ott 042011
 

Il Consiglio Comunale di Fidenza,

premesso che

- il Gruppo PD in data 10 maggio 2011 ha protocollato l’interpellanza dal titolo: “concorso degli utenti alla copertura del costo dei servizi a domanda individuale: estrapolazione del richiedente dal nucleo familiare di appartenenza”;
- nella seduta consiliare del 29-06-2011 l’Assessore ai Servizi Sociali ha risposto allo stessa;
- il Gruppo PD, ritenendosi insoddisfatto, durante la discussione ha ufficialmente espresso l’intenzione di trasformare l’interpellanza in mozione ai sensi dell’art. 33 comma 5 del Regolamento per il Funzionamento del C.C.,

preso atto che

- per Statuto Comunale il Programma di Mandato del Sindaco ha come oggetto i progetti e le azioni da realizzarsi nel corso del mandato (art.21,comma1);
- Nel Programma di Mandato del Sindaco si afferma quanto segue: “Il nostro sistema di welfare locale è già ben strutturato e sufficientemente articolato: la direzione da seguire, quindi, è difendere e innovare ulteriormente la rete esistente. Servono sempre maggiori tutele per le fasce deboli: minori, anziani, diversamente abili”, “La priorità sarà quindi perseguire politiche sociali e sanitarie innovative, per garantire un elevato livello di qualità dei servizi offerti, anche a fronte di scarse e sempre più esigue risorse”, “La famiglia è il presidio sociale, lo strumento che prima di ogni altro opera fattivamente per risolvere i problemi delle persone che la compongono. Se da un lato, in un numero sempre maggiore di casi, la famiglia si presenta come entità fragile, debole e vulnerabile, dall’altro non è pensabile realizzare interventi sociali a sostegno di un minore, di un disabile o di una persona anziana, al di fuori di un contesto familiare o parentale”, “Il nuovo sistema di welfare, al quale lavoriamo, costituisce una risorsa fondamentale per fronteggiare la crisi economica che si sta manifestando e che produrrà maggiori fattori di rischio e vulnerabilità sociale all’interno dei contesti familiari. Per questo motivo va posta al centro della nostra azione di governo la necessità di investire e potenziare il sistema di protezione sociale attiva, che deve concretizzarsi in processi di rafforzamento e di sostegno a tutti coloro che si trovano ad affrontare difficoltà a gestire il vivere quotidiano”,  “Una specifica politica di tutela e sostegno sarà rivolta agli anziani, ai quali bisogna guardare con riconoscenza e rispetto, mentre oggi si tende a considerarli soggetti che assorbono risorse, anche ingenti”, “Il sostegno alla domiciliarità rappresenta un altro fondamentale obiettivo delle politiche per la popolazione anziana, per il suo valore intrinseco legato al mantenimento dell’identità personale”, “(la famiglia) è presidio sociale, strumento che prima di ogni altro opera fattivamente per risolvere i problemi delle persone che la compongono”;

preso atto inoltre che

- il CC in data 28-7-2010 ha deliberato l’istituzione di uno strumento giuridico programmatico denominato “Quoziente familiare” per una sperimentazione e un successivo consolidamento a supporto di uno sviluppo di politiche tariffarie e fiscali a misura di famiglia;
- illustrando la delibera l’Assessore così si esprimeva: “Ci troviamo oggi in una contingenza economica che rischia di strozzare ogni altro intervento (arrivare a fine mese è prioritario su tutto) ed è per questo che abbiamo pensato di partire da uno strumento di rimodulazione tariffaria e fiscale il “Quoziente famiglia”. Con l’introduzione completa del “quoziente”, da applicare alle tariffe dei servizi (sociali- educativi- sportivi- comunali) avremo una sensibile e graduale riduzione dei costi per le famiglie, con particolare attenzione a quelle in condizioni di sofferenza: famiglie numerose, famiglie con disabili a carico, famiglie con problemi di lavoro oppure nuclei familiari che scelgano di accudire al loro interno anziani non autosufficienti”.
- in premessa al deliberato sopradetto tra gli obiettivi per una nuova politica tariffaria si annoverava il “correggere migliorandoli gli effetti derivanti dall’applicazione dell’I.S.E.E., ma senza modificare la struttura dello strumento” e  “individuare una modalità più attenta alla famiglia, considerando più adeguatamente gli impegni educativi e di cura, cui la stessa è frequentemente preposta”;
- il Comune di Fidenza ha sottoscritto in data 21 maggio 2010 la costituzione di un  “Network per le famiglie”, promosso dai Comuni di Parma, Bari, Roma e Varese; tale network si è posto tra i propri obiettivi di mettere in campo una fiscalità locale a misura di famiglia (rimodulazioni del sistema di tariffazione e accesso a tutti i servizi comunali);
- l’Amministrazione per l’applicazione del “quoziente famiglia” ha istituito un “Ufficio per il sostegno della famiglia” nominandone un responsabile retribuito che agisce sulla base degli indirizzi dell’Assessore alle politiche sociali;
- la Regione Emilia-Romagna ai fini della concessione dell’Assegno di Cura, sostegno economico per le famiglie che assistono in casa un anziano non autosufficiente, considera come nucleo familiare di riferimento quello del solo anziano beneficiario delle cure; per la sua erogazione viene considerata pertanto la “situazione economica e patrimoniale del solo anziano estratta da quella del nucleo familiare di riferimento (articolo 3 comma 2, decreto legge n.109 del 31 marzo 1998 e successive modifiche e integrazioni)”;
- il Regolamento del Comune di Fidenza disciplinante l’ISEE oggi in vigore all’art.3 comma3 recita: “Per particolari prestazioni l’Ente può prevedere, nel regolamento disciplinante ciascun servizio o prestazione, una composizione del nucleo familiare estratto nell’ambito dei soggetti di cui al primo comma”.
- già il Regolamento per la Gestione di Assegni a Sostegno della Domiciliarità, approvato dal C.C. di Fidenza in data 30-01-2007 e ancor oggi in vigore, prevede che “il nucleo familiare di riferimento è costituito dal solo anziano/disabile beneficiario delle cure; si considera pertanto la situazione economica e patrimoniale del solo anziano/disabile estratta da quella del nucleo familiare di riferimento, così come previsto dall’art.3, comma 2 del D.Lgs. n.109/1998 e successive modifiche e integrazioni”,

conscio che

l’atto seguente è conforme e coerente al programma di mandato del Sindaco ai sensi dell’art. 21 comma 9 dello Statuto Comunale,

visti

l’art.3 comma 2 del d.Lgs. n.109/1998 e successive modifiche e integrazioni e  l’art.49 della L.R. 2/2003 modificato dalla L.R. n.24 del 22 dicembre 2009,

vista

la Delibera di G.C. del 7 luglio 2011 con la quale Parma, città più volte portata ad esempio da questa amministrazione, ha eliminato dall’organigramma la funzione di direzione generale,

visto

il parere positivo del dirigente Servizi Sociali così espresso nel protocollo n. 8971 del 19-04-2011: “le modalità di estrapolazione dal nucleo del solo richiedente la prestazione agevolata sono possibili”,

delibera

- di modificare nel modo seguente l’art. 12 del Regolamento del Servizio Assistenza Domiciliare approvato con Delibera del C.C. n. 110 dell’1-12-2005: “La tariffa di contribuzione al costo del servizio viene fissata annualmente attraverso deliberazione della G.C., che stabilirà, relativamente alle agevolazioni tariffarie, i valori ISEE corrispondenti. Per i cittadini invalidi al 100% e per coloro che percepiscono assegno di accompagnamento di qualsiasi età nonché per i cittadini ultraottantenni è possibile l’estrapolazione del richiedente dal nucleo familiare di appartenenza”;
- di reperire le risorse necessarie alla copertura finanziaria per la somma totale di euro 149.098, abolendo: a) la figura del Direttore Generale, già facoltativa per i comuni sopra i 15.000 abitanti ma non più contemplata dalla legge finanziaria vigente, che percependo una retribuzione annua lorda di 90.983,11 euro, grava sulle casse del Comune per complessivi 130.842 euro/anno; b) la figura dell’Assessore con delega alla comunicazione, rapporti con il cittadino e rapporti con il C.C., mai presente nelle precedenti amministrazioni e che grava sulle casse comunali per complessivi 9.260 euro/anno; c) la figura del Responsabile dell’ “Ufficio per il sostegno della famiglia” mai prevista dalle precedenti amministrazioni né dallo Statuto, che  grava annualmente sulle casse del Comune per complessivi euro 8.996/anno.

Gruppo Consiliare PD proponente la mozione
segreteria@pdfidenza.it

 

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