Risultati della ricerca : psc » PD Fidenza

apr 032014
 
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A due giorni di distanza pubblichiamo il documento che avevamo predisposto per il commento politico del Psc approvato e che invece non abbiamo letto. Lavorare in questo clima e in questo consiglio è difficilissimo soprattutto nelle fasi preliminari, con un sindaco che usa politicamente la leva del sarcasmo (anche preventivo), e con una maggioranza (e a volte qualche consigliere della minoranza) che lo appoggiano con risate e commenti laterali. Anche sulla Gazzetta ho ribadito che la cosa NON è normale e non è giusto che lo sia. E che non lo sarà in futuro, se vinceremo. A volte la sostanza è fatta anche da qualche formalità, specie nelle istituzioni. Nei fatti il documento non è stato letto perchè il gruppo ha deciso di uscire dall’Aula prima che la discussione entrasse nel vivo dopo che la richiesta di rinvio dell’argomento (motivata dal fatto che abbiamo ricevuto quasi 4 gigabyte di norme tecniche da studiare il venerdì per il lunedì sera) è stata accolta con il solito codazzo di ilarità e sfottò. La partecipazione – specie del gruppo d’opposizione, ma certo anche dei cittadini tutti – è un principio troppo importante perchè lo si possa trattare solo come un dovere da assolvere con pacifica rassegnazione.


Il mio vorrebbe essere l’intervento con il respiro più amp
io, ma rischia di essere quello più generico. Sarò quindi breve perché quel che voglio dire potrebbe essere detto in poche righe.

In una fase di crisi acuta e di trasformazione radicale dell’economia e del territorio ci saremmo aspettati che il Piano giocasse un ruolo importante nel mettere a fuoco la situazione e nel delineare le strategie dell’Amministrazione, anche a fronte dell’ingentissimo impegno economico richiesto per la redazione del PSC. (parliamo di 300mila euro solo per i documenti utili all’approvazione).

La parte socio economica del Psc è infatti quasi l’unico rapporto “generale”, “umanistico”, incaricato di spiegare come va il nostro pezzo di mondo e come questo si traduce nelle scelte di breve, medio e lungo periodo per una città che vuole governare lo sviluppo e non subirlo passivamente. È il documento che si assume l’onere di illustrare la visione della città futura, e la condivide con i cittadini.

Nel caso di Fidenza, niente di tutto questo.
Nessuno sforzo interpretativo che non sia da “tesina” liceale (e al Liceo si sa che non si brilla di originalità e spesso, quando si è sotto la stretta del compito in classe, si tollera anche qualche forse innocente scopiazzatura).
Il Psc che voi maggioranza presentate non ha nessuna visione, che sia di tutti – come recitava lo striscione esposto dopo la vittoria del 2009 – o di una parte. Non c’è nessun segnale di largo respiro che lasciate a chi vi succederà, foste anche voi stessi. Non c’è scritto quel che un Comune può fare per i suoi cittadini ne tantomeno quel che farà. E che quel il comune può fare non è solo risolvere le code o colmare le buche - come richiamava quel manifestone d’inizio campagna elettorale agli automobilisti della via Emilia – per quello basterebbero dei buoni tecnici.

Un comune può dare uno stile, può gestire le energie che ci sono, andando a cercare e a valorizzando le più utili o le meno vigorose, gestendo le intemperanze di quelle più invadenti o semplicemente mettendo in armonia le differenze che un territorio presenta. Questo un comune lo può fare e questo nel Psc potrebbe emergere, se non fosse solo un versione un po’ più moderna di un piano regolatore.

Nel Psc che presentate invece:

- si parla di POPOLAZIONE e si prevede un Comune “dormitorio” con 6mila persone in più in 14 anni, ma – a parte il fabbisogno di 2700 alloggi circa che si pensa di mettere loro a disposizione, al lordo di quelli disponibili e non occupati che però non sono stati censiti con esattezza – non c’è traccia di cosa questa gente farà, e non si prevede nessuno particolare sviluppo produttivo o commerciale, culturale, sociale o di svago, di rapporti tra le persone di come e dove queste persone si confronteranno, di come staranno insieme culture diverse

- si parla di GEOGRAFIA DEL TERRITORIO e si parla di sistemi locali del lavoro, citando fra l’altro il sistema insediativo del comprensorio parmigiano (a pag. 10 della relazione socio economica,probabilmente un refuso da un altro piano perchè Fidenza fa parte di un proprio sistema locale).

- sulle ATTIVITA’ ECONOMICHE si prendono a riferimento i dati provinciali, che sarebbero anche buoni ma sono in gran parte del 2010. In questi 4 anni è cambiato il mondo: nessun approfondimento su questo punto per colmare le lacune. L’analisi sul commercio si ferma invece al 2012, dicendo in pratica che va tutto bene: aumenta la popolazione e aumentano i negozi. Quali soluzioni all’evidente percezione opposta? Quali proposte? Che tipo di sviluppo propone l’amministrazione? Come si attraggono gli investimenti?

- si parla di TURISMO e si cita il calo del 55% nelle presenze tra il 2006 ed il 2012. Commento del PSC? E’ la crisi. Punto. Nessuna idea, nessun piano, nessuna proposta,nessuna soluzione.

- si parla di GRANDI AZIENDE in 13 righe in tutto che sono dedicate al sistema delle grandi aziende operanti sul territorio. Per voi sono 4: Bormioli, Pinko, Marconi, Italpast. Come le facciamo crescere? come le facciamo rimanere a Fidenza? Come ne facciamo arrivare altre?

Ci pare chiara a questo punto la concezione di Piano dell’attuale amministrazione comunale: non abbiamo nessuna visione, non sappiamo cosa succederà a Fidenza, Non abbiamo ne proposte ne idee.

La logica conseguenza di questo ragionamento potrebbe essere: visto che non sappiamo nulla, massima libertà; i privati facciano quello che vogliono. Avrebbe una sua interna simmetria, per quanto discutibile. Invece la conclusione è opposta: dato che non sappiamo nulla, non si prevede nulla, se non tanta gente in più, quella che l’Istat stima nelle proiezioni di questo pezzo d’Italia.

Quasi come se tutto fosse da discutere poi in base alla discrezionalità dell’Amministrazione, che si tiene le mani libere per operare come meglio crede caso per caso, con le varianti che saranno necessarie allo scopo.

Questo approccio passivo è del tutto sbagliato per più motivi:
- è molto costoso per la gestione (continue varianti ad hoc)
- è privo di qualsiasi visione per la governance del territorio, che non può poi essere recuperata in corsa

Oggi è in corso quella che è definita a livello di geografia economica “la grande divergenza”.
I territori si stanno sempre più dividendo tra quelli in grado di rilanciare la propria qualità della vita ridando slancio alle attività economiche, quelli che non ce la fanno e sprofondano in una crisi sempre più profonda, e quelli che stanno in mezzo, indecisi su quale percorso affrontare. Oggi i territori hanno la possibilità di incidere sul loro destino, con le scelte appropriate.

Con un PSC come quello che voi classe politica presentate, Fidenza rischia di far parte nel medio termine del gruppo di coloro che non ce la faranno.
Se questo è quello che potevamo ottenere mi pare francamente poco!

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mag 062011
 
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Apprendo con favore le parole di apertura nei nostri confronti, sul tema PSC, del Sindaco Cantini.
Per l’ennesima volta il primo cittadino, a mezzo stampa, rivolge alla minoranza parole di apertura sui temi sensibili riguardanti il futuro della nostra città. Tale auspicabile scenario di interesse al dialogo, rimarrebbe ancora una volta parola nel vento se l’estensore del Piano Strutturale Comunale fosse frutto di una scelta unilaterale interna alla maggioranza.
Al di là dell’occasione persa, si provi a immaginare che cattivo inizio sarebbe per un progetto di tale importanza.
Se una sola parte fosse chiamata a disegnare la Fidenza di domani, ci si ridurrebbe nuovamente a fare e disfare progetti differenti ad ogni cambio di amministrazione, ricadendo così in uno scontro continuo, al posto di un’auspicata maturità istituzionale, che tanto farebbe bene a Fidenza.

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 Posted by at 17:13
lug 102010
 

Fidenza è divisa tra due schieramenti politici dai pesi praticamente equivalenti. Pertanto, di fronte alla gravissima crisi economica internazionale che stiamo attraversando, dovrebbe prevalere in entrambi uno spirito di collaborazione pieno e responsabile per il bene della città. Così, come minoranza, intendiamo contribuire alla nascita della Fidenza del futuro: sulle scelte strategiche vogliamo essere presenti in prima linea e concretamente attivi, al di là delle contrapposizioni di parte.
Seppure non siamo stati coinvolti in nessun modo finora, apprendiamo con favore la decisione della Giunta di riprendere l’iter del nuovo Piano Strutturale. Anche la modalità ci vede favorevoli in quanto si è deciso di ripartire dal vecchio bando. Così facendo l’Amministrazione comunale si è finalmente messa sulla pista di decollo per prendere politicamente il volo e far sì che Fidenza possa togliersi da un immobilismo che ormai dura da troppo tempo. Come Partito Democratico saluteremmo con grande favore un primo passo di questa Amministrazione che desse il segnale di un volo alto e distaccato dai piccoli interessi locali, ma se sarà effettivamente così lo vedremo non appena verrà nominato il soggetto che dovrà redigere il nuovo Psc.  Parliamo evidentemente di figure di primo livello nel panorama almeno nazionale. Nell’ultimo decennio la città è molto cresciuta in termini di aziende insediate, di capacità di essere punto di riferimento di un territorio ampio e di essere in questo un vero polo ordinatore di una parte ampia della Provincia, di qualità della vita e dei servizi offerti al cittadino. Partendo da queste premesse, vorremmo un piano che facendo tesoro di quanto già impostato sappia legare in modo strutturale le nuove opportunità insediative ad una riqualificazione profonda della città esistente. Un piano che, pur in un momento difficile, abbia l’obiettivo di progettare una città bella ed ancora più vivibile, una città che parla ad una popolazione in costante crescita. Un piano che attivi laboratori di creatività e si confronti in questi con la cultura giovanile facendogli sentire la città anche loro, luogo delle loro espressioni che loro stessi contribuiscano a costruire. Queste sono alcune idee che mettiamo sul tavolo. Tramite esse vogliamo dire al Sindaco che noi ci siamo e siamo pronti a lavorare seriamente per la costruzione della Fidenza di domani. Ad oggi ci pare che il dibattito sul futuro di Fidenza sia stato più incentrato su vaghi obiettivi e mai su come raggiungerli. E’ evidente che il confronto, nell’interesse della città, potrà avvenire in maniera più distesa e costruttiva se le basi dalle quali si parte hanno almeno un minimo di condivisione. Questo primo passo che dovrà fare l’amministrazione sarà decisivo per il futuro del dialogo e per la qualità del risultato finale.

Davide Malvisi
dmalvisi@pdfidenza.it

 Posted by at 0:00
ago 092016
 
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“La scelta è stata molto semplice: dire sì o dire no ad un investimento essenziale, utile a completare il quartiere Gigliati e a ordinare lo sviluppo di Fidenza nell’area Sud. Un investimento che non lascia indietro nessuno: difende i negozianti della sede attuale, difende l’ambiente, difende la buona mobilità ciclopedonale. Credo che non sia scritta nel manuale del buon Sindaco l’opzione di dare un calcio a 25 milioni di euro di investimenti, di rifiutare un incremento occupazionale. Nel mio, di manuali, leggo l’impegno a conquistare ogni singolo euro pubblico e privato che possa far crescere Fidenza. Le tantissime pratiche che stiamo gestendo a sostegno delle imprese sono lì a dimostrare quanto Fidenza abbia ripreso a correre”

Così il Sindaco Andrea Massari commenta la delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì scorso, nel corso di una conferenza stampa congiunta con l’assessore all’Urbanistica, Giancarlo Castellani in cui è stato presentato un dettagliato fact-checking sull’intera operazione del trasferimento della Coop ai Gigliati. Proprio Castellani pone l’accento su un altro elemento importante: “La Giunta poteva benissimo votare la delibera e andare avanti. Invece, abbiamo voluto che tutto il Consiglio avesse un’occasione di confronto vero sul tema e altri ce ne saranno nei prossimi mesi – spiega l’assessore –. Con la delibera di lunedì scorso abbiamo portato a compimento un comparto che era rimasto in sospeso, votando una proposta conforme al Piano regolatore vigente e al Piano urbanistico adottato da chi è venuto prima di noi. Elemento che da solo risponde a chi oggi ha assunto un atteggiamento strumentale su questa vicenda”.

#Fatto1: oltre 2 milioni di euro per i fidentini
I soggetti attuatori hanno fino ad ora pagato e realizzato la riqualificazione di via Gramsci da via Malpeli all’incrocio con via Dei Mille (868.000 euro), opere di urbanizzazione di suolo e sopra suolo per 2.234.532,50 euro, ha investito 770.000 euro per la realizzazione del super parcheggio di via Marconi, ha ceduto gratuitamente 121.084 mq di aree per opere di urbanizzazione, realizzato almeno 75 alloggi di edilizia residenziale convenzionata, portato a termine gli interventi di sicurezza idraulica sul Rovacchia e il tombinamento del Rio “La Bionda”. L’accordo aggiornato tra il Comune e Panama Blu (la società controllata da Coop che realizza l’intervento ai Gigliati), votato lunedì, prevede inoltre: il grande parco urbano di via Kennedy da 70.000 mq con ponte sul Rovacchia e integrazione al circuito ciclo pedonale urbano, 250.000 euro per il completamento della tangenziale sud, 100.000 euro per la promozione delle attività commerciali del centro storico, 192.500 euro per il restauro dello scalone monumentale delle Orsoline, 115.000 euro per la riqualificazione dell’area archeologica nei pressi della Cattedrale.
Totale: 2.180.500 euro a beneficio diretto dei fidentini, senza contare 2,2 milioni di opere di urbanizzazione.

#Fatto2: nessun consumo di suolo
Parliamo di un’operazione in corso di attuazione, perché c’è un privato che ha acquisito il diritto ad edificare avendo eseguito le opere previste. A parte il fatto che Coop ha ridotto la superficie richiesta da 35.000 mq a 11.000 mq, il terreno è classificato da 20 anni (era nel Piano regolatore del 1996), è stato collocato nella zona del centro urbano grazie ad una precisa mozione di Forza Italia (votata all’unanimità nel 2007). Non è quindi la cementificazione di un’area vergine, su cui fino ad oggi non si era discusso. Ovviamente, approvando il Psc (il nuovo piano urbanistico) il Comune valuterà con grande attenzione le aree in cui latita un forte interesse pubblico o in cui i privati volessero chiedere un passo indietro. Questo perché il principio del consumo di suolo a saldo zero resta un caposaldo delle politiche urbanistiche dell’Amministrazione.

#Fatto3: nessuna speculazione sulla vecchia sede Coop
Il Comune detiene parte di quell’area (parcheggi e verde) e il Comune con la delibera di lunedì e con l’accordo sottoscritto ha aperto un percorso di riuso e riqualificazione, che coinvolgerà anche i proprietari dei singoli negozi.

#Fatto4: cambia in meglio la vita dei cittadini dei Gigliati.
L’investimento di Coop consente di collegare in modo nuovo tutta l’area di Coduro (via Kennedy, via Faraboli e tutti gli insediamenti oltre il Rovacchia, fino al centro storico). Come? All’interno del grande parco da 70.000 mq verrà realizzato il ponte ciclopedonale sul Rovacchia, connesso alla rete urbana. E si completa il sistema dei Giardini pubblici disegnati a Sud della Città.

#Fatto5: un iter trasparente
L’Amministrazione Massari ha portato avanti nella massima trasparenza la proposta depositata sul tavolo, prima discutendone in campagna elettorale con i cittadini, poi incontrandoli subito dopo il voto direttamente nel quartiere e poi realizzando il suo programma: a giugno 2014 viene depositata domanda di variante per la modifica del piano particolareggiato del 2005, lo si pubblica all’inizio del 2015, nella primavera dello stesso anno il progetto è on line sul sito del Comune con gli esiti della conferenza dei servizi e non arriva una osservazione che una. Il 24 settembre la Giunta delibera sulla conclusione della fase di studio sull’impatto ambientale. Da quel momento con Panama Blu si apre per 10 mesi il confronto per aggiornare l’accordo di tutti gli adempimenti posti in capo a Coop.

#Fatto6: coinvolti i negozianti della vecchia sede Coop
Aperto il confronto con Panama Blu per l’aggiornamento dell’accordo, ci sono stati incontri con i rappresentanti dei galleristi attivi nel centro commerciale esistente di via Giavazzoli, poi tradotte nell’accordo con Panama Blu. Lì si prevede il diritto di prelazione per i galleristi (con prezzi di acquisto dei nuovi spazi ridotti al solo costo di realizzazione) e di permuta per gli esercenti che si vorranno trasferire nella nuova sede ai Gigliati. Nello stesso accordo Coop si vincola al sostegno del commercio in centro storico. Aspettando il trasferimento, Coop promuoverà nella sede attuale interventi di restyling e manutenzione, per mantenere la sua attrattività.

#Fatto 7: la nuova Coop sostiene il commercio in centro storico
Occorrono due dati, premette l’assessore al Commercio Fabio Bonatti: “1) Coop investirà 100.000 euro per promuovere le attività del Centro commerciale naturale 2) Coop si è impegnata a sostenere la rete degli esercenti del Centro storico con azioni di promozione integrata delle offerte commerciali”.
Ciò detto, la vera guerra del commercio si poteva scatenare ampliando le superfici di vendita del settore non alimentare. “Bene: erano 2.300 mq nel vecchio spazio, saranno 2.500 nel nuovo complesso ai Gigliati, con priorità per il trasferimento dei 2.300 mq presenti in via Giavazzoli – prosegue Bonatti –. E sul segmento della licenza alimentare, Coop bussa ad una clientela che non viene sottratta a chi già oggi si rivolge alle attività del centro. Infine, bisogna sempre ricordare che la nuova Coop non andrà nella zona del casello autostradale, ma sarà a soli 1.700 metri da Piazza Garibaldi, con l’intenzione di portare clienti pescati in un’area che va da Parma a Piacenza. Significa che avremo non meno ma più possibilità di far fluire gente in centro storico e più strumenti per tutelare i consumatori, perché in genere gli Ipermercati attuano politiche di prezzo più favorevoli e provocano un atteggiamento di imitazione delle altre reti. La concorrenza che ci sarà, quindi, non sarà tra Coop e centro storico ma all’interno delle strutture della Grande distribuzione organizzata”.

#Fatto8: un progetto moderno contro la crisi
Si è detto che il trasferimento Coop ai Gigliati va rivisto in funzione del perdurare della crisi. Vero. Così come è vero il fatto che la delibera votata lunedì scorso parla di un progetto aggiornato, che ha ridotto di ⅓ la sua dimensione (da 35.000 mq a 11.000 mq).

#Fatto9: sostenere più occupazione, sostenere buona occupazione
La nuova Coop dovrà raddoppiare la sua forza lavoro. Il Comune farà di tutto per sensibilizzare Coop ad una forte attenzione verso le situazioni più significative del territorio e, comunque, Coop ha messo nero su bianco che si rivolgerà al Centro per l’Impiego di Fidenza per assumere la manodopera nelle strutture commerciali, produttive e di servizio del nuovo insediamento, applicando correttamente i contratti di lavoro nazionali e territoriali, oltre alla formazione permanente per l’aggiornamento professionale, affidata in via prioritaria alle realtà fidentine.

#Fatto10: tutti hanno sostenuto il trasferimento Coop.
Due Sindaci (Giuseppe Cerri e Mario Cantini) e due Giunte prima di quella in carica hanno sostenuto il progetto di completamento del quartiere Gigliati. Chiaro il pensiero di Cerri, chiarissimo quello di Cantini, che il 30 luglio 2012 scriveva: “Grandi sfide ci attendono: il nuovo Psc, la definizione del Foro Boario e della nuova scuola Solari, il piano di completamento del quartiere Gigliati …)”.

set 162015
 
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di Franco Amigoni

Uno dei punti all’ordine del giorno l’altra sera in Consiglio Comunale riguardava la modifica ed integrazione delle destinazioni d’uso ammesse nel comparto per attività produttive artigianali/industriali denominato “Il Pinocchietto” in loc. Coduro, presso la grande rotatoria della Via Emilia.

Si tratta di un iter già avviato da lungo tempo e confermato dal Piano strutturale Comunale (PSC) adottato l’anno scorso. Con propria deliberazione n.65 del 20 novembre 2012, il Consiglio Comunale ha, infatti, adottato la variante richiesta dalla proprietà, con l’intento di rendere possibile la realizzazione del piano particolareggiato di iniziativa privata da loro presentato il 28 dicembre 2010 (stiamo quindi parlando dell’Amministrazione Cantini, i cui nipotini sono oggi in Rete Civica).

Si prevede una molteplicità di destinazioni tra le quali, oltre a quella artigianale/industriale anche quella per attività di carattere commerciale/direzionale alla luce anche della significativa diminuzione dell’area d’intervento che, per una quota rilevante, ha costituito area di cessione per la realizzazione della nuova viabilità sud nel tratto compreso tra lo svincolo della tangenziale nord sulla via Emilia e la strada per Santa Margherita (nuova rotatoria di Cabriolo).

La variante normativa e il piano sono stati, da ultimo, depositati dal 19 dicembre 2012 al 17 febbraio 2013 senza che siano pervenute osservazioni.

In sintesi e fuori dal burocratese:
1. la proprietà e il Comune di Fidenza, a partire dal 2010, hanno negoziato la possibilità che il Comune ottenesse a titolo gratuito una parte della superficie del privato per poter realizzare la rotatoria;
2. Il Comune, tenuto conto della significativa riduzione dell’area in capo al privato, ha concesso, oltre alla destinazione artigianale, anche quella commerciale direzionale;
3. il Comune ha poi mosso osservazioni sulle caratteristiche morfologiche del progetto del privato: quest’ultimo ha integrato il progetto stesso, che poi ha ottenuto i regolari pareri favorevoli di Emiliaambiente, ARPA e AUSL;
4. si sono previste negli ultimi mesi rilevanti forme cautelative sull’attuazione: come dire, se non lo fai in tempi certi mi rimborsi del danno;
5. si è previsto che il privato possa realizzare parte delle volumetrie in altra zona con destinazione d’uso congruente, anche per non sovraccaricare il lotto di Coduro.

Il privato e il pubblico, insomma, hanno condotto per 5 anni una trattativa sul come consentire l’investimento del primo con vantaggi anche per la comunità (vedi terreno della tangenziale a costo zero in quel tratto). Il privato investirà una cifra cospicua, genererà lavoro, si auspica che valorizzerà un’area industriale a ridosso della viabilità tangenziale (non stiamo parlando delle adiacenze della Cappella Sistina, per intenderci).

Il pubblico, senza interferire con l’attività imprenditoriale (non è nei suoi compiti), ha completato le funzioni di un’area. E l’opposizione ha votato contro.

Ulteriore sintesi alla luce dei fatti: i membri dell’opposizione che svolgono attività imprenditoriale dovrebbero essere supportati in tutti i modi possibili per continuare la loro impresa (vedi ultime sortite di Rete Civica in modo particolare); chi invece, con tutte le salvaguardie del caso, vuole investire a Fidenza in un momento in cui, come noto, gli investimenti sono merce rarissima e sarebbero preziosi per il rilancio economico, dovrebbe essere stoppato.

mar 032015
 
albergo fidenza

di Franco Amigoni

La gente forse non si è resa ancora conto del tutto del rischio enorme che abbiamo corso a maggio 2014. Se avesse vinto Gabriele Rigoni, e fosse diventato sindaco si sarebbe trovato per esempio nella scomodissima posizione di dire di no ad un albergo (quello ormai famoso dietro il Dea Luna) perchè non gli piaceva. Motivazione ineccepibile, direi …

Qualche giorno fa il Dottor Rigoni Gabriele, sempre pronto a perdere il suo tempo prezioso sulla fuffa, ha postato il seguente messaggio: “‪#‎Fidenza‬ riparte dabon…venerdì il consiglio comunale ha autorizzato un hotel 3 stelle posizionato nella zona artigianale dietro il Dea Luna giudizio estetico personale…ecco direi che non potrà essere candidato ad essere patrimonio dell UNESCO. In variante al vecchio prg e prima di autorizzare il nuovo psc. La fondamentale giustificazione addotta dai colleghi pd in maggioranza è che la possibilità di farlo era già prevista dal prg vecchio e resterebbe anche nel nuovo psc e che non si può frenare lo sviluppo economico… (3/4 posti di lavoro 4, forse, meno quelli che perdono gli alberghi in centro però. .). Che ne pensano gli amici albergatori e gli amanti delle belle cose? Vedete voi una strategia ben studiata, un disegno che io non vedo, sotto a queste varianti edilizie? Se non si possono fare scelte politiche strategiche di indirizzo sui piani presentati dai tecnici perché ci si fa votare per andare in consiglio comunale?”. Rigoni ha poi sentito il dovere etico sinfonico di aggiungere: “ma vorrei che in molti sapessero che cosa viene autorizzato e quale sia la capacità strategica di questi amministratori…guardatevi il consiglio…è illuminante dovrebbero trasmetterlo nelle scuole…”

Mi duole perdere il mio tempo molto meno prezioso del suo, ma mi tocca, perchè alcune precisazioni sono doverose, per facilitare Gabriele Rigoni a parlare di fatti, ogni tanto, e non solo di fuffa:

1. La previsione di comparto tecnico distributivo era già contenuta nel PRG del 1995, ed è stata riconfermata nel Piano Strutturale di Cantini.
2. già nel 2012, in vigenza del PRG 1995, poichè la previsione di comparto tecnico distributivo era generica e non specifica per il comparto alberghiero, e poichè mancavano 87 metri quadrati su 914 di superficie lorda ammissibile, la società ha richiesto come da normativa la convocazione di una Conferenza di Servizi per valutare comunque la compatibilità dell’insediamento in relazione agli aspetti igienico sanitari ed ambientali della zona. Dopo alcuni approfondimenti, il 10 dicembre 2013 la Conferenza di Servizi ha esaminato le integrazioni richieste alla società, non ha rilevato motivi ostativi alla realizzazione dell’intervento.
3 La richiesta di modifica delle norme tecniche del Piano regolatore 1995 per poter specificare “comparto ricettivo alberghiero” e per poter aggiungere 87 metri e giungere ai 914 necessari è stata depositata tra il 9 luglio 2014 ed il 7 settembre 2014. Durante questo periodo di deposito e possibile spazio per osservazioni pubbliche, nessuna osservazione è arrivata al Comune, nè da semplici cittadini nè tantomeno dal Signor Rigoni.
4. Qualora, dopo tutti questi passaggi regolari e normativamente corretti, il Consiglio avesse bocciato e rifiutato il progetto, avrebbe prestato il fianco ad ogni genere di ricorso e richiesta di rimborso, cosa che avrebbe determinato molto probabilmente una spesa non prevista sia di carattere legale che per avere impedito senza motivo ad un privato lo svolgimento della sua attività
5. i motivi ostativi non possono essere, come qualcuno sembra credere dalla lettura degli interventi, di carattere legato alla struttura economica e alla distorsione della concorrenza. Siamo in un paese libero. Se uno vuole aprire un Albergo, e sussistono tutte le condizioni urbanistiche, igienico sanitarie e ambientali, deve poterlo fare senza aggravi burocratici. Si chiama appunto libera concorrenza, e democrazia. Non si può dire, insomma, “non ti lascio aprire un albergo a fidenza perchè a mio avviso ce ne sono già troppi a salso. Non è questo il compito della pubblica amministrazione, a meno di trovarsi in Bulgaria negli anni 70. 6. il fatto che il progetto sia “bello” o “brutto”, poi, è talmente personale e soggettivo che non entro nel merito.

dic 232014
 
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dalla traccia del discorso per gli Auguri di Natale del 22 dicembre 2014

I LAVORATORI DEL COMUNE PROTAGONISTI DEL CAMBIAMENTO
Un ringraziamento particolare lo rivolgo a TUTTE le lavoratrici e a TUTTI i lavoratori del Comune, che non amo definire dipendenti, parola che mi restituisce un senso di subalternità e di distanza. Credo che subalternità e distanza debbano, invece, essere due parole da cancellare dal nostro vocabolario: tutte e tutti voi siete la risorsa più preziosa, con la quale, dopo anni di navigazione a vista, ci stiamo rapportando senza diktat ma solo e soltanto col dialogo, per realizzare una crescita importante. Come vi ho scritto nella lettera che avete ricevuto qualche giorno fa, non esiste riforma o grande conquista di un Comune che possa essere definita tale solo per merito del Sindaco e dell’Amministrazione.

Ogni risultato positivo che costruiamo per Fidenza, ogni traguardo che fa avanzare la comunità e la rende coesa, lo facciamo dando INSIEME forma e sostanza alle idee. Insieme ai cittadini e alle imprese, insieme alle associazioni di categoria e del volontariato, insieme a voi, che siete parte della comunità fidentina.

In questi primi 180 giorni abbiamo conquistato insieme per Fidenza grandi risultati sotto gli occhi di tutti: lo stanziamento di 4 milioni da parte dello Stato per la conclusione delle bonifiche, il risanamento dei conti comunali dove abbiamo trovato quasi mezzo milione di euro di spese già fatte e non finanziate, il ritorno su larga scala di interventi per riportare Fidenza ad essere una città pulita, sicura e ordinata, con investimenti che non si vedevano da 5 anni. In un concetto: bentornate opere pubbliche e manutenzione. Abbiamo messo rapidamente in condizione un’importante realtà di poter investire a Fidenza, rendendoci il polo cinematografico alternativo a Parma, riferimento anche per il piacentino. Un progetto che inizia a mostrare come è stata riconvertita al servizio della comunità l’immensa area delle bonifiche e delle zone limitrofe.

RIDUZIONE DELLE TASSE (COSAP, IMU SECONDA CASA, ecc.)
Vorrei dirlo anche ai cittadini e alle autorità qui presenti, abbiamo lavorato tanto per affermare questo gioco di squadra. E lo abbiamo fatto costruendo da un lato le basi per un Comune più rapido, più snello, meno costoso, riducendo il gruppo dirigente a 2 unità – a cominciare dalla soppressione in pianta organica del direttore Generale, costosa figura da oltre 100.000 euro all’anno che pure il Testo Unico aveva bandito già nel 2009 – e chiamando tutte le posizioni intermedie a ritornare, finalmente, protagoniste del Comune nuovo che si aspettano cittadini e imprese.

Dall’altro lato abbiamo risolto problemi enormi che si erano accumulati nel tempo. Primo fra tutti una inaccettabile incertezza sul diritto del salario accessorio che ha colpito voi e le vostre famiglie. Dal momento che i vertici amministrativi dell’Ente (Direttore Generale e Segretario Generale) avevano già viste liquidate con estrema puntualità le loro spettanze per i mandati di riferimento, questa Amministrazione ha pagato il conto lasciato sul tavolo da altri, versando lo scorso novembre la produttività 2013 ed entro febbraio salderà quella relativa all’anno 2012, sul quale, come sapete e come è stato scritto anche dalle Organizzazioni sindacali, sussistevano criticità rilevanti, cui ci siamo fatti carico di dare risposta, per non lasciare indietro nessuno.

CHI HA PAURA DEL CAMBIAMENTO?
Questa è solo una delle tante situazioni sospese cui abbiamo messo la parola fine e che oggi, trascorsi i primi 180 giorni di lavoro, credo sia giusto rendicontare insieme ad alcuni degli obiettivi che abbiamo per l’anno nuovo alle porte. Fidenza ha ripreso a correre, Fidenza ha ripreso il dialogo non semplice con tutti i comuni della Bassa intorno ad un progetto condiviso di sviluppo. Fidenza ha dimostrato di avere un progetto di forte innovazione per questo territorio. Lo abbiamo visto alle elezioni provinciali, da cui è uscito grazie alla mediazione e all’impegno di Fidenza un presidente che è di questa zona e condivide con noi comuni obiettivi e progetti.

Fidenza sta guardando al futuro e lo fa – uso un termine brusco – infischiandosene delle consorterie politiche, degli altarini delle piccole patrie e di tutti quegli interessi che più strepitano, più ci testimoniano che dal rilancio hanno tutto da perdere, preferendogli, invece, il caos e i polveroni da usare per 15 minuti di campagna elettorale. Lo vediamo tutti i giorni nella propaganda di chi ha lasciato in bolletta i contribuenti di Fidenza, con due bilanci completamente da fare che abbiamo sbrogliato noi tra giugno e settembre – peraltro disinnescando in corsa un nuovo commissariamento –, con tutto quel che ne consegue: la sovrapposizione di una mole enorme di adempimenti e la responsabilità, mai semplice, di applicare nuove imposte decise dallo Stato che altri hanno accuratamente evitato di fare per tempo, per avere mani libere. Sono le stesse persone che hanno raso al suolo perfino la pagina Facebook del Comune pagata coi soldi dei fidentini e adesso sparita e addossano i loro fallimenti su di voi, lavoratori del Comune, accusati senza vergogna di essere cellule e sabotatori.

Abbiamo visto la paura di cambiare passo e riprendere a correre in quel che è successo in Asp e nell’Unione delle Terre Verdiane. Ma siamo qui e andiamo avanti, più convinti di prima di aver messo le mani su dei nervi scoperti.

ASP
Prima durante la campagna elettorale, poi da Sindaco eletto dai cittadini di Fidenza, ho sempre avuto ben chiaro che dalla qualità dei servizi erogati da Asp dipende la qualità della vita e il sostegno per centinaia di persone e per le loro famiglie. Persone che ricevono quei servizi e persone che danno, col loro lavoro, quei servizi. Almeno dal 2013 è venuta a galla una campagna in cui una serie di soggetti hanno sguazzato, creando l’illusione, peraltro scritta nero su bianco su siti, blog e comunicati stampa, che un gruppo di sindaci “servi delle coop” abbia svenduto i servizi e la vita dei lavoratori alle imprese private.

Sorvolo su chi si è buttato a pesce sull’opportunità di fare campagna elettorale al 90° scaduto, sono questioni di stile, lo stile che manca negli insulti quotidiani rivolti a Istituzioni diverse dal Comune, accusate di occultare notizie o di speculare sull’edilizia. Gli insulti diretti contro la maggioranza consiliare, i colleghi Sindaci e i ragazzi della mia Giunta che campeggiano nelle pagine Facebook di un gruppo d’opposizione. Ma dopo l’occupazione del Consiglio comunale da parte di lavoratori pubblici in forza ad Asp cui è stato detto che resteranno senza lavoro per colpa dei Sindaci, credo sia utile riportare un ragionamento di verità. Come? Lo faremo smascherando le bufale perché tocca a noi trainare una stagione nuova, migliore e soprattutto, più efficace e chiara per tutti.

Non svendiamo nulla alle Coop, ma rispettiamo la nuova legge regionale che molti fingono di non conoscere. Mantenendo la leadership pubblica, diamo una gestione unitaria alle nostre strutture in cui da 20 anni non esiste più l’utopia del tutto pubblico ma un modello in cui pubblico e privato sociale hanno lavorato fianco a fianco. Nessuno dipendente pubblico perderà il posto di lavoro. Anzi, nella simulazione che il cda ha dato a noi Soci si prevedono 39 nuove assunzioni.

Non solo le rette non aumentano, ma si riducono quasi del 50%: tutti i posti in casa protetta (97) diventeranno accreditati con un costo per le famiglie di 49,50 euro e non più di 70 euro.

TERRE VERDIANE
Dicevo, abbiamo visto la paura di cambiare nell’Unione delle Terre Verdiane, ridotte al commissariamento. Il 2015 deve essere l’anno della svolta per il grande territorio che sta intorno a noi, l’anno in cui conteremo quanti si uniranno a Fidenza nel dire basta ai desiderata di una classe politica irresponsabile. L’Unione delle Terre Verdiane così come è non funziona più e i cittadini, giustamente, la percepiscono come qualcosa di inutile e distante, un multificio nel migliore dei casi.

Arriverà il commissario prefettizio e io dico “bene”, a mali estremi, estremi rimedi. Fidenza non starà ferma a guardare. Se nel nuovo Consiglio che verrà ricostituito emergerà l’esigenza di un cambiamento netto, noi siamo pronti a portare avanti un progetto di svolta radicale per tagliare gli sprechi, i doppioni, per creare opportunità di sviluppo per tutta la nostra economia. In caso contrario Fidenza verrà sempre e comunque prima di tutto e farà la sua strada.

Così come abbiamo già fatto con Salsomaggiore, lanciando una Centrale Unica di Committenza che da gennaio vedrà i comuni che amministrano da soli 46.000 abitanti acquistare beni e servizi in forma congiunta, una massa critica che ci farà risparmiare ed essere più veloci. Intanto ho chiesto agli ufficidi valutare tutte le convenzioni che il Comune di Fidenza ha nelle Terre Verdiane e di fare il quadro della situazione per un’ipotesi di rinuncia a tutte le convenzioni. Prima viene Fidenza e la tutela dei servizi per i suoi cittadini, che, in questa situazione delle Terre Verdiane, non vedono garanzie. Se un giorno l’Unione verrà riformata pesantemente e tornerà ad essere un ente in grado di dare servizi, ci vorrà pochissimo a rimettere tutte le convenzioni dentro alle Terre Verdiane.

PSC
Lasciatemi dire che l’anno che sta per iniziare sarà l’anno in cui chiuderemo la grande partita del Piano urbanistico (Psc), volano dello sviluppo di Fidenza e del territorio verdiano. Un piano basato sul principio del recupero e della riqualificazione urbana, per rendere più bella la nostra città e rimettere in moto il settore edile. Un piano basato sul principio del consumo a saldo zero, per difendere il suolo da ogni spreco.

BONIFICHE E RIUSO
Il 2015 sarà l’anno in cui avanzeranno ancora i lavori di bonifica, perché sui 115.000 metri quadrati di ex Cip-Carbochimica realizzeremo una parte significativa della città nuova che abbiamo in mente, per sostenere la buona impresa a basso impatto ambientale e la buona occupazione.

SEMPLIFICAZIONE
Il 2015 sarà l’anno, infine, in cui tutto quello che fin qui abbiamo programmato verrà messo a frutto. Mi riferisco anche all’impegno per la semplificazione del nostro Comune, a favore dei cittadini e delle imprese, sfoltendo la giungla di oltre 81 regolamenti che rendono la vita di tutti noi più complicata, anche per realizzare le procedure più semplici. Abbiamo due regolamenti internet per la stessa biblioteca, un regolamento per ogni mercato, 20 persone in tutte le Terre verdiane che si occupano solo di buste paga.

LAVORO NELLA TESTA E NEL CUORE: DI VITTORIO, BORMIOLI, FINIDRA
Facciamo tutto questo e facciamolo bene, spiegando passo passo ai fidentini il percorso delle riforme. Facciamo tutto questo perché il risultato che avremo sarà quello di una Comunità più forte, più coesa e, soprattutto, di una città in cui avremo posto tutte le condizioni ideali per investire e creare lavoro. Il Comune non può essere un’agenzia di collocamento, ma può e deve rimuovere tutti gli ostacoli che frenano lo sviluppo. Il lavoro nella testa e nel cuore non è uno slogan ma l’impegno che ci siamo presi e per il quale stiamo combattendo giorno dopo giorno. Insieme.

dic 192014
 
SBLOCCA FUTURO

Lo Sblocca Italia è stato tra le cose che ho studiato in maniera più approfondita negli ultimi mesi. E’ una Legge che pur tenendo sullo sfondo alcune intenzioni acceleratrici e riformiste, può essere molto migliorata. ci han provato in tanti, ma alla fine l’opzione fiduciaria ha fermato un percorso che invece poteva e doveva continuare. E a cui vorremmo contribuire

Il mio mestiere mi mette quotidianamente in contatto con moltissimi di quei comitati che negli ultimi mesi hanno prodotto un’analisi critica della legge; non stiamo parlando di quelli che per apatia certi resoconti definiscono Gruppi Nimby (un calderone dove vengono spinti tutti, sia quelli che sull’ambiente giocano per costruire fortune politiche con promesse che restano disattese, sia quelli che, dati Ocse alla mano, hanno fatto intravedere al Paese un futuro prossimo possibile) ma della totalità delle associazioni ambientaliste, del coordinamento Salviamo il Paesaggio, del Fondo Ambiente Italiano e di molte altre realtà del terzo settore italiano.

L’ho quindi detto con la dovuta forza in Consiglio Comunale (guardate il video se avete 10 minuti, è quello del 17 dicembre): sono convinto che lo Sblocca Italia sia una legge su cui ci sia ancora tanto lavoro da fare in sede parlamentare, seguendo meno la strada dell’emergenza e più quella dell’ascolto del territorio per risolvere le sue emergenze. Un ascolto necessario – ad esempio – per elevare a modello nazionale chi realizza politiche virtuose sui rifiuti, sull’acqua e sull’energia – come succede anche a Fidenza – e per irrobustire ulteriormente i passaggi positivi contenuti nella legge. Passaggi che ci sono e che anche io, che nutro personalmente un atteggiamento più guardingo sullo Sblocca Italia, vedo.

Parlo delle misure fiscali dell’art.17 che favoriscono il recupero del patrimonio edilizio esistente e disincentivano il consumo di suolo, che è una delle sfide più grandi di questo Paese, come sono lì a ricordarci i fatti delle tragiche alluvioni degli ultimi mesi. Consumo di suolo a saldo zero e stop al cemento che sono i pilastri della nuova stagione urbanistica che ci siamo impegnati a realizzare prima di tutto a Fidenza e sulla quale avremo modo di confrontarci serenamente quando il prossimo anno arriverà su questi banchi il Psc, che noi intendiamo come motore di rilancio non solo di Fidenza ma di tutta l’area vasta verdiana.

Parlo, ancora, delle attività di bonifica dell’amianto in alcune zone del nord. Settore, questo delle bonifiche, nel quale Fidenza si è imposta come modello, diventando il primo dei 57 super siti inquinati – si chiamano Sin, siti di interesse nazionale – ad avviarsi alla conclusione di una complessa rete di interventi su quattro aree devastate. Ecco, nello Sblocca Italia manca l’ispirazione a storie come la nostra, che hanno messo a nudo, in materia di bonifiche, la fragilità di un impianto che nei decenni scorsi ha spalmato risorse a pioggia dal Friuli alla Sicilia, senza preoccuparsi di chiedere in cambio proprio quello che ha garantito Fidenza: un progetto chiaro con un obiettivo chiaro: ripulire, risanare e creare sulle aree riconquistate al vivere civile nuove opportunità di impresa e di occupazione a basso impatto ambientale.

Appunto, prima parlavo di tanto lavoro da fare su questo Sblocca Italia. Mi riferisco al lavoro prima di tutto in sede parlamentare, per il quale il Pd di Fidenza chiederà ai parlamentari eletti nella nostra circoscrizione un impegno vero, di vigilanza, articolato e soprattutto capace di parlare alle nostre comunità, per contribuire a rimettere al centro i modelli virtuosi cui accennavo in precedenza. In questo senso, sì, credo che lo Sblocca Italia possa essere ulteriormente messo a fuoco, amplificando le migliorie che da molti deputati e senatori sono già state apportate.

Ma non è approvando la mozione presentata (nel solito modo violento, come fosse una clava contro la maggioranza) dal M5S che lavoreremo a favore del miglioramento della Legge e a tutela dei territori a cui la Legge impone scelte dall’alto.

Ci è stato chiesto chiedete di discutere di trivelle, ma si salta a piè pari un argomento ben più strategico come lo straordinario tema dei rifiuti e della loro riduzione, di chi dovrà gestire i servizi di raccolta e di smaltimento. L’articolo 35, ad esempio, deve aprirsi a tutte quelle azioni che a Fidenza stiamo portando avanti con coraggio da anni e che possiamo ulteriormente migliorare perchè strategie per un drastico contenimento della quantità indifferenziata dei rifiuti non sono più procrastinabili e possono mettere in discussione il sistema degli inceneritori molto più in profondità rispetto ad una mozione.

Queste e altre sono le partite importanti su cui novellare lo Sblocca Italia in sede parlamentare con tutti gli strumenti del caso, portando a Roma il contributo dell’Anci e dei Sindaci, i primi ad avere tutto l’interesse affinché le Regioni – a cominciare dall’Emilia Romagna – vengano valorizzate e riconsiderate, nel pieno rispetto del valore federalista che tutti noi del Pd vediamo come prioritario. E se di Regioni parliamo, trovo vitale che su alcuni grandi obiettivi di sviluppo il nostro presidente e i suoi colleghi debbano essere la cinghia di trasmissione tra i bisogni – talvolta disperati in alcune parti d’Italia – delle Comunità Locali e gli obiettivi governativi.

Votando la mozione – che è un testo scritto e depositato, non un’intenzione o un sentimento, ed è importante considerarlo quando si chiede un voto, perchè siamo pur sempre in un’istituzione democratica e noi siamo responsabili di quello che votiamo – non aiuteremmo nemmeno un percorso (quello del ricorso in Corte Costituzionale) che pure è già avviato. Il Comune di Fidenza non può impegnare il Presidente della Regione a fare alcunchè: può suggerire, consigliare, fare pressioni, prendere posizioni, ma allora lo fa con un Ordine del Giorno (nel caso) o con incontri coi cittadini e le associazioni (molto meglio).

E’ stato chiesto (sempre il video lo certifica) al M5S di rivedere il testo o la natura della sua iniziativa in Consiglio, ma non c’è stato verso, probabilmente per via di quella natura un po’ spettacolare che hanno le discussioni fatte in aula dove sembra siano tutti molto più impegnati nella tattica che nella strategia, nemmeno fossimo scacchisti. E forse perchè per il M5S noi siamo solo (testuali parole) ”membri di un gruppo affaristico massonico che specula sulla vita delle persone”.

Mi interessa il reale cambiamento, non la medaglietta per la giacca. La mozione gettata in Aula e blindata dalle modifiche non assomiglia ad un’azione ficcante. Perchè chiede di fare una cosa che non possiamo fare e soprattutto perchè tiene all’interno del palazzo un dibattito che invece andrebbe portato fuori, nelle piazze e nei teatri, nelle televisioni e alla radio. Questo intendiamo fare costruendo quella partecipazione che non potrà che essere indispensabile per fare ripartire l’Italia.

gen 092012
 

Il Gruppo Consiliare PD,

premesso che:

Con deliberazione n.61 del 10/11/2011 il Consiglio Comunale di Fidenza ha adottato una variante normativa al P.R.G.  riguardante l’art.42 delle norme tecniche di attuazione ove sono regolate, tra le altre, le modalità e possibilità di intervento edilizio ed urbanistico nel complesso di fabbricati  esistenti in zona agricola chiamato “ex molino Battioni”, contraddistinto con scheda n.4.
Le premesse e il complesso della delibera sostengono esplicitamente che la destinazione residenziale prevista per l’immobile B non comporta incremento della capacità insediativa  del piano (a quale piano ci si riferisce? al P.R.G. vigente?) in quanto si tratterebbe di trasferimento di volumetria residua da lotto residenziale TEC 2  sito in via Guareschi,  Foglio n.58 particella 1060 sub.1, senza indicare minimamente la quantità in oggetto.
Questo trasferimento di volumetria, si asserisce senza alcuna dimostrazione, sarebbe ammesso in dottrina e giurisprudenza e da ultimo sancito come istituto dal decreto legislativo n.70/2011 art. 5 comma 3 laddove si prevede che “…i contratti che trasferiscono, costituiscono o modificano i diritti edificatori comunque denominati, previsti da normative statali o regionali, ovvero da strumenti di pianificazione territoriale …” debbano essere trascritti e registrati ai sensi dell’art. 2643 del codice civile appunto come modificato dal testo del decreto.
Risulta evidente come il testo del decreto n.70/2011, poi convertito in legge n.106  il 12 luglio 2011, non supporti le premesse e la tesi della delibera in quanto  il trasferimento di volumetria non è un istituto conclamato, non è comunque previsto da normative statali  e tanto meno è previsto nella normativa regionale, né ancor meno dai disposti del P.R.G. vigente a Fidenza. Quella definita nel decreto è semplicemente una modalità per conferire evidenza pubblica ad un atto fra privati. Quella del trasferimento di volumetria è esclusivamente una possibilità ammessa, forse, in alcune normative regionali diverse dalla nostra.
La premessa ed il presupposto della delibera si pongono quindi in chiaro contrasto con la normativa urbanistica  regionale e comunale vigente per cui l’eventuale approvazione della variante adottata non potrebbe poi avere conseguenze effettive in quanto qualsiasi titolo abilitativo rilasciato con il presupposto del “trasferimento di volumetria” sarebbe illegittimo ed impugnabile, ovvero  rilasciato con l’esercizio di eccesso di potere.

Richiede i seguenti chiarimenti:

Punto 1:
La variante è stata adottata secondo quanto ammesso dai disposti combinati dell’art.15 comma 4 della legge regionale n.47 /78  e  dell’art.41 comma 2  della legge regionale n.20/2000. In sintesi : nei comuni che non sono dotati di PSC –piano strutturale comunale – ( è questo il caso di Fidenza ove è ancora vigente un PRG approvato nel 1996 )  sono possibili solo alcuni tipi di “ variante “, quelle appunto previste principalmente al comma 4 dell’art. 15 della legge regionale n.20/2000. Nel comma 4, lett.c) n.2  si  legge che possono essere approvate le varianti al P.R.G. che non riguardano zone sottoposte a tutela, ai sensi dell’art.33 della legge. Da ciò ne consegue che qualora la variante interessi una zona soggetta a tutela non sia possibile approvarla.
La variante adottata dal C.C. riguarda l’uso di un  immobile incluso nella delimitazione del Parco Regionale Fluviale dello Stirone, quindi in una zona indubbiamente soggetta alla  tutela ambientale prevista dall’art.33, lett.f ).
Si richiedono quindi chiarimenti al riguardo e si chiede al Sindaco se non ritiene che  la variante adottata non potesse essere approvata in quanto in difetto di legittimità, non essendo conforme ai disposti di legge.

Punto 2:
Il trasferimento di volumetria è una pratica amministrativa ed urbanistica che la Regione Emilia-Romagna non ha ancora disciplinato. Qualora tale istituto fosse adottato dalla Legge Regionale il suo impiego sarebbe comunque subordinato al corretto trasferimento negli strumenti di pianificazione locali quali PSC, POC, RUE e non certamente applicabile in vigenza di  uno strumento urbanistico non adeguato alla legge regionale n.20/2000 qual’è il PRG di Fidenza. Ritiene il Signor Sindaco che si possa applicare a Fidenza un istituto non ancora normato a livello regionale?

Punto 3:
Nella delibera di adozione si sostiene che la  variante  non rientra tra quelle soggette  a procedura di VAS, secondo quando previsto dall’art.5 della legge regionale n.20/2000. L’art. 5 della legge citata prevede esplicitamente nel comma 5 i casi in cui le varianti sono escluse dalla procedura di valutazione e sostenibilità; i casi descritti nelle  lettere a-b-c-d-e  non corrispondono alla variante adottata in quanto la stessa prevede la modifica dell’uso di un immobile esistente (si legga il presupposto del comma 5 dell’articolo). Non ritiene il Sindaco che la valutazione inserita in delibera non sia corretta e quindi si debbano rivedere anche i presupposti della delibera stessa?

Con richiesta di risposta scritta ai tre punti indicati.

Il Gruppo Consiliare PD
segreteria@pdfidenza.it

 Posted by at 12:54
mar 072011
 
dieci

Abbiamo letto con attenzione le promesse che il Sindaco Cantini ha fatto alla città nei giorni scorsi.
Dieci obiettivi da raggiungere entro la fine del suo mandato.
Alcune considerazioni. Innanzi tutto per molti di questi obiettivi se ne riconosce una grande complessità.
Un eredità proveniente dal passato per le quali non basta un cambio di amministrazione per completarle. Sono interventi strutturali per una città che richiedono tempo, passione e condivisione che va ben oltre la durata di un mandato amministrativo.
Erano e sono un patrimonio di idee e di iniziative delle giunte di centrosinistra che hanno governato Fidenza nelle passate legislature e sul loro compimento noi oggi non abbiamo cambiato idea. Se la loro realizzazione avverrà nel pieno della correttezza amministrativa non avremo nessuna remora a sostenerle.
Il nostro vuole essere un normale mettersi a disposizione della città per portare a compimento opere utili per Fidenza.
Sappiamo benissimo e lo sta scoprendo anche il Sindaco, che per cambiare una città e dotarla di infrastrutture, idee e progetti, che le permettono di crescere e di migliorarne la vivibilità, non basta assolutamente la forza dei numeri. Continue reading “Noi siamo pronti!” »

 Posted by at 19:17