mag 022021
 
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di MariaPia Bariggi

“A me pare che il mondo resti fermo. La storia di un Primo Maggio”

E’ il titolo di un libro, curato da Galante Teo Oliva, uscito nel 2017 che ha come focus il territorio del salernitano, Nocera, anzi dell’agro nocerino.

Nocera, fulcro dell’industria conserviera, condizioni terribili per le lavoratrici instancabili, “Le monache rosse” . A Nocera, nel nostro Sud, come in tanti altri luoghi accomunati dalla necessità di lavoro e poi dallo sfruttamento. Nord, Centro, Sud d’Italia, allora come ora che dal 1970, celebrano il Primo Maggio unitariamente alle tre Organizzazioni Sindacali

ViVa il Primo Maggio e ViVa lo Statuto del Lavoratori, la legge n. 300 del 20 maggio 1970. Anno importante il 1970.
E ora? I temi, i termini, gli slogan, la situazione sociale ed economica è la stessa, relativamente ai Diritti dei Lavoratori? L’emergenza pandemica che ha colpito il nostro paese ha chiesto ai cittadini uno sforzo senza precedenti e le misure adottate hanno aperto uno SCENARIO INEDITO incidendo sulla vita delle persone in termini di situazione economica e lavorativa. In questo cambiamento, perché per i lavoratori il mondo non resti fermo, occorre ribadire quelle istanze sociali che sono scolpite nella nostra Costituzione: Solidarietà, Uguaglianza, Tutela del bene primario della salute , protezione dei lavoratori e dei cittadini più deboli.

Fronteggiare l’emergenza e riprogettare un futuro che abbia al centro la dignità delle persone, nelle sue declinazioni, prima fra tutte quella de “persona lavoratrice”.
Nessuno si salva da solo
a) FRONTEGGIARE L’EMERGENZA: molti gli argomenti trattati e le problematiche da affrontare
• Normativa emergenziale e diritti fondamentali
• Sicurezza del lavoro e nuovi rischi
• Diritto di sciopero e tutela della salute durante l’emergenza
• Il lavoro agile
• Emergenza Covid e blocco dei licenziamenti

b) RIPROGETTARE IL FUTURO: “Un mercato del lavoro difficile come si trova, anzi si legge in “Generazione mille euro”, finestra sul precariato e guida alle cento professioni più nuove e più richieste: il community manager, il buyer, l’industrial manager, l’ head hunter (cacciatore di talenti) professioni “verdi”, ma anche mestieri “antichi” che si rinnovano.

La transazione va gestita perché interi settori hanno perso occupati, perché occorre difendere il lavoro esistente incentivando l’innovazione, sempre impegnandosi ad aggiornare le competenze degli altri e nostre.

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