 15/03/10, 17/06/10;
- che in data 15/03/10 ne è stato informato anche il difensore civico,

interpella

il Sindaco e la Giunta Comunale per conoscere:
- se nell’agosto scorso è stato effettuato un sopralluogo da parte dei tecnici dei LL.PP. e di “EmiliAmbiente Spa”, ente gestore delle fognature;
- le risultanze di tale sopralluogo, se avvenuto;
- quali soluzioni tecniche sono state eventualmente proposte e finanziate.

Si richiede cortesemente anche risposta scritta.

Luigi Toscani
ltoscani@pdfidenza.it

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giu 212010
 

Premesso

che
- il Governo Berlusconi ha appena varato una manovra finanziaria pari a  24,9 miliardi di euro.
- la manovra si fonda su tre direttrici principali: 8,5 miliardi sono stati recuperati da tagli agli enti locali, 10 miliardi da ipotetiche maggiori entrate derivanti dalla lotta all’evasione fiscale e la restante parte da tagli al trattamento economico e pensionistico dei dipendenti pubblici, da tagli di bilancio ai Ministeri e da tagli alla spesa sanitaria e farmaceutica.
- la manovra correttiva non è stata accompagnata da alcuna significativa misura per il sostegno della domanda e dell’offerta, non definisce alcun obiettivo strategico sulla ripresa economica e non prevede alcuna indicazione circa la strategia da seguire per favorire il recupero di capacità competitive del Paese sullo scenario internazionale.
- le regioni concorreranno alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per un ammontare pari a 4,5 miliardi di euro; le regioni a statuto speciale per 1 miliardo di euro;  le province autonome di Trento e Bolzano per 0,5 miliardi di euro; le province per 500 milioni e i Comuni per 2,5 miliardi di euro.
- la manovra finanziaria è stata presentata con decreto legge senza l’approvazione della Decisione di finanza pubblica, né la condivisione con la Conferenza permanente per la finanza pubblica (Conferenza Unificata) delle linee guida per la ripartizione fra le amministrazioni degli obiettivi di bilancio: indebitamento netto, saldo di cassa, debito delle Pubbliche amministrazioni, entità del Patto di stabilità che è previsto essere diverso per ogni singolo ente in ragione della categoria di appartenenza e in coerenza con il contenuto del Patto di Convergenza.

Rilevato

che
- una manovra correttiva dei conti pubblici ci è richiesta al pari di altri paesi UE al fine di opporsi alla crisi mondiale dell’economia ma, nessuna indicazione sulle modalità della manovra stessa viene imposta, lasciando liberi i paesi di muoversi al meglio secondo le loro autonomie politiche.
-  sia l’Anci, sia le regioni hanno espresso una forte opposizione ai contenuti della manovra correttiva, segnalando la disponibilità a contribuire al risanamento dei conti pubblici, ma sulla base di diverse modalità di intervento e soprattutto per importi distribuiti in modo più opportuno.
- lo stesso presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha invitato il governo a cambiare questa finanziaria.
- il direttore centrale di Bankitalia Salvatore Rossi nel corso di un’audizione in Senato ha sottolineato che la manovra correttiva potrebbe non centrare l’obbiettivo di deficit al 2,7% del Pil nel 2012 per via del suo potenziale effetto recessivo sull’economia e delle stime di crescita ottimistiche formulate dal governo.

Constatato

che
- sulle regioni pesa il 50% della manovra e questo la rende iniqua e sproporzionata.
- dal lato dei tagli, più del 57% degli stessi sono rappresentati da riduzioni di trasferimenti a regioni ed enti locali. I trasferimenti statali a qualunque titolo spettanti alle regioni sono, pertanto, ridotti di 4 miliardi nel 2011 e di 4,5 miliardi di euro nel 2012. Analogamente, i trasferimenti per le province sono ridotti di 300 milioni nel 2011 e di 500 milioni nel 2012 e per i Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti di 1.500 milioni nel 2011 e di 2.500 milioni nel 2012.
- appare del tutto evidente che lo sforzo richiesto alle Regioni e agli enti locali avrà un’incidenza sia sul livello dei servizi offerti alla cittadinanza, sia sulla pressione fiscale a carico dei rispettivi cittadini.
- i vincoli del nuovo Patto di stabilità avranno effetti anche sulla capacità di regioni ed enti locali di procedere al pagamento di quanto dovuto alle imprese e di effettuare nuova spesa in conto capitale, in vero già assai limitata, con ciò aggravando la già difficile situazione delle imprese ed, in particolare, di quelle che operano nel settore dei servizi e delle infrastrutture.
- i comuni con popolazione inferiore a 30.000 abitanti non possano più costituire società e soprattutto sono tenuti a mettere in liquidazione, o a cedere la partecipazione, di quelle già costituite a prescindere dal fatto che queste conseguano utili o siano necessarie allo svolgimento e alla gestione di attività per la collettività locale.  Ai comuni tra 30.000 e 50.000 abitanti è consentita la detenzione della partecipazione di una sola società e conseguentemente è prevista la dismissione delle eventuali altre partecipazioni.

Il Consiglio Comunale

- esprime preoccupazione per gli effetti che questa finanziaria avrà sulla possibilità del nostro Comune di erogare servizi indispensabili alle famiglie e alle imprese salvaguardando le necessità dei nostri concittadini;
- impegna l’Amministrazione a dare la massima divulgazione e pubblicità a questa delibera e a inviarne copia  ai Parlamentari locali di tutti gli schieramenti politici e alla Presidenza del Consiglio.

Davide Malvisi
dmalvisi@pdfidenza.it

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giu 182010
 
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Buio in sala, ma non è “Esterno notte”. È solo l’inevitabile effetto dei tagli scriteriati di cui è stata fatta oggetto negli ultimi tempi la cultura a Fidenza.
È così che il sipario calato come un drappo funebre sull’ormai tradizionale rassegna cinematografica estiva sta diventando l’immagine più evocativa per descrivere lo stato di salute attuale della cultura a Fidenza: un coma profondo, ormai irreversibile.
Dopo la lirica e il teatro, la terza vittima a capitolare sotto i colpi di mannaia sferzati da questa Amministrazione comunale di centrodestra è la settima arte.
A farne le spese è stata soprattutto un’iniziativa, “Esterno notte” appunto, molto apprezzata dai tanti fidentini che per 14 edizioni consecutive hanno affollato, nelle sere estive, le sale allestite nel cortile della scuola “De Amicis” oppure presso l’Of, all’interno del Palazzo delle Orsoline.
Era stato l’assessorato alla Cultura di un quindicennio fa, quando al governo della città c’era il centrosinistra, ad investire convintamente sull’idea del cinema all’aperto. Essa si rivelò un grande successo tra il pubblico fidentino: non a caso venne riproposta di anno in anno senza soluzioni di continuità.
Ora, non può essere certamente una coincidenza che una rassegna seguita e apprezzata da molti cittadini non possa proseguire dopo la vittoria del centrodestra.
Siamo quindi costretti a pensare che l’assessore Lina Callegari e i suoi colleghi di Giunta non siano appassionati di cinema. Il problema è che, a quanto abbiamo visto, essi non sembrano avere a cuore neppire le sorti di musica, danza e teatro. Insomma l’arte e la cultura, in generale, non trovano molti estimatori presso gli attuali amministratori di Fidenza.
Tale atteggiamento ci indigna e ci preoccupa luogo perché contrasta con la lunga storia e la profonda dignità culturale rappresentate dalla nostra città.
Per questo ci auguriamo che l’attuale Amministrazione sappia giustificare i tagli che sta apportando al settore cultura del Comune in modo miope ed irresponsabile per mere esigenze di bilancio e che sia in grado, molto presto, di invertire la rotta e di tornare ad investire su di esso come è sempre stato fatto nella nostra città.
Purtroppo, però, le lodevoli iniziative andrebbero valorizzate quando le si ha a disposizione: speriamo che a ciò che si sta togliendo oggi, il centrodestra possa contrapporre domani alternative all’altezza.

Partito Democratico di Fidenza
segreteria@pdfidenza.it

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giu 152010
 

Come se non bastassero le sciagurate previsioni di bilancio adottate dall’attuale Amministrazione comunale di centrodestra, ora ci si è messo pure il Governo nazionale, anch’esso di centrodestra, a tentare di affossare il Comune di Fidenza.
Ne avremmo avuto abbastanza dell’aumento della pressione fiscale locale, vedi la Tarsu nelle frazioni, e della generale inadeguatezza delle scelte compiute dalla Giunta Cantini nel sostenere le fasce più deboli della cittadinanza di fronte alla grave crisi economica che stiamo attraversando. Invece ora siamo costretti ad assistere anche ai tagli indiscriminati decisi dal Governo Berlusconi nella manovra correttiva approvata di recente, la quale avrà ricadute molto negative sulla vita quotidiana dei cittadini di Fidenza. Agli enti locali, ma in particolare ai Comuni, verranno sottratti nei prossimi due anni ben 4 miliardi di euro. Avviene così che proprio nel momento in cui i cittadini cercheranno sostegno presso il primo ente pubblico a cui viene naturale rivolgersi in casi di difficoltà, ecco che i Comuni avranno scarsissime risorse per aiutare il tessuto sociale ed economico del proprio territorio a risollevarsi, se non a sopravvivere. Ogni categoria, ogni professione, ogni settore soffrirà di questi tagli che consideriamo assolutamente arbitrari: la pagheranno sulla loro pelle i lavoratori come gli studenti, i pensionati come le imprese; mancheranno inoltre i soldi per garantire la sicurezza, per migliorare le infrastrutture, per incrementare i servizi sociali e per salvaguardare le scuole e l’istruzione pubblica. Il Comune avrà le casse vuote, se non si farà qualcosa per correre ai ripari.
Noi del Partito Democratico, in tempi non sospetti, abbiamo chiesto la revisione del patto di stabilità interno affinché gli enti locali potessero sbloccare le risorse che hanno a disposizione per incrementare gli investimenti e mantenere il livello dei servizi erogati. Non siamo stati ascoltati. È così che il Governo centrale ha cancellato i grandi sforzi compiuti negli anni scorsi dalle Amministrazioni virtuose di centrosinistra che hanno rispettato i patti  e hanno mantenuto in ordine i propri bilanci. Oggi tutto ciò non conta più nulla, a tutti i Comuni viene chiesto indistintamente di tirare la cinghia. Anche l’ottimo lavoro nel reperire e convogliare risorse verso la nostra città svolto negli ultimi anni dagli enti sovraordinati, la Regione Emilia-Romagna e la Provincia di Parma nella persona del presidente Vincenzo Bernazzoli a cui va la nostra riconoscenza, è stato mandato in fumo dalla furia taglieggiatrice del Governo Berlusconi.
Nutriamo però ancora la speranza che la Giunta del sindaco Cantini voglia aprire gli occhi e andare al di là delle divisioni politiche. A nostro parere, questo non è il momento di far prevalere gli interessi della propria fazione e di difendere a spada tratta delle scelte sbagliate anche se decise da un Governo “amico”. Questo è il momento di limitare i danni rispetto a tali scelte fatte, che vanno contro gli interessi della nostra città.
Siamo disponibili a rimboccarci le maniche e a dare il nostro contributo con proposte serie che contribuiscano a sviluppare nuove politiche sociali per andare incontro alle esigenze più concrete dei cittadini. Aspettiamo che questa nostra apertura venga accolta dalla maggioranza di centrodestra come un’ottima occasione di confronto e di dibattito nelle sedi istituzionali dove sono rappresentati tutti i fidentini: il Consiglio comunale e le sue commissioni.

Partito Democratico di Fidenza
segreteria@pdfidenza.it

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giu 122010
 

Sono membri eletti del Comitato Direttivo

Paolo Antonini
Cecilia Bergamaschi
Marco Borciani
Alessandra Busani
Valeria Bocchi
Martina Canella
G.Carlo Castellani
M.Grazia De Giovanni
Davide Malvisi
Nicoletta Fanzini
Antonio Orsi
Andrea Massari
Davide Rastelli
Alessandra Narseti
Rita Sartori
Alessandro Stefanini
Roberto Giveri
Pietro Brunetto
Silvia Bolognesi
Lara Malerba
Amedeo Tosi

 

Le riunioni del direttivo sono periodiche e aperte a chiunque sia interessato ai lavori del Circolo

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giu 122010
 

Rita Sartori

Davide Malvisi

Marco Gallicani

Alessandra Busani

Giuseppe Rota

Roberto Bacchini

Claudio Ianelli

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giu 122010
 

Sono membri dellla segreteria:
- Martina Canella
- Adriano Fava
- Roberto Bilzi
- Paola Serventi
- Pietro Brunetto

Sono invitati permanenti ai lavori della segreteria:
- Marco Borciani, responsabile struttura e sede
- Andrea Massari, responsabile centro studi
- Roberto Bacchini, responsabile fondazione Arta
- Rita Sartori, responsabile del gruppo consigliare

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giu 102010
 
riovenzola

Il sottoscritto Davide Malvisi del gruppo consigliare del Partito Democratico, preso atto del taglio di molti alberi presenti lungo il rio Venzola e lungo il tratto di via Togliatti che costeggia il campo sportivo Ballotta; biasimando la mancata comunicazione a livello pubblico dell’opera che questa amministrazione si accingeva a compiere.

Sono a richiedere chiarimenti sulle ragioni e i motivi che hanno causato la loro eliminazione in un numero così consistente.

Si richiede cortese risposta scritta.

Davide Malvisi
dmalvisi@pdfidenza.it

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giu 082010
 

Il sottoscritto Bacchini Roberto Consigliere Comunale del gruppo PD

Premesso

che il giorno 25 Aprile 2010 nel corso del 65° anniversario della Festa di Liberazione dalla dittatura nazifascista, durante la deposizione della corona di alloro al monumento al Partigiano, il direttore della banda” Città di Fidenza”non ha ritenuto opportuno suonare quello che è considerato da tutte le Associazioni Partigiane l’inno della Resistenza, “Bella Ciao” (cosa peraltro avvenuta durante il tragitto tra Piazza Gioberti e Piazza Garibaldi) creando meraviglia e disappunto fra molti dei presenti e fra gli stessi dirigenti dell’ANPI di Fidenza che a quanto pare non erano stati informati di questo cambiamento di programma rispetto alla tradizione;

Considerato

questo atteggiamento scorretto e non frutto d’improvvisazione ma di un programma predeterminato, (sono venuto personalmente a conoscenza di un’ accesa discussione fra alcuni componenti della banda  ed il direttore della stessa  sull’argomento in oggetto alcuni giorni prima dell’avvenimento) ho, assieme ad alcuni compagni, ritenuto opportuno si suonasse “Bella Ciao” prima di un momento ufficiale della manifestazione per cui abbiamo deciso di intonare le note di Bella Ciao per indurre la banda di Fidenza , contando anche sul coinvolgimento dei cittadini presenti in piazza, a fare altrettanto prima dell’orazione ufficiale; abbiamo raggiunto l’obiettivo e questo ha certamente contribuito a rendere più contenti noi ma soprattutto i partigiani presenti.

Si interroga il Sindaco

per sapere se l’Amministrazione aveva concordato il programma delle musiche da proporre durante la manifestazione;
se fosse stato a conoscenza di quanto sarebbe accaduto durante la deposizione delle corone di alloro davanti ai tre monumenti e soprattutto davanti al monumento al Partigiano;
se, nel caso non ne fosse stato a conoscenza ne abbia condiviso l’operato o, in caso contrario intenda prendere provvedimenti nei confronti di chi si è reso responsabile di tale atto.

In attesa di risposta porgo distinti saluti.

Roberto Bacchini
rbacchini@pdfidenza.it

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