dic 112011
 
sandonnino1

“Scacco matto in due mosse”

Da abili giocatori dello scenario politico i nostri amministratori, Cantini in testa, fingono di abbassare gli stipendi della casta ma in realtà li aumentano a danno dei contribuenti. In due mosse: 1 febbraio 2010 abbassano gli stipendi al CDA della San Donnino Multiservizi, il 30 dicembre del 2010 senza conferenze stampa o proclami sulla stampa riportano in essere gli stipendi di prima e addirittura il costo del CDA aumenta complessivamente. Un sistema veramente astuto ma imperfetto, tanto che siamo, non senza difficoltà, riusciti a raccogliere la documentazione di tutti questi passaggi. Degno di nota è il fatto, che in un momento di crisi come questo, tranne che per la casta ovviamente, il Presidente di San Donnino Multiservizi ricopra contemporaneamente il ruolo di Presidente di un’altra società controllata del Comune di Parma (STU Pasubio – percependo una indennità) e sia nel contempo consigliere Comunale del Comune di Busseto e Consigliere dell’Unione Terre Verdiane. Se Cantini pensa di voltare pagina in questo modo noi chiediamo invece di fare chiarezza. E che non ci vengano a raccontare, che prima gli amministratori della società prendevano di più, perchè la risposta sarebbe scontata… Non eravate quelli che avrebbero dovuto voltare pagina?? Ci chiediamo a questo punto, dopo aver constato che la casta in salsa fidentina non ha subito deterioramenti dovuti alla crisi che attanaglia tutti i cittadini:

- Se è legittimo o per lo meno molto strano che l’amministrazione Comunale di Fidenza abbia autorizzato una variazione (prima in riduzione poi in aumento) delle indennità degli amministratori di San Donnino Multiservizi srl?
- Se è legittimo che ad inizio 2010 l’amministrazione comunale abbia usato le norme sulla riduzione della spesa pubblica per revocare il vecchio CDA ma poi a fine 2010, dopo l’entrata in vigore di altre norme che hanno rafforzato tali limiti di spesa, la stessa amministrazione abbia ripristinato le indennità addirittura aumentandole aggiungendo nuovi compensi per un consigliere di amministrazione?

Enrico Montanari – emontanari@pdfidenza.it
Davide Malvisi – dmalvisi@pdfidenza.it

 

 

Se vuoi approfondire la questione e le ragioni del comunicato, leggi di seguito: 

L’art 17 del D.L. 78/2009 convertito nella legge 102/2009 al comma 22-bis. prevede che: “Ai fini della riduzione del costo di funzionamento degli organi sociali delle società controllate, direttamente o indirettamente, da un singolo ente locale, affidatarie di servizi pubblici o di attività strumentali, può essere disposta, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, la revoca anticipata degli organi amministrativi e di controllo e degli organismi di vigilanza in carica, a seguito dell’adozione di delibere assembleari finalizzate alla riduzione del numero dei componenti o dei loro emolumenti”.

Lo stesso articolo al comma 22-ter. Prevede che la succitata “ revoca disposta ai sensi del comma 22-bis integra gli estremi della giusta causa di cui all’articolo 2383, terzo comma, del codice civile e non comporta, pertanto, il diritto dei componenti revocati al risarcimento di cui alla medesima disposizione”.

Il Sindaco di Fidenza, sig. Mario Cantini, a mezzo di proprio delegato ed in attuazione della deliberazione del Consiglio Comunale n. 4 del 22/01/2010, nell’assemblea della società San Donnino Multiservizi srl del 01/02/2010 (si veda allegato verbale) al punto 4 determinava, in qualità di socio unico, la riduzione del 50% degli emolumenti dei componenti il Cda così come erano stati determinati dall’assemblea ordinaria del 12/12/2008 ed in particolare determinava la riduzione nel seguente modo:

a) Presidente Cda € 11.000;
b) Vice Presidente € 1.000;
c) Gettone consiglieri € 200 a seduta.

Lo stesso Sindaco provvedeva nella medesima seduta a far nominare il nuovo Presidente ed il nuovo Cda per il triennio 2010/2012 nonché a revocare il Collegio Sindacale mantenendo gli stessi compensi come fatto rilevare a verbale dallo stesso Collegio Sindacale revocato, in contrasto con lo spirito della norma, che prevedeva la possibilità di revoca anticipata solo se vi era una riduzione degli emolumenti o dei componenti.

Il Sindaco di Fidenza a mezzo del proprio rappresentante, sig. Stefano Tanzi assessore, in data 30/12/2010 nell’assemblea della società San Donnino Multiservizi srl (si veda allegato verbale) determinava di riportare le indennità del Presidente allo stesso livello del 12/12/2008 cioè ad € 22.000. Ciò rende evidente la strumentalità con la quale pochi mesi prima aveva utilizzato la revoca ex lege per cambiare il Presidente ed il CDA della stessa società. Stabiliva inoltre un compenso superiore a quello che era in essere in data 30/04/2010 in violazione anche della disposizione successiva citata.

Lo stesso Sindaco a mezzo del proprio rappresentante determinava nella seduta del Cda del 30/12/2010 il ripristino del compenso di € 2.000 al Vice Presidente uguale a quello deliberato il 12/12/2008 e quello del Consigliere delegato di € 7.000 aggiuntivo ai compensi previsti in precedenza.

L’art. 6 comma 3 del D.L. 78/2010 convertito nella legge 122/2010 ha previsto che:

A decorrere dal 1° gennaio 2011 le indennità, i compensi, i gettoni, le retribuzioni o le altre utilità comunque denominate, corrisposti dalle pubbliche amministrazioni, ai componenti di organi di indirizzo, direzione e controllo, consigli di amministrazione e organi collegiali comunque denominati ed ai titolari di incarichi di qualsiasi tipo, sono automaticamente ridotte del 10 per cento rispetto agli importi risultanti alla data del 30 aprile 2010. Sino al 31 dicembre 2013, gli emolumenti di cui al presente comma non possono superare gli importi risultanti alla data del 30 aprile 2010, come ridotti ai sensi del presente comma.

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