mar 182016
 
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“La verità è un dovere delle istituzioni e lo è ancora di più di fronte a fatti tragici, come la morte di Giulio Regeni. La famiglia, gli amici, tutti coloro che gli volevano bene e anche l’Italia hanno il diritto di sapere cosa è accaduto, senza strumentalizzazioni o verità di facciata. Questo non porterà indietro Giulio Regeni, ma ci permetterà di chiedere, in modo inderogabile, che giustizia sia fatta e che i colpevoli paghino per quello che hanno commesso. Abbiamo aderito alla campagna di Amnesty International per dare il nostro contributo alla ricerca della verità, un dovere che sentiamo come istituzione e come cittadini”.

Così il sindaco Andrea Massari spiega l’adesione del Comune di Fidenza alla campagna di Amnesty International: “Verità per Giulio Regeni”.

La campagna cerca di impedire che l’omicidio del giovane ricercatore italiano, ucciso barbaramente a Il Cairo, finisca per essere dimenticato, si perda tra le tante inchieste in corso o, peggio ancora, sia chiuso da una “versione ufficiale” del Governo egiziano, perché bisogna cercare una verità accertata e riconosciuta in modo indipendente.

Da oggi sul balcone del palazzo municipale è affisso lo striscione “Verità per Giulio Regeni”. Così la voce di Fidenza si unisce al coro di tutti coloro che chiedono verità e giustizia per una giovane vita brutalmente e inspiegabilmente spezzata.

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mar 172016
 
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“La Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi”. E’ la frase celebre di Sandro Pertini, che tutti avrete letto nell’invito a questa cerimonia.

Sandro Pertini: il più amato dei Presidenti della Repubblica perché prima di tutti e più di tutti ha dato la vita intera a due grandi impegni:
1) coinvolgere i ragazzi e le ragazze, portare la passione dei giovani dentro la vita pubblica e politica, perché senza di loro la politica diventa potere e calcolo
2) Costruire la Res Pubblica – la cosa di tutti, letteralmente – giorno dopo giorno, lottando contro i suoi nemici mortali

Impegni di Pertini e di una generazione straordinaria che ha fatto del suo sacrificio la pietra d’angolo su cui si poggia la nostra Casa Italia.

Una generazione cui appartengono padri del pensiero democratico come Altiero Spinelli, cui sono onorato di aver appena dedicato una delle più importanti vie di Fidenza.

I due messaggi di quella generazione li dobbiamo tenere ben stretti e vicini al cuore, non solo per il rispetto sacrosanto verso coloro che – qui alle Carzole come in tutt’Italia – si sono fatti ammazzare pur di non rinnegare la loro voglia di libertà.

Non basta dire qui o sui social network #ionondimentico e poi tornarcene comodamente a casa.
Non basta applaudire al corteo che fra qualche giorno attraverserà, per il 25 aprile, il centro di Fidenza.

No, non basta.
Avere conquistato la libertà non significa essere liberi e al sicuro per sempre.

La battaglia dei ragazzi delle Carzole e di via Baracca, è ancora oggi la nostra battaglia.
Una battaglia che ha cambiato strumenti, ha cambiato avversari ma che resta l’impegno di gran lunga più straordinario che chiunque ami la sua Comunità può pensare di portare avanti.
Contro:

● le mafie e l’illegalità, il grande male d’Italia
● contro l’impoverimento culturale che significa analfabetismo di ritorno, pressapochismo, trionfo dei nuovi credo nazifascisti campioni di quell’egoismo cieco che mette sempre l’IO davanti al NOI
● contro un modo di intendere l’impegno per la Comunità come qualcosa da lasciare ad altri, che non ci tocca da vicino.
● contro un modo di intendere la politica come l’esercizio di potere di un capo da solo al comando

Ci scopriremo DAVVERO resistenti quando:

● riporteremo le migliaia di ragazzi che oggi abbandonano la scuola a trovare nello studio il loro mezzo per il riscatto sociale
● quando suonare al campanello del vicino per chiedergli il voto non sarà più motivo di vergogna ma di confronto e dialogo
● quando dietro un piccolo gesto di resistenza civile – anche il più banale, come saper pretendere una ricevuta fiscale – troveremo il senso del rispetto per i diritti di tutti

Confronto e dialogo, questa è la forza della nuova Resistenza.
Lo dico da Sindaco di una Città che ha scritto nella sua storia millenaria queste virtù, scolpite in quel piccolo pellegrino sul Duomo che ha visto Borgo San Donnino superare tragedie enormi e sempre saper ripartire.

Abbiamo avuto la guerra in casa, i bombardamenti, le vittime degli assassini nazifascisti ma soprattutto abbiamo avuto il coraggio della Liberazione che ci ha guidati nel cambiamento e nella sapienza di ricostruire.
Sempre col confronto e col dialogo, senza mai svendere valori e senza mai cedere alle furbizie e alle scorciatoie.

Siamo Fidenza, andiamone orgogliosi e continuiamo a lavorare sodo. Insieme. Sempre con un grazie dal profondo dell’anima per i ragazzi che oggi ci hanno permesso di essere qui.

mar 072016
 
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Visita alla scoperta del Municipio per i bambini della 1ª sezione Azzurra della scuola dell’infanzia “Don Milani”, che stamani sono stati ricevuti dall’assessore ai Lavori pubblici, Davide Malvisi, che ha spiegato loro cosa fanno sindaco e assessori e come funziona il Consiglio comunale.

I bambini, accompagnati dalle maestre Luciana Barozzi e Rossella Mesoraca, hanno detto all’assessore Malvisi che credevano che il Comune fosse “un castello con l’orologio che ha dentro due banche e un negozio” e hanno chiesto uno scivolo e una bicicletta per la loro scuola. I bambini hanno poi indossato, divertiti e orgogliosi, la fascia tricolore del sindaco.

mar 072016
 
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“Sono felice di annunciare alla Città di Fidenza che il Governo ha stanziato ben 935.000 euro per la messa in sicurezza antisismica della scuola Collodi. Il nostro progetto è stato finanziato interamente e questo rappresenta il più grande contributo giunto per l’edilizia scolastica negli ultimi 5 anni. Parliamo di una somma ingente che si unisce ai 4 milioni di euro conquistati per la bonifica della ex cip-Carbochimica e ad una novità clamorosa, che annunceremo nei prossimi giorni”.

Così il Sindaco di Fidenza, Andrea Massari, da la notizia delle risorse approvate dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, suggellate dall’inserimento nella Gazzetta ufficiale del 3 marzo 2016. “Quanto sia straordinario e importante questo contributo è dimostrato anche dall’analisi di quel che avviene in tutta la Regione, dove solo tre scuole sono state ammesse al finanziamento – osserva il Sindaco.

E’ Un risultato che sono orgoglioso di aver contribuito a determinare, forte di un progetto concreto che mi ha permesso di rappresentarne più volte a Roma l’importanza e la necessità, nel corso di numerosi colloqui con i rappresentanti del Governo e del Ministero in particolare. Governo che ancora una volta si dimostra amico di Fidenza e attento a sostenere una stagione in cui, finalmente, qualità e solidi argomenti tecnici pesano più delle parentele politiche. Il risultato è che una delle scuole più importanti della nostra Comunità sarà protagonista di un pacchetto di interventi senza precedenti, che la riconsegneranno rinnovata nella sua sicurezza, a favore dei bimbi che la frequentano, del personale che ci lavora e delle famiglie”.

feb 172016
 
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Fidenza aderisce a “M’illumino di meno” e, per l’edizione 2016, coinvolge anche i nidi d’infanzia.

E’ venerdì 19 febbraio l’appuntamento con la campagna di sensibilizzazione sul risparmio energetico e la mobilità sostenibile, divenuta mondiale, ideata da Caterpillar e giunta quest’anno alla 12ª edizione. “M’illumino di meno” promuove lo spegnimento delle luci come segno di attenzione alla riduzione dei consumi. Lo spreco di energia si può evitare anche con semplici accorgimenti che ognuno può mettere in pratica. Fonti rinnovabili, mezzi di trasporto meno impattanti sull’ambiente, attenzione quotidiana allo spreco di elettricità e gas sono un patrimonio a disposizione di tutti.

Il Comune di Fidenza aderisce anche quest’anno all’iniziativa spegnendo le luci di Palazzo Porcellini e di parte di piazza Garibaldi dalle ore 18.00 alle ore 22.00. L’adesione di Fidenza alla campagna vedrà la partecipazione dei nidi d’infanzia comunali, che venerdì spegneranno tutte le luci al momento dell’accoglienza dei bambini e al momento del pranzo, coinvolgendo anche la cooperativa che gestisce la mensa scolastica. Il Comune invita tutti i cittadini ad aderire all’iniziativa con lo spegnimento simbolico delle luci a partire dalle ore 18.00 per riflettere sul consumo intelligente dell’energia.

“Abbiamo aderito alla campagna perché riteniamo fondamentale imparare a usare in modo più intelligente l’energia. Al di là dei grandi temi sui quali è doveroso portare l’attenzione dei cittadini, è importante comprendere che ognuno di noi può dare il suo contributo con semplici gesti quotidiani. – spiega l’assessore all’Ambiente, Giancarlo Castellani - La partecipazione di Fidenza e dei nidi d’infanzia a “M’illumino di meno” rientra nel progetto di educazione ambientale che il Comune sta portando avanti con le scuole e varie realtà cittadine, per fare del rispetto dell’ambiente una cultura diffusa. Inoltre per quanto riguarda la pianificazione il Consiglio Comunale di recente ha approvato il Patto dei Sindaci (Paes) che pone nuovi traguardi in tema di efficienza e risparmio energetico per tutta la collettività”.

feb 132016
 
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[di Davide Rastelli]

Con il “giorno del ricordo” si rammenta l’Esodo di 300.000 italiani dalle loro terre d’Istria, di Fiume e della Dalmazia avvenuto alla fine della seconda guerra mondiale.

Si commemora la scomparsa di migliaia di persone che negli anni drammatici a cavallo del 1945, sono state uccise a Trieste e nell’Istria controllata dai partigiani comunisti, jugoslavi di Tito. E, in parte, vennero gettate (molte ancora vive) dentro le voragini naturali disseminate sull’altipiano del Carso, le “foibe”.

Quanto alla difficoltà di ragionare sui morti effettivamente ritrovati, si consideri solo che nella famigerata foiba di Basovizza si è dovuto, macabramente, ragionare per “metri cubi di cadaveri” per avere un’idea dell’entità delle uccisioni avvenute in quel luogo.

Quanti furono? Forse 2.000, ma un conto esatto non si potrà mai fare. Fu detto, con brutale espressione, che a Basovizza c’erano 500 metri cubi di morti. Quattro per metro cubo.

Il Partito Democratico, ancor di più nel nord est, sente come un ineludibile impegno questa ricorrenza: «Sento con particolare intensità il dovere di essere presente a Basovizza a commemorare e onorare le vittime delle foibe, stando vicino anche fisicamente ai familiari e agli esuli, in un luogo tragicamente simbolico. La Regione – spiega – assolverà sempre a quanto prescritto dalla legge istitutiva del Giorno del Ricordo, essendo eticamente partecipe dei principi di giustizia che ne sono alla base». (Debora Serracchiani, 08.02.2016
- Il Piccolo di Trieste)
E tra le comunità della diaspora istriana c’è piena sintonia, tanto che, come ha ricordato Renzo Codarin per conto della Federazione degli esuli, anche la distribuzione delle varie corone di fiori sarà comune.

Tuttavia, proprio a partire da quell’area, ancora oggi si hanno tensioni e diverse sensibilità sul giorno del ricordo. A Cormons (UD), il Comune negli scorsi anni ha organizzato celebrazioni separate dalla Lega Nazionale Venezia Giulia Dalmazia: “A Cormons, negli scorsi anni la polemica era divampata a tratti anche furiosamente. Quest’anno, forse, le due parti saranno un po’ meno distanti: tutto dipenderà però dalle decisioni che saranno prese…”

È noto che subito dopo la sua istituzione: 2004, questa giornata ha suscitato tensioni. Forse perché, inizialmente, la si è voluta spesso usare come bilanciamento alle violenze del fascismo, da taluni. Mentre altri rigettavano sdegnati ogni minima comparazione. La tesi, in due parole, era: il fascismo è stato fermamente condannato dall’opinione pubblica italiana e dalla Storia, mentre i crimini del comunismo, seppur egualmente brutali, sono stati tollerati. L’approccio è erroneo perché si basa su una storia incompleta; vuole, se mai fosse possibile, orientare questa drammatica vicenda.

Il moto che ha animato i carnefici fu pura “vendetta nazionale”, certo rafforzata da un aspetto “razziale latente” e dalla ideologia politica contrapposta.
I 60 anni di oblio non hanno certo aiutato.

Fortunatamente oggi l’opinione pubblica è diventata più matura ed ha saputo approfondire il contesto e le ragioni storiche.

Contesto Storico e ragioni.
6 aprile 1941 – La Germania invade la Jugoslavia e dichiara guerra alla Grecia. L’aviazione tedesca bombarda Belgrado (operazione “Castigo”). Anche l’Italia dichiara guerra alla Jugoslavia.
11 aprile 1941 – La II armata italiana, comandata dal gen. Ambrosio, entra in Jugoslavia dalla frontiera giuliana.
3 maggio 1941 – L’Italia si annette la provincia di Lubiana.
15 maggio 1941 – Viene costituito, sotto il controllo italiano, il Regno di Croazia. Il Duca di Spoleto, Ajmone di Savoia – Aosta, è nominato re di Croazia con il nome di Tomislao II.
3 ottobre 1941 – Il Montenegro occupato diventa protettorato italiano

La nostra occupazione militare durò fino al settembre 1943, quando vi fu l’armistizio.
In questi 2 anni il nostro esercito e la polizia politica fascista, furono spietati nello stroncare ogni forma di reazione, del neo costituito esercito di liberazione nazionale di Tito.

Pochi conoscono i lager di Kraljevica, Lopud, Kupari, Korica, Brac, Hvar, Rab (isola di Arbe) costruiti dall’Italia in Jugoslavia. Furono creati campi in cui deportare la popolazione anche in Italia a Gonars (Udine), a Monigo (Treviso), a Renicci di Anghiari (Arezzo) e a Padova.

Per rendere l’idea: “Si ammazza troppo poco!”: questa è la nota messa dal generale Mario Robotti (XI corpo d’armata) a commento di un fonogramma inviatogli dal Capo di Stato Maggiore Galli nel 1942 con il resoconto di un rastrellamento in zona Travna Gora. (Provincia di Lubiana)

Per chi volesse approfondire le nostre gesta, la letteratura è decisamente fornita.
Commissioni d’inchiesta degli alleati, delle Nazioni Unite, testimonianze dall’una e dall’altra parte del Carso, raccolte in numerosi volumi. Cito anche il documentario “Fascist Legacy” della BBC. Giovanni Minoli volle mandarlo in onda nel 1989, in una puntata della trasmissione MIXER, gli fu proibito.

All’alba del 2016 speriamo finalmente di poter concordare nel dire che: la Storia è fondamentale conoscerla e raccontarla tutta; non solo quella che ci aggrada di più. Solo così il nostro senso di unità nazionale potrà crescere. Peraltro le ferite della Storia d’Italia, ancora da sanare, non si concludono nel 1947.

Se poi vorremo fare un gran passo, tipo pensare da europei, dovremo, presto o tardi, cercare di condividere la storia anche con chi, sull’altra parte del vecchio confine, ha tutto un altro scenario davanti.
Come risposta al 10 Febbraio italiano, la Slovenia ha immediatamente fissato il 15 settembre, per celebrare il “ricongiungimento del Litorale alla Madrepatria” e rammentare le persecuzioni subite dagli sloveni sotto il Regno d’Italia.

feb 092016
 
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«Chi e perché ha ucciso Aldo Moro. Il racconto della vicenda del presidente Dc rapito ed ucciso dalle Brigate rosse attraverso la lettura dei documenti di Stato».

Ad illustrare le prime scoperte della nuova Commissione d’inchiesta sul caso Moro sarà l’onorevole Gero Grassi, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera e membro della Commissione, durante un incontro organizzato dai Circoli Pd di Fidenza e Salso, in programma il 19 febbraio alle 21 al Centro giovanile (ex Macello) di Fidenza.

Ad introdurre la serata saranno Giorgio Lovili collaboratore de «Il Sole 24 ore» e i sindaci di Salso e Fidenza Filippo Fritelli ed Andrea Massari.

Il “caso Moro” è da oltre 30 anni uno degli irrisolti misteri dell’Italia del 900. Dopo ben 5 processi e una commissione parlamentare durata 4 legislature ancora la verità non è completa. L’intento del parlamento italiano è stato quello di fare piena luce sui fatti di Via Fani e sul sequestro e l’uccisione di Moro attraverso la costituzione di una nuova commissione d’inchiesta parlamentare che è al lavoro dal maggio 2014.

«Abbiamo ancora l’occasione per proporre una riflessione sulla storia d’Italia per tanti giovani un racconto lontano ma la verità di questo ed altri tragici episodi può servire per leggere il presente e capire il futuro».

Nel corso della serata verranno annunciate nuove scoperte sulla sparatoria di via Fani e sulla “firma” dal punto di vista tecnico di chi ha materialmente ucciso Moro. «Una serata quindi che oltre all’aspetto politico e sulla figura di Moro avrà anche un aspetto legato al giallo» ha aggiunto ricordando come quest’anno ricorra il centenario della nascita dello statista e l’importanza di fare conoscere ai giovani questa figura e il ruolo centrale che ha avuto.

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Fidenza celebra il Giorno della Memoria con un consiglio comunale straordinario convocato mercoledì 27 gennaio alle ore 18.00 al Ridotto del Teatro Magnani.

Al saluto del Presidente del Consiglio comunale, Amedeo Tosi, seguiranno la lettura di brani da parte degli studenti del Liceo classico “D’Annunzio” di Fidenza e l’intervento del Dott. Giorgio Yehuda Giavarini, Presidente della Comunità Ebraica di Parma.

Dopo un intramezzo musicale, prenderanno la parola i consiglieri comunali.

Concluderà la seduta l’intervento del Sindaco Andrea Massari

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Si apriranno il 22 gennaio le iscrizioni alle scuole dell’infanzia pubbliche e paritarie.

Le domande, compilate sugli appositi moduli scaricabili dal sito del Comune di Fidenza (nella sezione “Pubblica istruzione”, nella pagina “Iscrizioni alla scuola dell’infanzia”) andranno presentate entro il 22 febbraio.

L’assegnazione alle scuole avverrà non secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande ma secondo i criteri stabiliti nel bando unificato condiviso da tutte le scuole del territorio, anch’esso scaricabile dal sito istituzionale, e in base ai posti disponibili in ogni plesso, nel limite del 30% di presenze di alunni stranieri stabilito dal Miur.

La modulistica, una volta compilata e sottoscritta, andrà consegnata alla segreteria della scuola individuata come prima scelta (all’Ufficio segreteria della Direzione didattica di Fidenza, presso la scuola De Amicis, per le scuole dell’infanzia statali; alle singole scuole per le scuole dell’infanzia private paritarie).
Sul modulo di iscrizione sarà possibile esprimere fino a tre scelte tra categorie di scuola (pubblica – privata paritaria).

Dopo che ogni scuola avrà assegnato i propri posti disponibili ai richiedenti, secondo l’ordine di preferenze indicato dalle famiglie, l’elenco delle domande non accolte sarà trasmesso al Servizio Istruzione del Comune, che compilerà un’unica lista d’attesa, applicando i criteri condivisi da tutte le scuole.

Ogni qualvolta le scuole comunicheranno trasferimenti o rinunce di alunni già ammessi, il Servizio Istruzione attingerà dalla suddetta lista secondo l’ordine dei bambini e le preferenze espresse dai richiedenti.

Novità di quest’anno, tra i criteri per l’accesso, è l’assegnazione di un punteggio anche per il lavoro part time, nell’ottica di un sempre maggior riconoscimento da parte dell’Amministrazione della varietà e complessità delle situazioni lavorative delle famiglie, e delle donne in particolare, sempre più coinvolte nella delicata conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro.

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[di Franco Amigoni]

Non ce la possono fare. Sono incontinenti. Soprattutto quando il Sindaco è assente sentono irrefrenabile la necessità imperiosa di dire qualcosa, qualsiasi cosa purchè sia in conferenza stampa, con registratori e giornalisti presenti. Ecco stavolta Pollastri e la Amoruso, accompagnati da due signori di ignoto significato contingente (per essere più visibili e ufficiali, la conferenza stampa l’hanno organizzata nella sala consiliare, in modo direi inusuale), che esprimono la loro accorata e sballata visione del mondo ad uso dei media. Peccato che anche stavolta, nella loro incontinenza verbale, l’abbiano fatta “fuori dal vaso”.

Proviamo a ricostruire i fatti, che sono sempre ingarbugliati soprattutto quando, come evidentemente ormai spesso accade, i nostri eroi dell’opposizione si genuflettono alle obsolete strategie di un baffuto pseudoideologo prezzemolino locale che di sè stesso sul suo blog parla in questi termini: “…il mio … è il tentativo più coerente di tradurre razionalmente il cervello più fine del Rinascimento italiano, quello del “il fine giustifica i mezzi””. Come dire: io sono il Machiavelli del Borgo.
Fate voi in che mani si sono messi.

Veniamo al dunque, il tema è ASP:

1. L’opposizione ha presentato a suo tempo una petizione popolare ex art. 27 dello statuto comunale, che potrebbe essere presentata anche da un singolo cittadino, allegando invece oltre 2000 firme (mi baso sulle loro dichiarazioni, perchè le firme non sono mai state certificate e validate); in tal modo, è stata fatta un bella confusione tra petizione e referendum, che è disciplinato in tutt’altro modo (dall’art. 29). Buttando come al solito fumo negli occhi ai cittadini. La tecnica “al lupo al lupo” ormai è un loro marchio di fabbrica. In questo senso il titolo della Gazzetta “ASP: il Comune doveva indire un referendum”, è del tutto fuorviante; la petizione richiedeva infatti che il Comune bloccasse la riforma di ASP (senza considerare che il Comune di Fidenza doveva comunque coordinarsi con tutti gli altri comuni del distretto e trovare un delicato accordo con loro sulla riforma), e chiedeva di attivare il referendum consultivo sul tema (ma una petizione non può chiedere un referendum);

2. Per stessa ammissione di Rete Civica, poi, le famose duemila firme sarebbero per metà circa di fidentini e per metà di residenti in altri Comuni. Ma dabon?? Dato che lo Statuto prevede minimo 1800 firme di nostri concittadini, in ogni caso, anche se fossero state correttamente presentate (cosa che non è avvenuta) quelle 1000 firme circa di Fidentini sarebbero state comunque largamente insufficienti per indire un referendum. Anche se i nostri amici confusionari (vedi articolo 29 dello Statuto Comunale) avessero creato un comitato promotore, avessero raccolto e validato firme soltanto di concittadini borghigiani, avessero chiarito bene ai firmatari i termini della questione, eccetera eccetera.
Viva il pressapochismo a fini propagandistici.

Il difensore civico si è limitato a fare giustamente presente che il Comune deve adottare il Regolamento per regolare i referendum locali e su questo l’Amministrazione sta procedendo (ma perchè non lo hanno fatto, in cinque anni di amministrazione precedente, quelli che fanno capo a Rete Civica?? Domanda inutile. Tutto quello che loro non hanno fatto quando potevano, adesso diventa nel loro revisionismo storico un peccato del PD).

In questo triste quadro che ho richiamato (perchè poi perde tempo l’opposizione su battaglie di retroguardia, e fa perdere tempo pure alla maggioranza che potrebbe spenderlo meglio), le parole di trionfo del Movimento 5stelle sulla sua pagina fb risultano francamente ridicole. Le riporto testualmente:

“Avevamo ragione, ancora una volta, il difensore civico della Regione INVITA l’amministrazione comunale ad attivare le procedure per regolamentare tutti i Referendum e di seguito ad eseguire le richieste già in essere, ovvero che i fidentini si esprimano su ASP! E’ una piccola/grande vittoria dei cittadini con le mani libere”.

I cittadini con le mani libere dovrebbero guardarsi da loro presunti portabandiera così goliardici e approssimativi, per non dire “machiavellici” nel senso deteriore del termine.