set 162015
 
Pinocchio 1 (1)

di Franco Amigoni

Uno dei punti all’ordine del giorno l’altra sera in Consiglio Comunale riguardava la modifica ed integrazione delle destinazioni d’uso ammesse nel comparto per attività produttive artigianali/industriali denominato “Il Pinocchietto” in loc. Coduro, presso la grande rotatoria della Via Emilia.

Si tratta di un iter già avviato da lungo tempo e confermato dal Piano strutturale Comunale (PSC) adottato l’anno scorso. Con propria deliberazione n.65 del 20 novembre 2012, il Consiglio Comunale ha, infatti, adottato la variante richiesta dalla proprietà, con l’intento di rendere possibile la realizzazione del piano particolareggiato di iniziativa privata da loro presentato il 28 dicembre 2010 (stiamo quindi parlando dell’Amministrazione Cantini, i cui nipotini sono oggi in Rete Civica).

Si prevede una molteplicità di destinazioni tra le quali, oltre a quella artigianale/industriale anche quella per attività di carattere commerciale/direzionale alla luce anche della significativa diminuzione dell’area d’intervento che, per una quota rilevante, ha costituito area di cessione per la realizzazione della nuova viabilità sud nel tratto compreso tra lo svincolo della tangenziale nord sulla via Emilia e la strada per Santa Margherita (nuova rotatoria di Cabriolo).

La variante normativa e il piano sono stati, da ultimo, depositati dal 19 dicembre 2012 al 17 febbraio 2013 senza che siano pervenute osservazioni.

In sintesi e fuori dal burocratese:
1. la proprietà e il Comune di Fidenza, a partire dal 2010, hanno negoziato la possibilità che il Comune ottenesse a titolo gratuito una parte della superficie del privato per poter realizzare la rotatoria;
2. Il Comune, tenuto conto della significativa riduzione dell’area in capo al privato, ha concesso, oltre alla destinazione artigianale, anche quella commerciale direzionale;
3. il Comune ha poi mosso osservazioni sulle caratteristiche morfologiche del progetto del privato: quest’ultimo ha integrato il progetto stesso, che poi ha ottenuto i regolari pareri favorevoli di Emiliaambiente, ARPA e AUSL;
4. si sono previste negli ultimi mesi rilevanti forme cautelative sull’attuazione: come dire, se non lo fai in tempi certi mi rimborsi del danno;
5. si è previsto che il privato possa realizzare parte delle volumetrie in altra zona con destinazione d’uso congruente, anche per non sovraccaricare il lotto di Coduro.

Il privato e il pubblico, insomma, hanno condotto per 5 anni una trattativa sul come consentire l’investimento del primo con vantaggi anche per la comunità (vedi terreno della tangenziale a costo zero in quel tratto). Il privato investirà una cifra cospicua, genererà lavoro, si auspica che valorizzerà un’area industriale a ridosso della viabilità tangenziale (non stiamo parlando delle adiacenze della Cappella Sistina, per intenderci).

Il pubblico, senza interferire con l’attività imprenditoriale (non è nei suoi compiti), ha completato le funzioni di un’area. E l’opposizione ha votato contro.

Ulteriore sintesi alla luce dei fatti: i membri dell’opposizione che svolgono attività imprenditoriale dovrebbero essere supportati in tutti i modi possibili per continuare la loro impresa (vedi ultime sortite di Rete Civica in modo particolare); chi invece, con tutte le salvaguardie del caso, vuole investire a Fidenza in un momento in cui, come noto, gli investimenti sono merce rarissima e sarebbero preziosi per il rilancio economico, dovrebbe essere stoppato.

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