mar 072011
 
consultori

I Consultori familiari istituiti nel 1975, a  più di trent’anni di distanza, continuano a far discutere. C’è sempre qualcuno che continua ad identificarli come luoghi  in cui ci si dedica, prevalentemente, agli aborti volontari.
Nell’ultima seduta del Consiglio comunale la consigliera del Pdl Francesca Ambrogi ha presentato un’interrogazione all’assessore competente incentrando le sue domande sulla pratica degli aborti, specie nei confronti delle minorenni, come se le procedure non venissero rispettate.
Questa è una visione che non rende giustizia alla verità. Il consultorio familiare è quella struttura socio-sanitaria istituita per rispondere ai  bisogni della famiglia, delle donne, della coppia, dell’infanzia e dell’adolescenza. Nel consultorio operano l’ostetrica, il ginecologo e lo psicologo che promuovono e tutelano la salute mettendo al centro la donna.
Le attività informative che vengono svolte nei Consultori sono molteplici: si va dalla procreazione responsabile al monitoraggio della gravidanza con corsi di accompagnamento alla nascita e sostegno all’allattamento al seno, dall’informazione e prescrizione dei contraccettivi alle informazioni sulla sterilità di coppia. Non va dimenticata la straordinaria opera di prevenzione dei tumori della sfera genitale femminile (Pap test). Insieme a tutto questo ci sono anche le procedure per l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG).
Così come l’assistenza al parto è cambiata rispetto a tanti anni fa in cui si partoriva solo su un lettino ginecologico (comodo per l’ostetrica e drammatico per la donna) grazie alle richieste formulate dalle donne e alla disponibilità dei professionisti anche il Consultorio, come servizio territoriale, è sempre più vicino alle esigenze delle donne.
I gruppi di accompagnamento alla nascita organizzati dall’ostetrica sono percorsi con tutte le mamme che lo desiderano che possono trovare un confronto e uno scambio informativo sull’esperienza dell’attesa del parto e più avanti un sostegno per l’allattamento al seno.
Uno spazio per imparare ad ascoltare sensazioni, ritmi e movimenti di un corpo che cambia, accoglie e crea.
Dopo la nascita ci si può ritrovare ancora insieme con i bambini e con l’ostetrica per condividere le fatiche, le emozioni e le gioie della nascita.
Il Consultorio diventa quindi una possibilità per tutte e un punto di riferimento territoriale importante soprattutto per quelle mamme che non hanno un sostegno parentale ed amicale, per non vivere la gravidanza da sole.
Quando non è possibile portare avanti la gravidanza la donna e’ sempre al Consultorio che si rivolge, per essere accompagnata in una scelta molte volte dettata dalla necessità.
Quando si parla di aborto spesso si tende a giudicare dimenticando la drammaticità di quel evento e soprattutto del percorso che porta a questa decisione.
Nel parlare di interruzione di gravidanza non si dovrebbe cadere nell’errore di trattare asetticamente dei numeri. Spesso le richieste sono dettate da difficoltà economiche, da un lavoro precario o addirittura assente, da un datore di lavoro che ha precedentemente fatto firmare un licenziamento in bianco, dalla mancanza di aiuto, da solitudine, dalla mancanza del partner…
Il Consultorio non è il luogo dai certificati facili.
La legge 194/78  viene da sempre rispettata e i  professionisti si occupano di accompagnare e di aiutare la donna.
Il volontariato è un aiuto importante ma la struttura pubblica deve lasciare libera la donna di decidere laicamente aiutandola nella scelta, qualunque essa sia.
Il Consultorio familiare in certi aspetti va forse migliorato ma ribadiamo con forza che è una risorsa fondamentale per le donne e che come tale deve essere  sicuramente sostenuto e difeso.

Commissione sanità e Gruppo Donne Democratiche

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