ott 282018
 
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Decisivo passo avanti nella vicenda legata al fallimento della Solveko, l’impresa specializzata nel recupero e trattamento di solventi industriali sui cui terreni giacciono 400mila kg di rifiuti speciali pericolosi. Il 19 giugno scorso si è infatti conclusa la procedura di vendita con l’aggiudicazione della Solveko alla multinazionale Tradebe

La vicenda dei rifiuti speciali nello stabilimento di Rimale entra nel vivo il 2 agosto 2017 quando, attraverso una Ordinanza contingibile ed urgente firmata dal Sindaco Andrea Massari, veniva imposto, di concerto con Vigili del Fuoco e Arpae, l’allontanamento dei rifiuti impropriamente accumulati nell’area e il ripristino delle condizioni di sicurezza dello stabilimento.

Fermata l’attività produttiva e accertato il fallimento la questione è quindi passata nelle mani del curatore fallimentare dottor Gino Capelli, il quale il 22 maggio scorso ha avviato una procedura di vendita che si è conclusa positivamente appunto il 19 giugno.

CHI E’ L’ACQUIRENTE
Tradebe è leader internazionale nelle soluzioni di bonifica e riciclaggio dei rifiuti e gestisce ogni anno oltre due milioni di tonnellate di rifiuti, riciclandone il 60%. Gestisce 82 stabilimenti in Europa (Spagna, Regno Unito e Francia), Stati Uniti e Oman; con oltre 2.100 dipendenti in tutto il mondo e ricavi annuali prossimi ai 500 milioni di euro.

Una rappresentanza dell’azienda, costituita dal direttore generale Alex Gazulla, il business unit manager Albert Capella e il managing director chemicals Oscar Creixell e accompagnata dal curatore fallimentare Gino Capelli, è stata ricevuta nella giornata di giovedì 5 luglio in Municipio a Fidenza dal Sindaco Andrea Massari e l’assessore all’Ambiente Valentino Raminzoni per un primo momento di conoscenza reciproca.

“PRIORITA’ ALLA SICUREZZA”
Al termine il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente hanno spiegato che “si è trattato di un incontro molto operativo con un’azienda che si presenta indubbiamente con numeri importanti e che è stata individuata attraverso un bando predisposto dal curatore fallimentare Gino Capelli, che ringraziamo pubblicamente. Il nostro ruolo in questa vicenda è stato quello di preservare la sicurezza del lavoro e dell’ambiente. Il risultato di oggi va in questa direzione, considerato in particolare che il ricavato della vendita servirà per allontanare e smaltire i rifiuti speciali pericolosi lì stoccati”.

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