nov 192014
 
Stefano Bonaccini

Domenica prossima si vota per le Elezioni Regionali, in un clima di scarsa attenzione e grande disaffezione. Non è il caso ora di decostruire o contestare queste sensazioni che sono in parte legittime, forse anche giustificate e, comunque, tutte figlie di un clima che la politica per prima non ha saputo affrontare.

Anche noi del PD Fidenza, nel nostro piccolo, stiamo lavorando per recuperare la stima e la collaborazione dei cittadini, per rigenerare la politica dal basso in modo che persone comuni e giovani possano riappassionarsi alla gestione della cosa pubblica.

Ma se abbiamo speso gran parte della campagna elettorale per Fidenza ribadendo che il nostro territorio – e i cittadini che lo abitano – meritavano un salto verso il futuro e l’innovazione, ecco, allora, non possiamo non ricordare ai nostri elettori e a tutti i cittadini che molte delle questioni che abbiamo affrontato e che stiamo per affrontare dipendono dalla Regione.

È infatti dall’attività del Governatore e dall’Assemblea Legislativa che dipenderanno, per citare solo alcuni dei temi cruciali, il futuro dell’Ospedale di Vaio, le dotazioni ai servizi sociali, la tutela e la valorizzazione del lavoro soprattutto nella sua dimensione globalizzata.

E poi della qualità della ricerca scientifica e della formazione diffusa, dell’innovazione energetica, degli incentivi alla rete dei trasporti locali, dell’efficacia della macchina amministrativa, della difesa del territorio, delle scommesse da vincere con l’agricoltura biologica e l’economia alternativa.

Quanto pesi la partnership territori-Regione lo abbiamo toccato con mano a Fidenza, portando a casa i fondi mancanti per la bonifica della ex Cip-Carbochimica.

L’Emilia Romagna è una terra meravigliosa, è facile amarla per quanto sia ospitale e moderna, ricca di saperi ed eccellenze, abituata a standard di qualità della vita pubblicale che altri semplicemente si sognano.

Ma non basta: alla buona politica non basta mai il miglioramento. E noi Democratici non possiamo e non vogliamo sentirci appagati, ma ci piace ambire ad obiettivi sempre più ambiziosi e sempre più sfidanti.

Per questo voteremo come presidente Stefano Bonaccini, perché con lui e con il dialogo che ha saputo tenere vivo – anche in occasione delle nostre ultime primarie locali – sappiamo che potremo costruire un’area vasta che ci tuteli come zona e ci proietti verso l’integrazione europea. Uno scenario di crescita ben diverso dall’isolamento localistico che non solo non ci appartiene, ma che sarebbe il danno più grave inferto alla nostra terra.

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