ott 192011
 

Il sottoscritto Davide Malvisi membro del gruppo consigliare del Partito Democratico,

premesso che:

la giunta comunale con delibera Numero   189    Del   1 Settembre 2005 e successivamente il Consiglio Comunale nel dicembre del 2005 hanno approvato il Piano attuativo dell’intervento denominato “I Gigliati”.
Il piano prevedeva la stipula di un ACCORDO EX ART. 11 L. 7 AGOSTO 1990,  N. 241  E SUCC.  MODIF. ED INTEGRAZ. E ART. 18 L.R. 24 MARZO 2000, N. 20 E SUCC. MODIF. ED INTEGRAZ. che impegnava il Comune e i soggetti attuatori a tutta una serie di interventi.

Constatato che:

gli unici interventi nell’area del piano sino ad ora iniziati sono esclusivamente a carattere residenziale e che nulla si è ancora mosso per quanto riguarda gli interventi di carattere commerciale ed artigianale previsti e possibili nel piano, l’idea di alcune difficoltà da parte dei privati nel mantenere i loro obblighi sembra essere concreta.
Le ricadute possibili per la nostra città da questo intervento sono evidenti a tutti, a partire dal grande parco urbano, al sistema delle piste ciclabili, ai parcheggi a servizio del centro, al recupero dello scalone delle Ex Orsoline ma, la mia preoccupazione è grande nel vedere che i tempi si stanno allungando e che nessuna notizia ci è arrivata recentemente.
La mia preoccupazione è anche per coloro che già oggi hanno acquistato casa in questo quartiere e non vedono ancora il definirsi delle urbanizzazioni primarie, compreso il grande parco. E’ evidente a tutti che le case sono state acquistate ad un prezzo che comprende la vicinanza a questa dotazione di verde. La sua mancata realizzazione impoverirebbe la città ma diminuirebbe sensibilmente anche il valore di tali immobili.
La preoccupazione, per chi ha acquistato casa e per chi lo sta per fare, ( l’intervento prevede circa 240 alloggi ) aumenta se, al mancato completamento delle urbanizzazioni e delle opere che ho prima citato, aggiungiamo il rischio che, nella malaugurata circostanza che, i soggetti attuatori non fossero in grado di rispondere dei loro impegni, toccasse ai piccoli proprietari rispondere in solido. Su quest’ultimo passaggio chiedo delucidazioni e spero di essere smentito.

Interpello codesta amministrazione:

Punto 1
Era previsto come onere urbanizzativo a carico dei soggetti attuatori l’attrezzamento dell’ampia area (oltre 70.000mq) da destinarsi a parco urbano nel quale svolgere anche le feste e manifestazioni pubbliche.
A che punto è questo intervento? Ci sono dei problemi, dei ripensamenti delle nuove progettazioni sia da parte dell’amministrazione che da parte dei privati?

Punto 2
Era prevista la realizzazione di collegamenti pedonali e ciclabili di valenza urbana, compreso il nuovo ponte sul torrente Rovacchia.
A che punto è questo intervento?  Ci sono dei problemi, dei ripensamenti delle nuove progettazioni sia da parte dell’amministrazione che da parte dei privati?

Punto 3
Tenendo conto che il Comune ha localizzato in quell’area, in coerenza con gli obiettivi di qualificazione della struttura commerciale della città e del territorio di riferimento, parte delle potenzialità delle strutture commerciali di valenza sovracomunale riconosciute a Fidenza dal Piano Operativo del Commercio della Provincia di Parma con particolare riferimento ai 7.500 mq. di s.v. per strutture di vendita medio-grandi del settore non alimentare si chiedono i seguenti chiarimenti: a che punto è questo intervento? Per quanto tempo l’amministrazione intende mantenere ancora questa potenzialità in quella zona, vista la mancata utilizzazione della stessa?

Punto 4
Visto che era a carico dei soggetti attuatori  la riqualificazione dell’area retrostante “Palazzo Porcellini” con realizzazione di parcheggi seminterrati nello spazio tra la quota di via Mazzini e la quota di piazza Garibaldi e sistemazione a piazza pensile della copertura alla stessa quota di piazza Garibaldi, fino alla concorrenza di € 900.000,00 al netto da i.v.a. si chiede: a che punto è questo intervento? Ci sono dei problemi, dei ripensamenti delle nuove progettazioni sia da parte dell’amministrazione che da parte dei privati?

Punto 5
Visto che era a carico dei soggetti attuatori il restauro dello scalone monumentale dell’ex convento delle Madri Orsoline con il sistema di accesso da via A. Costa per un importo di €. 175.000,00 al netto da i.v.a. A che punto è questo intervento? Ci sono dei problemi, dei ripensamenti delle nuove progettazioni sia da parte dell’amministrazione che da parte dei privati?

Concludo richiedendo a questa amministrazione:

di fermare il rilascio dei permessi di costruire sino all’avvenuto chiarimento di tutte queste situazioni e fino a che, non saranno da parte dei soggetti attuatori stati rispettati tutti gli impegni. Questo a tutela delle famiglie che, ignare spesso di tante situazioni, possono rischiare di incorrere in problemi difficilmente risolvibili e sicuramente pesanti dal punto di vista economico. Sono certo che l’amministrazione ha ben presente queste problematiche e so che è già intervenuta in tal senso, ma le chiedo anche di farsi garante di un percorso di informazione e di trasparenza nei confronti del Consiglio Comunale e dei cittadini.

È richiesta cortese risposta scritta.

Distinti saluti.

Davide Malvisi
dmalvisi@pdfidenza.it

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 Posted by at 8:59
ott 042011
 

Il Consiglio Comunale di Fidenza,

premesso che

- il Gruppo PD in data 10 maggio 2011 ha protocollato l’interpellanza dal titolo: “concorso degli utenti alla copertura del costo dei servizi a domanda individuale: estrapolazione del richiedente dal nucleo familiare di appartenenza”;
- nella seduta consiliare del 29-06-2011 l’Assessore ai Servizi Sociali ha risposto allo stessa;
- il Gruppo PD, ritenendosi insoddisfatto, durante la discussione ha ufficialmente espresso l’intenzione di trasformare l’interpellanza in mozione ai sensi dell’art. 33 comma 5 del Regolamento per il Funzionamento del C.C.,

preso atto che

- per Statuto Comunale il Programma di Mandato del Sindaco ha come oggetto i progetti e le azioni da realizzarsi nel corso del mandato (art.21,comma1);
- Nel Programma di Mandato del Sindaco si afferma quanto segue: “Il nostro sistema di welfare locale è già ben strutturato e sufficientemente articolato: la direzione da seguire, quindi, è difendere e innovare ulteriormente la rete esistente. Servono sempre maggiori tutele per le fasce deboli: minori, anziani, diversamente abili”, “La priorità sarà quindi perseguire politiche sociali e sanitarie innovative, per garantire un elevato livello di qualità dei servizi offerti, anche a fronte di scarse e sempre più esigue risorse”, “La famiglia è il presidio sociale, lo strumento che prima di ogni altro opera fattivamente per risolvere i problemi delle persone che la compongono. Se da un lato, in un numero sempre maggiore di casi, la famiglia si presenta come entità fragile, debole e vulnerabile, dall’altro non è pensabile realizzare interventi sociali a sostegno di un minore, di un disabile o di una persona anziana, al di fuori di un contesto familiare o parentale”, “Il nuovo sistema di welfare, al quale lavoriamo, costituisce una risorsa fondamentale per fronteggiare la crisi economica che si sta manifestando e che produrrà maggiori fattori di rischio e vulnerabilità sociale all’interno dei contesti familiari. Per questo motivo va posta al centro della nostra azione di governo la necessità di investire e potenziare il sistema di protezione sociale attiva, che deve concretizzarsi in processi di rafforzamento e di sostegno a tutti coloro che si trovano ad affrontare difficoltà a gestire il vivere quotidiano”,  “Una specifica politica di tutela e sostegno sarà rivolta agli anziani, ai quali bisogna guardare con riconoscenza e rispetto, mentre oggi si tende a considerarli soggetti che assorbono risorse, anche ingenti”, “Il sostegno alla domiciliarità rappresenta un altro fondamentale obiettivo delle politiche per la popolazione anziana, per il suo valore intrinseco legato al mantenimento dell’identità personale”, “(la famiglia) è presidio sociale, strumento che prima di ogni altro opera fattivamente per risolvere i problemi delle persone che la compongono”;

preso atto inoltre che

- il CC in data 28-7-2010 ha deliberato l’istituzione di uno strumento giuridico programmatico denominato “Quoziente familiare” per una sperimentazione e un successivo consolidamento a supporto di uno sviluppo di politiche tariffarie e fiscali a misura di famiglia;
- illustrando la delibera l’Assessore così si esprimeva: “Ci troviamo oggi in una contingenza economica che rischia di strozzare ogni altro intervento (arrivare a fine mese è prioritario su tutto) ed è per questo che abbiamo pensato di partire da uno strumento di rimodulazione tariffaria e fiscale il “Quoziente famiglia”. Con l’introduzione completa del “quoziente”, da applicare alle tariffe dei servizi (sociali- educativi- sportivi- comunali) avremo una sensibile e graduale riduzione dei costi per le famiglie, con particolare attenzione a quelle in condizioni di sofferenza: famiglie numerose, famiglie con disabili a carico, famiglie con problemi di lavoro oppure nuclei familiari che scelgano di accudire al loro interno anziani non autosufficienti”.
- in premessa al deliberato sopradetto tra gli obiettivi per una nuova politica tariffaria si annoverava il “correggere migliorandoli gli effetti derivanti dall’applicazione dell’I.S.E.E., ma senza modificare la struttura dello strumento” e  “individuare una modalità più attenta alla famiglia, considerando più adeguatamente gli impegni educativi e di cura, cui la stessa è frequentemente preposta”;
- il Comune di Fidenza ha sottoscritto in data 21 maggio 2010 la costituzione di un  “Network per le famiglie”, promosso dai Comuni di Parma, Bari, Roma e Varese; tale network si è posto tra i propri obiettivi di mettere in campo una fiscalità locale a misura di famiglia (rimodulazioni del sistema di tariffazione e accesso a tutti i servizi comunali);
- l’Amministrazione per l’applicazione del “quoziente famiglia” ha istituito un “Ufficio per il sostegno della famiglia” nominandone un responsabile retribuito che agisce sulla base degli indirizzi dell’Assessore alle politiche sociali;
- la Regione Emilia-Romagna ai fini della concessione dell’Assegno di Cura, sostegno economico per le famiglie che assistono in casa un anziano non autosufficiente, considera come nucleo familiare di riferimento quello del solo anziano beneficiario delle cure; per la sua erogazione viene considerata pertanto la “situazione economica e patrimoniale del solo anziano estratta da quella del nucleo familiare di riferimento (articolo 3 comma 2, decreto legge n.109 del 31 marzo 1998 e successive modifiche e integrazioni)”;
- il Regolamento del Comune di Fidenza disciplinante l’ISEE oggi in vigore all’art.3 comma3 recita: “Per particolari prestazioni l’Ente può prevedere, nel regolamento disciplinante ciascun servizio o prestazione, una composizione del nucleo familiare estratto nell’ambito dei soggetti di cui al primo comma”.
- già il Regolamento per la Gestione di Assegni a Sostegno della Domiciliarità, approvato dal C.C. di Fidenza in data 30-01-2007 e ancor oggi in vigore, prevede che “il nucleo familiare di riferimento è costituito dal solo anziano/disabile beneficiario delle cure; si considera pertanto la situazione economica e patrimoniale del solo anziano/disabile estratta da quella del nucleo familiare di riferimento, così come previsto dall’art.3, comma 2 del D.Lgs. n.109/1998 e successive modifiche e integrazioni”,

conscio che

l’atto seguente è conforme e coerente al programma di mandato del Sindaco ai sensi dell’art. 21 comma 9 dello Statuto Comunale,

visti

l’art.3 comma 2 del d.Lgs. n.109/1998 e successive modifiche e integrazioni e  l’art.49 della L.R. 2/2003 modificato dalla L.R. n.24 del 22 dicembre 2009,

vista

la Delibera di G.C. del 7 luglio 2011 con la quale Parma, città più volte portata ad esempio da questa amministrazione, ha eliminato dall’organigramma la funzione di direzione generale,

visto

il parere positivo del dirigente Servizi Sociali così espresso nel protocollo n. 8971 del 19-04-2011: “le modalità di estrapolazione dal nucleo del solo richiedente la prestazione agevolata sono possibili”,

delibera

- di modificare nel modo seguente l’art. 12 del Regolamento del Servizio Assistenza Domiciliare approvato con Delibera del C.C. n. 110 dell’1-12-2005: “La tariffa di contribuzione al costo del servizio viene fissata annualmente attraverso deliberazione della G.C., che stabilirà, relativamente alle agevolazioni tariffarie, i valori ISEE corrispondenti. Per i cittadini invalidi al 100% e per coloro che percepiscono assegno di accompagnamento di qualsiasi età nonché per i cittadini ultraottantenni è possibile l’estrapolazione del richiedente dal nucleo familiare di appartenenza”;
- di reperire le risorse necessarie alla copertura finanziaria per la somma totale di euro 149.098, abolendo: a) la figura del Direttore Generale, già facoltativa per i comuni sopra i 15.000 abitanti ma non più contemplata dalla legge finanziaria vigente, che percependo una retribuzione annua lorda di 90.983,11 euro, grava sulle casse del Comune per complessivi 130.842 euro/anno; b) la figura dell’Assessore con delega alla comunicazione, rapporti con il cittadino e rapporti con il C.C., mai presente nelle precedenti amministrazioni e che grava sulle casse comunali per complessivi 9.260 euro/anno; c) la figura del Responsabile dell’ “Ufficio per il sostegno della famiglia” mai prevista dalle precedenti amministrazioni né dallo Statuto, che  grava annualmente sulle casse del Comune per complessivi euro 8.996/anno.

Gruppo Consiliare PD proponente la mozione
segreteria@pdfidenza.it

 

 Posted by at 6:14
ago 282011
 

Il Gruppo consiliare PD,

premesso che

- la Legge n.362/1991 prevede che l’istituzione di nuove farmacie o la ridefinizione di quelle esistenti possa avvenire in base ai seguenti criteri: a) demografico o della popolazione, ovvero in base al rapporto di una farmacia ogni 4000 abitanti per i comuni sopra i 12.500; la popolazione eccedente rispetto al parametro è computata, ai fini dell’apertura di una nuova farmacia, qualora l’eccedenza sia pari ad almeno il 50% (2000 ab.) del parametro stesso; nell’adozione del criterio demografico va accertata la presenza dei seguenti requisiti: distanza tra ciascuna farmacia non inferiore ai 200 metri e grado di soddisfacimento della popolazione. b) topografico o della distanza, ovvero è data la possibilità di apertura di una nuova farmacia in deroga al precedente criterio quando la popolazione non può accedere con facilità a quelle esistenti; l’istituzione della nuova sede farmaceutica richiede il rispetto della distanza di almeno 3000 metri dalla farmacia più vicina. c) urbanistico o dell’assetto, che può essere applicato per ridelimitare quelle esistenti in conseguenza di una diversa distribuzione della popolazione nello stesso comune in grado di mutare le esigenze nell’assistenza farmaceutica. La sede assegnata ai titolari di farmacia può essere sempre ridefinita d’ufficio.
- la formazione e revisione della Pianta Organica delle Farmacie compete alla Provincia ai sensi della Legge regionale 21-4-1999 n.3 (Riforma del Sistema regionale e locale) che all’art. 185 attribuisce alle Province la delega di funzioni amministrative in materia di esercizi farmaceutici;
- ai sensi dell’art.2 della Legge 2 aprile 1968 n.475 la Pianta Organica sopradetta deve essere sottoposta a revisione ogni 2 anni;
- già nell’anno 2008 il Comune di Fidenza aveva richiesto alla Provincia tramite il Servizio Farmaceutico dell’ASL (ai sensi dell’art.2.1 D.G.R. 318/2000) la possibilità di rivedere i confini delle sedi farmaceutiche esistenti vista l’espansione del perimetro urbano;

constatato che

- a Fidenza sono presenti 5 farmacie urbane (4 in centro e 1 in periferia) e una farmacia rurale a Castione Marchesi., rapportate a una popolazione di 24.000 persone;
- di queste sull’asse via Berenini-via Cavour insistono storicamente quattro farmacie per una distanza complessiva non superiore a 300 metri;
- la popolazione di Fidenza oggi ammonta a 26.196 abitanti per cui viene superato il 50%  (+2.196 ab.) del parametro prima considerato;
- il perimetro urbano si è notevolmente espanso negli ultimi anni con la creazione dei nuovi quartieri a sud, per cui le farmacie esistenti non sono più baricentriche rispetto alla città reale e non rispondono efficacemente ai bisogni di assistenza farmaceutica della popolazione;
- i nuovi quartieri residenziali in loc. Coduro distano più di 3 Km dalla più vicina farmacia;
- per quanto detto, va istituita “ex lege” una nuova sede farmaceutica e vanno ridefinite quelle esistenti,

interpella

il Sindaco e la G.C. per conoscere se e quando l’Amministrazione Comunale intende avviare l’iter per modificare la Pianta Organica delle Farmacie di Fidenza.

Con richiesta di risposta scritta.

Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico
segreteria@pdfidenza.it

 Posted by at 16:54
lug 062011
 

Il sottoscritto Luigi Toscani consigliere del Gruppo PD

chiede  alla Giunta Comunale se in occasione delle celebrazioni dell’Unità d’Italia intende commemorare la figura del garibaldino Eugenio Pescina, unico fidentino che partecipò alla spedizione dei Mille. Si propone la posa di una targa che ne ricordi la nascita all’attuale numero civico 70 di via Berenini.

Luigi Toscani
ltoscani@pdfidenza.it

 Posted by at 12:11
lug 052011
 

Il sottoscritto Luigi Toscani, consigliere del Gruppo PD,

interpella

il Sindaco e la Giunta per conoscere

-se hanno appreso la notizia di stampa, apparsa su Il Sole 24Ore, che Fidenza è retrocessa dalla 87ma posizione del 2009 alla 113ma attuale nella Classifica del Benessere dei Comuni italiani, stilata da Centro Studi Sintesi;
-se la G.C. ha analizzato e individuato le cause del peggioramento della performance amministrativa.

Con ossequi.

Luigi Toscani
ltoscani@pdfidenza.it

 Posted by at 0:00
lug 052011
 

 Il gruppo Consiliare PD,

premesso che

- il C.C. con delibera n.74 del 21-12-2010 approvava il progetto “Completamento delle opere di urbanizzazione del comparto Carzole” inserito nell’elenco annuale 2011 e programma triennale 2011-2013 dei lavori pubblici;
- il C.C. con delibera n.23 del 25-05-2011 approvava il I° assestamento del bilancio di previsione annuale 2011 e pluriennale 2011-2013 con la seguente motivazione “per conservare l’equilibrio economico-finanziario del bilancio 2011…è necessario disporre alcune variazioni all’entrata e alla spesa, a parziale accoglimento delle richieste formulate dai dirigenti e responsabili dei servizi, d’intesa coi rispettivi assessorati, con l’obiettivo primario di rispettare il patto di stabilità interno e di contenere la spesa”;
- il C.C. con l’assestamento sopradetto ha approvato la delibera di G.C. n.89 del 19-05-2011 che proponeva di variare l’elenco annuale 2011 e il programma triennale 2011-2013 dei lavori pubblici, relativamente al progetto di “Completamento delle opere di urbanizzazione del comparto Carzole”;
- laG.C. con delibera n.97 del 01-06-2011 ha approvato il progetto definitivo-esecutivo dei lavori di “Completamento opere di urbanizzazione alle Carzole” per l’importo complessivo di euro 542.600, di cui per progettazione interna (1.85%) euro 8.639,50 e per spese tecniche euro 10.000; il progetto non prevede la realizzazione di pista ciclabile; il finanziamento sarà di euro 500.000 mediante contrazione di mutuo ed euro 42.600 mediante contributo di privato;
- le determine dirigenziali n.521-529-534 del giugno 2011 hanno stabilito una procedura di aggiudicazione negoziata senza pubblicazione del bando di gara,

constatato che

- con delibera n.40 del 5 marzo 2009 la giunta Cerri approvava il progetto definitivo dei lavori di “Completamento opere di urbanizzazione primaria alle Carzole” per l’importo complessivo di euro 348.760, di cui per progettazione interna (0.5%) euro 1450 e per spese tecniche euro 20.000;
- tale progetto prevedeva una pista ciclabile della lunghezza di 170 m. a doppio senso di marcia del costo complessivo di euro 121.900 finanziati per euro 48.760 (40%) dalla Provincia di Parma;
- il costo complessivo dell’intervento senza la pista ciclabile sarebbe stato quindi di euro 226.860,

interpella

il Sindaco e la Giunta per conoscere:

- i motivi per cui lo stesso progetto presenta una sperequazione di costo tanto elevata (+315.740 euro);
- i motivi per cui si è optato per la procedura negoziata con la quale l’Amministrazione consulta gli operatori economici che essa stessa sceglie, mentre con la procedura aperta ogni operatore interessato avrebbe potuto presentare un’offerta, con presumibile risparmio per la collettività. Ricordo a tal fine che i lavori di bonifica dell’ex discarica Vallicella per un importo di euro 468.094, inferiore alle opere oggetto di interpellanza, verranno aggiudicati con procedura aperta;
- i motivi per cui la progettazione interna incide ora per l’1.85%, mentre incideva per lo 0.5% nel progetto del 2009;
- i motivi per cui le spese tecniche sono elevate in entrambi i casi, pur non avendo il settore Lavori Pubblici del Comune di Fidenza carenze di personale o di competenze;
- come giustificano l’accensione di un mutuo di 500.000 euro e un quadro economico così oneroso, dopo aver affermato in sede di assestamento di bilancio: “…è necessario disporre alcune variazioni dell’entrata e della spesa …con l’obiettivo primario di rispettare il patto di stabilità interno e di contenere la spesa”.

Con preghiera di risposta scritta.

Gruppo Consiliare PD
segreteria@pdfidenza.it

 Posted by at 0:00
lug 052011
 

Il Gruppo Consiliare PD di Fidenza,

premesso che

- il C.C. con delibera n.23 del 25-05-2011 ha approvato il I° assestamento di bilancio  riguardante anche il progetto di “Completamento delle opere di urbanizzazione del comparto Carzole”;
- il C.C. con tale assestamento ha recepito la D.G.C. n.89 del 19-05-2011 che proponeva l’ “azzeramento del contributo provinciale di 50.000 euro (assegnato con deliberazione della Giunta Provinciale n. 868/2007 per la costruzione di percorsi ciclabili), dando atto che il progetto anzidetto non prevede la realizzazione di piste ciclabili, causa inopportunità della realizzazione del tratto di pista ciclabile inizialmente previsto, in quanto interferente con la funzionalità degli spazi stradali esistenti e comportante procedimenti espropriativi estremamente gravosi e corrispondente aumento della provvista di capitale a mutuo”;

constatato che

- l’Amministrazione Provinciale ha predisposto un progetto strategico sulle piste ciclabili approvato con delibera di Giunta n.349 del 13-04-2006 e inserito nel PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) che coinvolge la Provincia di Parma, il Comune di Fidenza e il Comune di Fontanellato;
- in coerenza col progetto sopracitato e alla D.G.C. n.39 del 05-03-2009 è stata già realizzata una pista ciclabile “Parola di Fontanellato-Fidenza periferia est” della lunghezza complessiva di 1310 m., di cui 1110 nel comune di Fidenza. La spesa totale per l’opera è stata di 258.000 euro (232.43 euro/metro), con una spesa per acquisizione di aree di 50.030 (45.07 euro/metro);
- la G.C. dell’amministrazione Cerri con delibera n.40 del 05-03-2009 avente come oggetto “Completamento opere di urbanizzazione Carzole. Progetto definitivo” approvava con le altre opere la realizzazione di una pista ciclabile per una lunghezza di 170 m. avente larghezza media di 2.50 m. La pista ciclabile “Fidenza est-Fidenza centro” rientra infatti nel progetto strategico di sviluppo e ampliamento della rete dei percorsi ciclabili della Provincia di Parma e occupa il V° posto su nove  nella graduatoria stilata dalla delibera di G.P. 778/2008 che ha aggiornato l’elenco già previsto dalla delibera di G.P. 868/2007. Per tale motivo l’opera è stata finanziata dalla Provincia di Parma con un contributo di euro 48.760 corrispondente al 40% del costo totale (euro 121.900);
- la delibera di Giunta Provinciale n.555 del 4 giugno 2009 ha temporaneamente sospeso il finanziamento della pista ciclabile “Fidenza est-Fidenza centro” per “l’opportuno coordinamento con altri lavori pubblici programmati dal Comune nel medesimo quartiere”;
- un tratto di pista ciclabile “Fidenza est-Fidenza centro” di ben 400 m. è già stata realizzato dalla Bormioli Rocco in fregio al comparto industriale dell’ex podere Loghetto;

interpella

il Sindaco e la Giunta per conoscere:

- se ritengono coerente il non prevedere  i percorsi ciclabili nel progetto approvato con quanto asserito nelle “premesse costituenti parte integrante e sostanziale dell’atto” della DGC n.97 dell’01-06-2011: “ Mancano infatti tutte le infrastrutture che consentono di separare i diversi flussi di traffico: marciapiedi, parcheggi, piste ciclabili e illuminazione pubblica”;
- se ritengono ancora plausibili le motivazioni addotte per giustificare la mancata realizzazione dei rimanenti 170 m. di pista ciclabile ovvero che: 1) “la pista ciclabile interferisce con la funzionalità degli spazi stradali esistenti”, 2) “comporta procedimenti espropriativi estremamente gravosi e corrispondente aumento della provvista di capitale a mutuo”;
- se la pista ciclabile sarà reinserita nelle opere di urbanizzazione del quartiere delle Carzole, chiedendo nuovamente alla Provincia di Parma il finanziamento che è stato solo temporaneamente sospeso.

Con preghiera di risposta scritta.

Gruppo Consiliare PD
segreteria@pdfidenza.it

 Posted by at 0:00
giu 132011
 
liceoscientifico

Premesso che 

- vi sono complessivamente 67 iscritti per l’anno 2011 – 2012 al primo anno presso il Liceo Scientifico I.I.S. Paciolo D’Annunzio di Fidenza;
- la scuola superiore a Fidenza è da sempre punto di riferimento per l’utenza scolastica non solo proveniente dal Comune ma anche di tutto il territorio che gravita attorno ad esso, come auspicato peraltro dalle politiche scolastiche fino ad ora adottate a livello provinciale;

Considerato

che l’Ufficio Scolastico Territoriale di Parma ha autorizzato la formazione di due sole classi a Fidenza che risulterebbero di un numero pari a 33/34 alunni  

Continue reading “Interpellanza urgente sul Liceo Scientifico di Fidenza del Consigliere Provinciale Amedeo Tosi” »

 Posted by at 19:04
mag 242011
 

Il Consiglio Comunale di Fidenza,

premesso che

- Il governo ha deciso per il ritorno al nucleare, con l’obiettivo di produrre il 25% dell’energia elettrica dall’atomo. All’uopo l’Italia dovrebbe  costruire sul territorio nazionale 8 reattori;
- I lunghi tempi necessari per la loro realizzazione ed entrata in funzione non consentirebbero comunque all’Italia di rispettare l’accordo europeo che impegna tutti i Paesi membri a ridurre entro il 2020 del 20% le emissioni di CO2 prodotte nel 1990, ad aumentare sino al 20% il contributo delle fonti rinnovabili e a ridurre del 20% i consumi energetici;
-L’opzione nucleare dirotterebbe sull’atomo le insufficienti risorse economiche per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, unica soluzione praticabile per ridurre in tempi brevi le emissioni che alterano il clima; comprometterebbe le soluzioni innovative del sistema energetico nazionale e la creazione dei nuovi posti di lavoro ad esse collegate;
- Una seria politica nazionale e locale che escluda il nucleare e promuova l’innovazione, rendendo più efficiente e sostenibile il modo di produrre energia e di  consumarla, permetterà di rispettare le scadenze internazionali e europee per la lotta ai cambiamenti climatici;

considerato che

- Grazie al referendum del 1987 l’Italia è stato il primo paese industrializzato a ripudiare il nucleare; solo nel 2000 è stata seguita dalla Germania che ha individuato una exit strategy di abbandono dell’atomo entro il 2020, e più recentemente dalla Spagna;
- La tecnologia di “terza generazione evoluta” scelta dal governo non ha risolto alcuno dei problemi legato al nucleare. L’Italia ha optato per una tecnologia già vecchia, a maggior ragione se nel 2030 vedrà la luce il nucleare di “quarta generazione”;
- Il ricorso all’energia atomica per ridurre la bolletta energetica del Paese si scontra con i problemi irrisolti del nucleare all’oggi: gli elevati costi di un KWh dal nucleare, la sicurezza delle centrali, la gestione dei rifiuti radioattivi e lo smantellamento (decommissioning) degli impianti, la loro protezione da eventuali attacchi terroristici, il rischio della proliferazione di armi nucleari e la necessità di importare dall’estero l’uranio, le cui riserve naturali sono sempre più scarse;

rilevato che

- Sulla sicurezza degli impianti ancora oggi, a 22 anni dall’incidente di Chernobyl, non esistono le garanzie per l’eliminazione del rischio di incidente nucleare e conseguente contaminazione radioattiva, come dimostra la lunga serie di incidenti avvenuti in Francia nell’estate del 2008.
- Non esistono ancora soluzioni  al problema dello smaltimento dei rifiuti radioattivi;
- I considerevoli consumi di acqua necessari al funzionamento dei reattori aggraverebbero la già delicata situazione italiana. Le centrali nucleari francesi ad esempio usano il 40% delle risorse idriche consumate su tutto il territorio nazionale;

considerato che

- Il recente disastro giapponese ha dimostrato l’aleatorietà di un nucleare sicuro;
- Il territorio italiano presenta un forte rischio sismico;
- Il sottosegretario allo sviluppo economico in data 16 marzo ha dichiarato “Non si   potranno realizzare le centrali nucleari nelle regioni che si esprimeranno negativamente sulla localizzazione degli impianti nel loro territorio [...]. Il programma energetico nucleare non potrà essere realizzato in assenza di una totale condivisione delle comunità territoriali coinvolte”;

rilevato inoltre che

le mappe relative a siti idonei alla localizzazione di centrali nucleari individuano in Emilia-Romagna una zona a nord di Fidenza tra il Taro e il Po, due aree a sud di Mantova e di Cremona lungo il Po, la zona costiera  tra Ferrara e Ravenna e la zona costiera meridionale fino a Rimini;

delibera

- di dichiarare il Comune di Fidenza contrario alla produzione di energia dal nucleare;
- di vietare su tutto il territorio comunale l’installazione di centrali nucleari e di siti di stoccaggio, anche temporanei, per i rifiuti e sottoprodotti radioattivi da esse derivanti, inclusi quelli delle centrali dismesse a seguito del referendum del 1987;
- di favorire le buone pratiche di risparmio ed efficienza energetica e la produzione da fonti rinnovabili;

chiede

al Presidente della Regione Emilia Romagna di confermare ufficialmente il proprio no all’installazione sul territorio regionale di centrali nucleari;

impegna

il Sindaco a trasmettere la delibera al Capo del Governo e al Presidente della Regione Emilia Romagna per opportuna conoscenza.

Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico
segreteria@pdfidenza.it

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mag 092011
 

Il Gruppo Consiliare PD,

premesso che

- il vigente Regolamento Comunale per il Servizio di Assistenza Domiciliare prevede la compartecipazione ai costi del servizio in base all’ISEE di tutto il nucleo familiare del richiedente;
- lo stesso Regolamento all’art. 12 prevede che “la Giunta Comunale potrà prevedere accanto all’ISEE ulteriori criteri per fruire delle agevolazioni tariffarie”;

constatato che

- numerose famiglie fidentine assistono i propri anziani costituendo un solo nucleo familiare presso un unico domicilio;
- il calcolo dell’ISEE dell’intero nucleo familiare determina però un incremento della tariffa di contribuzione, penalizzando i bilanci familiari;
- tale problema è stato sollevato dal Gruppo Consiliare PD in occasione della discussione del Rendiconto 2010;

preso atto che

l’art.49 della L.R. 2/2003 modificato dalla L.R. n.24 del 22 dicembre 2009 prevede al comma 3, paragrafo a,  “l’applicazione, in via generale, dell’indicatore della situazione economica del solo assistito”;

interpella

il Sindaco e la Giunta Comunale per conoscere:

- se l’Amministrazione intende accogliere la possibilità che la legge offre di estrapolare, ai fini ISEE, dal nucleo familiare il solo richiedente i servizi a domanda individuale e definire criteri aggiuntivi di misurazione del carico assistenziale delle famiglie. Ciò in coerenza con le Linee di Mandato riguardanti il “Quoziente Familiare”, definito “strumento per sviluppare politiche tariffarie e fiscali a favore delle famiglie”;
- se l’Amministrazione intende rendere cogente il protocollo d’intesa siglato il 17-12-2009 con le OOSS confederali, dei pensionati e del pubblico impiego (CGIL-CISL-UIL) riguardo l’ “ISEE lineare”, contestualizzato al fine di rimodellare le tariffe di accesso ai servizi comunali;
- se l’Amministrazione intende modificare secondo i criteri sopra esposti il Regolamento del Servizio di Assistenza Domiciliare.

Con preghiera di risposta scritta e riserva di trasformazione della presente interpellanza in mozione a norma di regolamento, in caso di non accoglimento delle ns. richieste.

Gruppo Consiliare PD
segreteria@pdfidenza.it

 

 

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