set 102015
 
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di Alessandro Fava, da La Traccia

Stimolata probabilmente dalle immagini tremende e allo stesso tempo speranzose dei profughi in Europa, ultimamente la mia immaginazione si è permessa numerosi viaggi spaziotemporali fino ad un posto dal  nome sconosciuto ai più: Gardar.

Per un amante della storia come me, un luogo leggendario che racchiude uno dei misteri più interessanti di tutta la Storia umana. Un mistero difficile da estricare e, cosa più importante, probabilmente una lezione per il futuro da imparare. Il fatto che il nome vi dica poco o niente è la ragione principale della sua importanza.

Ma andiamo con ordine [… continua su La Traccia]

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nov 052014
 
La traccia 2

Alcuni ragazzi attivi nelle zone delle Terre Verdiane si sono inventati una nuova e notevolissima iniziativa editoriale. Se volete ricevere i prossimi numeri non dovete fare altro che scrivere il vostro Nome e Cognome a latraccia.rassegna [@] gmail.com
Questa è l’introduzione al numero 2

Non c’è chi non veda che questo è un periodo di transizione. Ora più che mai, i già avanzati processi di globalizzazione calano la maschera e mostrano, insieme agli occhi penetranti ed agli affascinanti tratti esotici di quelle realtà che prima non avremmo potuto conoscere, con tutti i vantaggi e le bellezze che portano, anche i denti dei due miliardi di esseri umani che attraverso i medesimi canali hanno visto il nostro stile di vita e, di quella vita, ora vogliono un pezzo.

Vogliono mangiare, con quei denti. E sfido chiunque a dire che non è un loro diritto. Ciò che cambia, per noi, sono gli equilibri ed i paradigmi di quello che, come ci ricorda la Costituzione più bella del mondo, è il principio fondante e fondamentale della nostra repubblica, il lavoro: più lavoratori vuol dire più offerta ma non più domanda, quindi minor costo, del lavoro.

Dobbiamo essere consapevoli dei cambiamenti del mondo e dei conseguenti slittamenti delle faglie di conflitto ideologico: non è vero che non esistono più destra e sinistra, semplicemente queste non sono più quelle di una volta, e questo spesso ci confonde. Proprio di questo si sta discutendo in queste settimane, con toni sempre più accesi: sotto il simbolo della lotta ideologica contro o per l’Articolo 18, due modelli di sinistra, quella tradizionale e quella della “terza via”, si scontra no in un vortice di attacchi e contrattacchi che porteranno ad una sintesi, dolorosa sì, ma necessaria, di quello che sarà il nuovo schieramento del moderno centrosinistra italiano.

Non basta certo un trafiletto di trecento parole a spiegare questa situazione, che è il riflesso di un mondo che cambia. Non basta neppure a giustificare (nemmeno con la semplicistica teoria dei giochi) lo spostamento al centro del Pd di Renzi. Non ne ha la presunzione. Basta solo ad augurarvi buona lettura, sperando di aver stuzzicato la vostra curiosità.