set 192016
 
rainieri lotta lega

di Andrea Massari, sindaco

Leggo dell’ira funesta del consigliere regionale Fabio Rainieri, politico di lungo corso che esattamente un anno fa accusò la mia Città, Fidenza, di essere un luogo in cui ci sono “infiltrazioni mafiose in vari settori dell’economia e della società; simili o uguali a quelli che ha svelato l’inchiesta Aemilia in tante altre realtà emiliane”.

In linea col pensiero di alcuni campioni nostrani che paragonarono Fidenza a Corleone, Rainieri offese la mia amata Città e tutti i cittadini e le imprese che qui ogni giorno vivono, studiano, lavorano tenendo sempre la schiena diritta.

Furono accuse violente e barbare, prive di ogni fondamento. Perché nelle intercettazioni telefoniche dell’inchiesta Aemilia non si parla del Sindaco Massari, dei cittadini e delle imprese di Fidenza. Si parla di nomi e situazioni su cui Rainieri e il suo staff troverebbero di che meditare.

Il consigliere regionale non ha mai chiesto scusa a Fidenza, preferendo attribuire la colpa di quelle parole alla gaffe del suo ufficio stampa. Come se fosse piacevole sapere che un politico di così alto livello non controlla cosa gli viene messo in bocca.

Mi fa piacere leggere stamane nella nota istituzionale che mi ha inviato Rainieri toni che sono ben più concilianti del roboante comunicato diffuso alla stampa, o apprendere di quello che Rainieri definisce essere il suo grande impegno contro le mafie.

Mi fa piacere perché l’iniziativa di un anno fa, che scatenò le sue ire, era proprio un percorso di formazione per cittadini, amministratori e dipendenti pubblici pensato per promuovere una robusta azione di prevenzione antimafia.

L’embrione di un progetto bellissimo che quest’anno andremo ad ampliare, con esperti e relatori che la mafia e il dolore di questa piaga li hanno combattuti sul serio.

Nel 2015 Rainieri mi accusò di “superficialità e toni trionfalistici” perché avevo “sbandierato le risorse ottenute dal Comune attraverso la Regione, (…) spese per fare incontri nelle scuole e con la pubblica amministrazione, per parlare delle infiltrazioni mafiose”.

Evidentemente Rainieri ha cambiato idea: la formazione antimafia dello scorso anno era una boutade inutile, la formazione antimafia di quest’anno è bellissima e Rainieri ci tiene tanto a partecipare. Bene, lo accoglieremo a braccia aperte ma confidiamo che quella sia l’occasione in cui il consigliere possa chiedere scusa a Fidenza per le sue precedenti parole, che per me erano un insulto a tutta la comunità fidentina.

Questo, come Sindaco, me lo aspetto. E visto che Rainieri scomoda il senso delle Istituzioni, vorrei dirgli che non vedo nulla di istituzionale nel dare il patentino di Città mafiosa ad una Comunità onesta e che ha fatto tantissimo in questi 2 anni per battere le mafie. Sono soldi veri, caro Rainieri, i 100.000 euro che abbiamo investito nel podere Millepioppi, confiscato alle mafie e oggi sede di un progetto di innovazione e di democrazia. Siamo orgogliosi, Rainieri, di aver portato Fidenza e la sua società nel grande network antimafia di Avviso Pubblico e di onorare quell’impegno proprio con le stesse iniziative di formazione e prevenzione che a qualcuno piacciono a giorni alterni. Siamo doppiamente orgogliosi, Rainieri, di aver promosso con Salsomaggiore, trovando l’adesione convinta degli altri Comuni, la costituzione della provincia di Parma come parte civile in seno al processo Aemilia.

Il 24 settembre partirà, quindi, un progetto cui sono invitate tutte le Istituzioni di Parma e della sua provincia, dal Prefetto che Rainieri ha più volte attaccato per l’emergenza profughi, ai Sindaci di tutti i colori e di tutte le coalizioni, passando per i parlamentari di Parma.

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giu 072016
 
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Le risate e le corse dei bambini insieme a tanta emozione hanno accompagnato l’inaugurazione del Parco del Piccolo Principe, in memoria di Marcello Bo. Un aeroplano in legno sul quale i bambini possono giocare e volare con la fantasia è il “tesoro” di questo parco in via Saragat, fortemente voluto dagli amici di Marcello, che sin da bambino aveva sognato di volare.

Un sogno che si era avverato con una brillante carriera, che aveva portato Marcello a diventare un affermato pilota dei voli di linea della compagnia di bandiera. Ma Marcello era molto di più di un bravo aviatore: era un giovane allegro, simpatico, generoso, sensibile, solare e attivo, amato e stimato da tutti. La sua improvvisa e prematura scomparsa nel dicembre 2015 ha lasciato un vuoto incolmabile nella comunità e subito è partita un’importante testimonianza collettiva di solidarietà a favore della comunità di Fidenza.

L’iniziativa si è concretizzata ieri, con il taglio del nastro da parte della piccola Rebecca, grande amica di Marcello, del Parco del Piccolo Principe, dove gli amici del giovane scomparso hanno fatto installare un gioco in legno a forma di aereo. Il parco pubblico di via Saragat, vicino a dove abitava il pilota fidentino, ha preso il nome dal celebre romanzo di Antoine de Saint-Exupéry, ispirandosi alla profonda passione per il volo che animava Marcello.

Il sindaco di Fidenza, Andrea Massari, ha ricordato commosso Marcello. “E’ un momento dal sapore dolce e amaro allo stesso tempo. Amaro per il vuoto che ha lasciato un amico scomparso, dolce per il momento di festa e per il dono che i suoi amici hanno voluto fare ai bambini di Fidenza”, ha detto Andrea Massari, che poi ha commentato come “noi della generazione dei primi anni Settanta ci sentiamo ancora bambini ma in realtà siamo nell’età della responsabilità. Dobbiamo prendere il testimone da Marcello, che ha saputo coniugare la responsabilità con quella gioia di vivere e capacità di continuare a sognare tipica dei bambini. A nome dell’Amministrazione e di tutta la città di Fidenza porto un grande abbraccio alla moglie, alla famiglia e a tutti gli amici di Marcello, che ringrazio per questo bellissimo dono”.

Il sindaco Massari ha quindi invitato i presenti a ricordare Marcello con un applauso, che è stato fortissimo, lungo, sentito e commovente.

“’Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano’. Questa frase del Piccolo Principe, che accompagna questo parco, ben rappresenta Marcello, che non aveva mai smesso di essere bambino, quel bambino che sognava di volare e che con la sua forza di volontà aveva realizzato il suo sogno. Donare un aereo ai bambini di Fidenza ci è sembrato il modo migliore per ricordarlo nel tempo, perché altri bambini possano sognare di diventare piloti e magari seguire le sue orme. E’ stato incredibile: in un mese e mezzo abbiamo raccolto 11mila euro. Questo dimostra l’affetto dei fidentini per Marcello ed è il segno della bontà che lui ha sempre donato a tutti. Ringrazio tutta la comunità di Fidenza che ha dimostrato di essere unita e generosa, e l’Amministrazione comunale che ha appoggiato questo progetto”, ha spiegato Matteo Soncini, rappresentante degli amici di Marcello Bo.

mar 282016
 
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Gli ultimi dati Eurostat spiegano meglio di mille parole quanto Fidenza e i fidentini siano da guinness europeo, un modello che andrebbe replicato su vasta scala. Perché conviene all’ambiente e conviene al portafoglio: da noi le tariffe rifiuti sono le più basse della provincia, mediamente tra il 20 e il 25% in meno. E c’è una grande novità: è notizia di queste ore che la nuova legge regionale sui rifiuti ha premiato la nostra performance, con un eco-bonus da circa 300.000 euro, su cui la Commissione Ambiente del Consiglio ha acceso la preliminare luce verde mercoledì scorso, approvando lo specifico regolamento. Un fatto straordinario che andrà a vantaggio della Comunità”. Lo afferma il sindaco Andrea Massari, scorrendo i dati relativi all’anno 2014 appena elaborati dall’Istituto statistico europeo.

A livello comunitario il record della raccolta differenziata lo detengono sloveni e tedeschi (48 e 47% rispettivamente) a fronte del 46% dell’Italia e di una media europea pari al 28% – commenta Massari –. Numeri che non si avvicinano nemmeno a quelli di Fidenza, dove abbiamo chiuso il 2015 con un 76,51% e ad inizio anno abbiamo toccato la quota mai vista prima del 76,67%. Credo che questi dati raccontino bene non solo un servizio che funziona, ma anche la straordinaria collaborazione dei cittadini che dimostrano di avere a cuore l’ambiente e il recupero delle materie prime. A loro, prima di tutto, voglio dire grazie”.

Allargando lo sguardo, in un anno gli italiani hanno prodotto 488 kg di rifiuti a testa, al di sopra della media europea dei 475 kg – spiega l’Assessore all’Ambiente, Giancarlo Castellani –. A Fidenza fissiamo un record anche in questo caso, con il 13% in meno di rifiuti prodotti da ogni abitante rispetto alle media italianaNumero che si accompagna al superamento di un’altra barriera storica: nel 2015 i fidentini sono scesi sotto al tetto dei 100 kg procapite di rifiuti indifferenziati, cioè quelli che vengono avviati a smaltimento. Una soglia considerata eccezionale dagli studiosi del settore e alla quale ci eravamo avvicinati già nel 2014, conquistando un importante riconoscimento come Comune”.

Castellani aggiunge anche un concetto “a cui tengo tantissimo e che rappresenta una dei nostri impegni prioritari: abbiamo una comunità straordinaria che ha dato forza alle strategie di gestione dei rifiuti, comprese le nuove modalità di raccolta adottate nella primavera dello scorso anno. Esiste, però, il problema dell’abbandono dei rifiuti creato da comportamenti incivili, che stiamo colpendo e che colpiremo sempre più. Con la vigilanza, con nuove figure a questo compito preposte. Insomma, con la tolleranza zero”.

Massimo Iotti, consigliere regionale, è vicepresidente della Commissione Ambiente che si è pronunciata sull’ecobonus per Fidenza e le altre città virtuose. Iotti ricorda che “l’introduzione della legge regionale sui rifiuti, unica in Italia nei contenuti, votata dal PD ma non da M5S e centro-destra, consente oggi di riconoscere ai comuni virtuosi con elevata Raccolta Differenziata un contributo che premia l’impegno civico dei loro cittadini con un eco-bonus. Fidenza e la sua amministrazione, in questo sono ai primi posti in Regione, molto più di Parma e di altri grandi capoluoghi. Da vice-presidente della Commissione Ambiente Regionale continuerò l’impegno sul tema centrale dei rifiuti, che pone il modello regionale Emilia-Romagna di Economia Circolare, e non altri, ai primi posti in Europa e nel mondo”.

 

mar 282016
 
bonaccini

Il Presidente Stefano Bonaccini e gli assessori regionali saranno martedì 29 marzo a Fidenza nell’ambito degli incontri tra la Regione e il territorio parmense.

La Giunta regionale si riunirà per la prima volta, in via eccezionale, in una sessione di lavoro nella sala consiliare del palazzo municipale alle ore 11.00.

“La visita della Giunta regionale e il ritorno a Fidenza del presidente Bonaccini sono per noi motivo di orgoglio, perché dimostrano la vicinanza della Regione a Fidenza e la volontà di approfondire la conoscenza del territorio, delle sue problematiche e delle sue necessità, così come delle sue eccellenze. Mi auguro che questa visita sia l’occasione per rafforzare ulteriormente il nostro legame con la Regione, che ci sta supportando in iniziative importanti come le bonifiche e la candidatura della Cattedrale di Fidenza e della Via Francigena a patrimonio dell’Umanità dell’Unesco”, commenta il sindaco Andrea Massari.

mar 222016
 
reggio emilia libera memoria e impegno

“Fidenza è orgogliosa di sostenere attivamente e far parte della grande mobilitazione civica e delle Istituzioni contro tutte le mafie, contro la loro cultura dell’illegalità e del sopruso. E’ stato emozionante, stamane, vedere il nostro gonfalone sfilare per le strade di Reggio Emilia accompagnato dai nostri studenti, insieme a quello di tantissimi altri Comuni da tutt’Italia, uniti per testimoniare che dalle comunità locali e dalla loro consapevolezza passa la prima barriera contro ogni attività criminale. Comunità locali che sono il vero laboratorio in cui nasce il nuovo senso civico e si sperimentano le azioni più efficaci di contrasto e prevenzione. Fidenza, ad esempio, ha detto basta per sempre alle gare d’appalto con la formula barbara del massimo ribasso. Un’esperienza che insieme a tante altre deve rappresentare un modello per il Governo”.

Così il Sindaco Andrea Massari commenta la sua partecipazione alla XXIesima Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata da Libera e da Avviso pubblico, cui ha preso parte insieme all’assessore al Welfare Alessia Frangipane e ad una delegazione di studenti dell’Itis Berenini

“Vincere la lotta contro le mafie non è solo un bell’argomento per imbastire un comizio ben riuscito, ma è il più urgente degli obiettivi che il nostro Paese deve ottenere – commenta Massari –. Non solo per una questione di immagine internazionale, ma per temi ben più pratici che toccano l’economia e la gestione dei servizi, anche a livello locale. L’inchiesta Aemilia ha tolto a tutti la scusa dell’estraneità dell’Emilia-Romagna al colossale business delle mafie e ci ha messo di fronte ad un tema vero: aspettare che qualcuno ci tolga magicamente le castagne dal fuoco o prendere posizione in trincea? Fidenza ha scelto questa seconda strada, con tutta la generosità e la concretezza di cui siamo capaci.”

La Giornata della Memoria e dell’Impegno è stata ricordata anche durante il Consiglio Comunale della sera: “Le mafie sono arrivate in Emilia seguendo l’odore dei soldi, come già fecero in Lombardia e in Veneto. E sono diventate imprenditrici di illegalità: gioco d’azzardo, usura ed estorsioni, traffico di stupefacenti ed edilizia, soprattutto – ha ricordato il capogruppo Gallicani.

I loro affari, come anche al sud, non possono fare a meno della politica e dell’opinione pubblica. Della ggente; e infatti ci sono precise accuse sul condizionamento dei mezzi di informazione e di alcune consultazioni elettorali. Ma il muro di silenzio e omertà, in gran parte dovuto alla nostra incapacità di riflettere sui nostri limiti, sta ora crollando grazie al lavoro fatto negli anni da associazioni contro la mafia e singoli coraggiosi imprenditori, come l’ex presidente della Camera di Commercio Enrico Bini che venne a Fidenza nel settembre del 2013 quando ancora il tema non era nel dibattito pubblico.

Il più grande processo per mafia mai svoltosi nel nord Italia – Aemilia – comincia il 23 marzo, tra 2 giorni. Tra gli imputati non solo mafiosi, ma imprenditori, politici, giornalisti, forze dell’ordine e gli immancabili consulenti finanziari. Perché è dalla finanza che passa l’illecito moderno.

Ma ci saranno anche tantissimi onesti cittadini che vogliono conoscere la verità e la Regione Emilia Romagna ha garantito loro questo diritto accogliendo il processo nei locali della Fiera di Bologna. Il processo Aemilia riguarda tutta la società emiliana. Riguarda tutti. E tutti devono sapere che finalmente stiamo affrontando la mafia, per vincerla.”

gen 082016
 
fuffa rete civica

[di Franco Amigoni]

Non ce la possono fare. Sono incontinenti. Soprattutto quando il Sindaco è assente sentono irrefrenabile la necessità imperiosa di dire qualcosa, qualsiasi cosa purchè sia in conferenza stampa, con registratori e giornalisti presenti. Ecco stavolta Pollastri e la Amoruso, accompagnati da due signori di ignoto significato contingente (per essere più visibili e ufficiali, la conferenza stampa l’hanno organizzata nella sala consiliare, in modo direi inusuale), che esprimono la loro accorata e sballata visione del mondo ad uso dei media. Peccato che anche stavolta, nella loro incontinenza verbale, l’abbiano fatta “fuori dal vaso”.

Proviamo a ricostruire i fatti, che sono sempre ingarbugliati soprattutto quando, come evidentemente ormai spesso accade, i nostri eroi dell’opposizione si genuflettono alle obsolete strategie di un baffuto pseudoideologo prezzemolino locale che di sè stesso sul suo blog parla in questi termini: “…il mio … è il tentativo più coerente di tradurre razionalmente il cervello più fine del Rinascimento italiano, quello del “il fine giustifica i mezzi””. Come dire: io sono il Machiavelli del Borgo.
Fate voi in che mani si sono messi.

Veniamo al dunque, il tema è ASP:

1. L’opposizione ha presentato a suo tempo una petizione popolare ex art. 27 dello statuto comunale, che potrebbe essere presentata anche da un singolo cittadino, allegando invece oltre 2000 firme (mi baso sulle loro dichiarazioni, perchè le firme non sono mai state certificate e validate); in tal modo, è stata fatta un bella confusione tra petizione e referendum, che è disciplinato in tutt’altro modo (dall’art. 29). Buttando come al solito fumo negli occhi ai cittadini. La tecnica “al lupo al lupo” ormai è un loro marchio di fabbrica. In questo senso il titolo della Gazzetta “ASP: il Comune doveva indire un referendum”, è del tutto fuorviante; la petizione richiedeva infatti che il Comune bloccasse la riforma di ASP (senza considerare che il Comune di Fidenza doveva comunque coordinarsi con tutti gli altri comuni del distretto e trovare un delicato accordo con loro sulla riforma), e chiedeva di attivare il referendum consultivo sul tema (ma una petizione non può chiedere un referendum);

2. Per stessa ammissione di Rete Civica, poi, le famose duemila firme sarebbero per metà circa di fidentini e per metà di residenti in altri Comuni. Ma dabon?? Dato che lo Statuto prevede minimo 1800 firme di nostri concittadini, in ogni caso, anche se fossero state correttamente presentate (cosa che non è avvenuta) quelle 1000 firme circa di Fidentini sarebbero state comunque largamente insufficienti per indire un referendum. Anche se i nostri amici confusionari (vedi articolo 29 dello Statuto Comunale) avessero creato un comitato promotore, avessero raccolto e validato firme soltanto di concittadini borghigiani, avessero chiarito bene ai firmatari i termini della questione, eccetera eccetera.
Viva il pressapochismo a fini propagandistici.

Il difensore civico si è limitato a fare giustamente presente che il Comune deve adottare il Regolamento per regolare i referendum locali e su questo l’Amministrazione sta procedendo (ma perchè non lo hanno fatto, in cinque anni di amministrazione precedente, quelli che fanno capo a Rete Civica?? Domanda inutile. Tutto quello che loro non hanno fatto quando potevano, adesso diventa nel loro revisionismo storico un peccato del PD).

In questo triste quadro che ho richiamato (perchè poi perde tempo l’opposizione su battaglie di retroguardia, e fa perdere tempo pure alla maggioranza che potrebbe spenderlo meglio), le parole di trionfo del Movimento 5stelle sulla sua pagina fb risultano francamente ridicole. Le riporto testualmente:

“Avevamo ragione, ancora una volta, il difensore civico della Regione INVITA l’amministrazione comunale ad attivare le procedure per regolamentare tutti i Referendum e di seguito ad eseguire le richieste già in essere, ovvero che i fidentini si esprimano su ASP! E’ una piccola/grande vittoria dei cittadini con le mani libere”.

I cittadini con le mani libere dovrebbero guardarsi da loro presunti portabandiera così goliardici e approssimativi, per non dire “machiavellici” nel senso deteriore del termine.

dic 242015
 
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[di Franco Amigoni]

Mi spiace tornare a così breve scadenza su un argomento simile a quello precedente, ma Rete Civica sta continuando a fornire spunti di primissima qualità. Per modo di dire. Hanno aspettato il Natale, probabilmente, per mostrare i loro veri talenti.

La storia è questa.
Da stamattina è visibile sul loro sito fb un post che riguarda un incarico per il ruolo di facilitatore dei processi partecipativi, per 900 euro.

In sostanza Rete Civica, non sapendo più a che santo votarsi e avendo già ampiamente dimostrato negli ultimi Consigli Comunali la pochezza della propria capacità di imbastire una opposizione se non costruttiva almeno dignitosa e sensata, dopo essersela presa senza successo con l’Assessore Frangipane se la prende stavolta con Matteo Garzella, esperto facilitatore reo di avere ricevuto un incarico dal Comune per le giornate di formazione svolte a Fidenza nel corso del 2015 sui temi della progettazione partecipata.

Non sorprende che Rete Civica ignori quale sia il ruolo del facilitatore nei processi decisionali, un ruolo sempre più decisivo al giorno d’oggi per il buon fine delle iniziative e degli investimenti in presenza di una pluralità di portatori di interessi.

E’ poi tipico di chi ignora dileggiare la fonte della sua ignoranza, come loro hanno fatto sui social.

Nessuno di loro (con l’eccezione di una breve e fugace apparizione di Rigoni), che pur si riempiono la bocca con parole come “democrazia” e “partecipazione”, ha ritenuto infatti di presentarsi all’appello per imparare qualcosa dagli esperti di caratura nazionale e internazionale che si sono susseguiti nei 6 incontri intitolati “Immaginare il Futuro con i Cittadini” svoltisi nell’aula dell’ex Tribunale di Palazzo Porcellini per l’occasione ripristinata e rimessa a valore dopo essere stata a lungo dimenticata, un altro esempio virtuoso delle strategie dell’attuale Amministrazione.

Nel corso di quegli incontri gli esperti hanno condiviso con le circa 200 presenze (cittadini, amministratori e funzionari equamente rappresentati) le tecniche più avanzate ed efficaci per progettare insieme alla gente, a partire dalla gente. Un percorso di formazione alla cittadinanza attiva che ben si accoppia con gli incontri organizzati sull’antimafia sempre nelle scorse settimane.

Quel percorso ora verrà messo a frutto, dal mese di gennaio (ma i primi incontri si sono già svolti tra settembre e ottobre), con i residenti del Quartiere Europa, che letteralmente progetteranno insieme ai tecnici e al facilitatore il futuro della propria zona, perchè le soluzioni siano davvero tagliate su misura di chi poi dovrà viverle giorno per giorno.

Questo significa per noi perseguire la qualità della vita tramite l’ascolto attivo.

Credevamo che questo dovesse essere uno dei capisaldi dell’approccio non solo nostro, ma anche di qualsiasi movimento politico che si professa vicino ai bisogni della popolazione. Evidentemente ci siamo sbagliati.
Ma la cosa forse più inquietante è che, se si legge il post (ve lo “regalo” qua sotto), ci sono dei “signori” che, ben nascosti dietro le fiacche e stantie insegne di rete civica, spargono letame su onesti lavoratori che fanno il loro mestiere. Sarebbe bello sapere chi sono costoro, ma scommetto che non si paleseranno. Non hanno il fegato di metterci la faccia. A casa mia chi si comporta così viene chiamato con dei nomi precisi.

Nello stesso tempo, persone che evidentemente non hanno la minima idea di cosa stanno parlando, fanno seguire commenti pesantissimi sulla questione.

L’Oscar in questo senso va in particolare a Giuliano Vezzani, che non ho il dispiacere di conoscere, un vero signore, che si permette, senza avere “alba” della questione, di fare questa aurea riflessione: “Veri piccoli pezzi di merda!”.
Con tanto di punto esclamativo.
Dimostrando una arroganza ed un disprezzo sui quali non c’è niente da aggiungere.

Complimenti anche a Galvani, un pensatore ormai famoso nel mondo dei social. Che chiosa: “poi dicono di saper spendere i nostri soldi e che non ci sono conflitti d’interesse… ma che schifosi…”.

In tutto questo, torno alla domanda del titolo, e provo a dare una risposta.
Delle due l’una:
1. o i consiglieri di Rete Civica, Luca Pollastri e Gabriele Rigoni, sono gli autori di questo e di altri post altrettanto fini ed eleganti (e poi si sorprendono se non stendiamo tappeti rossi quando arrivano in Comune), e quindi si dovrebbero palesare e metterci la faccia;
2. oppure non sono loro a scrivere, e magari non sono neanche tanto d’accordo su questi post, e allora a questo punto viene da pensare che valgono, dentro il loro movimento, come il due di denari quando la briscola è coppe. In analoghe situazioni si parlerebbe di burattini e burattinai.

Qualunque sia la verità, non una brillante situazione per loro, ma nemmeno per una opposizione sana.

dic 012015
 
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“E’ ora di riprendermi la vita”.

Una frase semplice e terribilmente efficace che ho visto in un cartello esposto da una manifestante, pubblicato su vari giornali.

Una frase chiara. Una richiesta di aiuto che vale doppio per trasformare questa Giornata contro la violenza sulle donne in una forma concreta di impegno collettivo.

E’ importantissimo che Fidenza sia tra i 1.000 Comuni d’Italia che hanno organizzato una iniziativa, sostenendo l’informazione dei cittadini, il coinvolgimento delle giovani generazioni e il confronto in tutta la Comunità, che è il primo dei nutrimenti democratici.

Per questo ringrazio tutti i consiglieri che sono qua e che ci sono rinunciando agli impegni lavorativi, per testimoniare il loro contributo.

Ringrazio il Presidente Tosi e l’assessore alle Pari Opportunità, Alessia Frangipane, che hanno promosso questa occasione, che ci offre l’opportunità di ascoltare lo straordinario lavoro degli studenti del nostro Solari, oltre ai contributi di Massimiliano Filoni, Samuela Frigeri e della dottoressa Laila Papotti, in servizio presso la Procura della Repubblica.

Ringrazio, a maggior ragione, il Prefetto di Parma, Giuseppe Forlani, ancora una volta a Fidenza insieme al Comune, per testimoniare che quando le Istituzioni sono unite e lavorano fianco a fianco possono nascere solo cose buone per i cittadini e le cittadine.

Per inciso, e non mi stancherò mai di dirlo, mi sento di tributare al dott. Forlani un pubblico elogio per il metodo che ha adottato per l’assolvimento della sua funzione. Un metodo che coinvolge le comunità locali e che lo porta spesso ad incontrarle sul posto.

Un fatto che come Sindaco registro come un notevole cambio di passo nelle relazioni tra Capoluogo e provincia.
Bene. Richiamavo, prima, alla necessità di una azione concreta.

Per essere efficaci quando si aggredisce un problema, bisogna conoscerlo, senza mettere la testa nella sabbia.
In Italia 7 milioni di donne hanno subito violenza fisica o psicologica nella loro vita. Solo nell’ultimo anno ci sono state 152 vittime di femminicidio e tra chi ha subito violenze, solo il 12% denuncia.
Questo è il dato più tragico, perché esprime paura, isolamento. Perché nega il diritto a quel “voglio riprendermi la vita” esposto nel cartello della manifestante.

Sembra quasi scontato dire che la principale arma di questa battaglia è la prevenzione culturale. Anzi, la formazione culturale, che deve essere il fulcro di una consapevolezza civica che si è persa.
Sembra scontato, ma sentendo del lavoro straordinario condotto dai ragazzi e dalla ragazze del Solari, in seno al progetto della cooperativa Giolli, so che questa è la strada giusta.

Una strada contro la violenza e contro l’ignoranza che, spesso, è la madre delle brutalità di cui un uomo può essere capace e complice.
Brutalità contro le donne e i più deboli. Brutalità contro l’ambiente. Contro un modo civile di vivere la collettività.
Noi che vogliamo essere sempre più e sempre meglio costruttori di quella casa comune che sta al centro di uno dei documenti più entusiasmanti degli ultimi anni – l’Enciclica Laudato Sì – siamo chiamati ad una svolta, in termini di chiarezza e di concretezza.

Come?
Servono fondi. Non giriamoci intorno. Ogni strategia ha bisogno di essere alimentata non solo con la buona volontà e i sacrifici personali, ma anche con una visione chiara di dove vogliamo andare e di come ci vogliamo arrivare.

Il Comune di Fidenza ha inserito per la prima volta nel suo bilancio delle risorse destinate alle Pari Opportunità con cui si sono realizzate esperienze vere. Il percorso dei ragazzi e delle ragazze del Solari, contributi alle associazioni impegnate in questa sfida di civiltà.

Lo stesso impegno dobbiamo chiederlo – per prime noi Istituzioni – allo Stato, se è vero che la rete dei centri di assistenza alle donne che hanno subito una forma di violenza è senza fondi.

Ripartiamo da qui, condividendo e facendo nostre le parole del Capo dello Stato, sacrosante e ficcanti perché ancorate alla nostra Costituzione: “Contrastare la violenza sulle donne è un compito essenziale di ogni società che si proponga la piena tutela dei diritti fondamentali della persona. L’educazione al rispetto reciproco, nei rapporti personali e nelle relazioni sociali, è alla base del nostro vivere civile”.

testo del discorso del Sindaco andrea Massari per il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne

nov 242015
 
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[di Franco Amigoni]

La misura del Consiglio Comunale come Casus Belli.

Nella giornata di venerdì l’opposizione (?) ha sollevato alcuni dubbi sulla eccessiva lunghezza del Consiglio previsto per stasera, che prevede 11 punti all’ordine del giorno (gli ultimi due indicati in un post precedente sono stati già rimandati per approfondimenti). Le rimostranze possono essere suddivise in due categorie:

Categoria A: non abbiamo avuto il tempo di studiare la documentazione. Alla risposta “l’avete ricevuta oggi, avete comunque tempo sino a lunedì sera per studiare le questioni, che sono relativamente semplici”, la replica è stata la seguente: “nel fine settimana abbiamo altro da fare”. Questa peraltro è una rimostranza standard: se si consegna una settimana o un mese prima il materiale, arriverà ugualmente, a titolo preventivo.

Categoria B: “Abbiamo paura a tornare a casa tardi la sera”. Questa motivazione segnala in seno al Consiglio la presenza di un malessere degno di una città metropolitana, che occorre registrare e non prendere sottogamba. Una soluzione potrebbe essere quella di fare Consiglio il sabato mattina, con il concreto rischio di incorrere nella categoria A (“nel fine settimana abbiamo altro da fare”), oppure di calendarizzarlo per il mezzogiorno di una giornata feriale. Soluzione che scontenta chi si ostina a voler lavorare, incurante del bene comune.

Segnalo per chi non avesse dimestichezza con il Consiglio Comunale che normalmente le prime due ore sono dedicate a trattare interrogazioni, interpellanze e mozioni, che nella quasi totalità dei casi sono presentate dalla opposizione, e che la maggioranza mantiene ai primi punti dell’ODG per delicatezza nei confronti dell’opposizione, invece di spostarli in coda.

Si tratta di questioni di grande peso specifico soprattutto in questo momento difficile e complesso, come ad esempio la dedica di una strada ad una attrice dell’800 – primo 900, o l’introduzione del dialetto nelle scuole al posto dell’inglese (esagero il concetto, ma chi conosce i soggetti non stenterebbe a crederlo).

Molto tempo viene anche destinato a trattare i problemi dell’azienda di un consigliere dell’opposizione, che viene continuativamente portata all’attenzione del Consiglio e delle Commissioni da volonterosi colleghi e seguaci di quel Consigliere. Che peraltro si inalbera se sente parlare di conflitto di interessi.
Resta il fatto che nessuna altra azienda di fidenza, con la notevole eccezione della Coop di Vittorio (per motivi strumentali, naturalmente), è stata oggetto di così tante attenzioni da parte della nostra opposizione in questi 18 mesi di amministrazione.

Questioni come il dizionario italiano / borghigiano e la paura di rientrare tardi la sera sembrano insomma sintetizzare la cifra stilistica della destra fidentina in questo periodo.

Ricordo, a questo proposito, che nel dopo cena del Consiglio della scorsa settimana, convocato per le 21, non si è presentato nessuno (dicesi nessuno) dell’opposizione sino alle 21,40, quando un membro di rete civica ha stancamente raggiunto il proprio scranno.

Di conseguenza sono stati rimandati diversi punti all’ODG che la stessa opposizione aveva presentato, per consentire loro di ripresentarli prossimamente, caricando ulteriormente di lavoro i prossimi consigli.
Che spettacolo…

update: il consiglio comunale è poi terminato alle 20:16

nov 182015
 
sala consiglio vuota

Quella che vedete nella foto è una prospettiva personale, quella della maggioranza. Si proprio quella maggioranza che ogni tre per due viene accusata di essere un ammasso di plutocriptomassoni insensibili al dialogo e impermeabili ai criteri della trasparenza. Vedete voi se c’è altro da dire sui dialoghi e sui sordi. E se vi immaginate che sia un segno di protesta verso qualcosa o qualcuno annunciato e valorizzato perchè avesse il maggior risalto possibile… ecco no, niente di tutto questo. Semplicemente avevano altro da fare.

Nel frattempo vi raccontiamo come sono andate le cose al Consiglio Comunale del 16 novembre.

In un contesto di grande commozione per i recenti drammi parigini abbiam parlato di “Trasparenza negli affidamenti diretti per l’acquisizione di beni e servizi: Modifica del regolamento comunale per la disciplina dei contratti”, di “Anagrafe dei lavori pubblici”, di PRG e Comparto per destinazioni tecnico distributive TD1/A e di un mini intervento edilizio in Santa Margherita.

Avremmo volentieri parlato anche di commercio e centro storico e di baratto amministrativo, ma non c’era nessuno con cui farlo. Però erano tutti presenti alla consegna del mandato alla Sig.ra Claretta Ferrarini di rappresentanza presso la Commissione Tecnica Regionale sui dialetti.

La mozione sulla trasparenza degli affidamenti diretti proposta da quella RETE CIVICA – che si fa politicamente testimone della precedente amministrazione – fa il paio con l’altra, quella sulla trasparenza del web comunale dedicato agli appalti, per l’assurdità della richiesta e la scarsissima autorevolezza dei proponenti. Il dato surreale è che di fronte alla bocciatura della maggioranza han promesso di presentare una mozione per l’uscita del Comune del network di Avviso Pubblico contro le mafie. Che poi in realtà non è nemmeno così irreale visto che loro votarono contro l’adesione e che non han partecipato a nessun appuntamento dei tanti proposti dal Comune sui temi … (avranno avuto altro da fare, ce l’hanno spesso).

La materia degli affidamenti diretti sta a cavallo tra il tecnico e la chiacchiera da bar. Nel nostro Comune si possono fare fino a 40.000€. Oltre quella cifra si va a gara. Nella mozione chiedevano che anche per le cifre inferiori si gestissero gli affidamenti diretti solo per la somma urgenza perchè è una materia in cui é massimo l’esercizio del potere discrezionale del Dirigente competente. O incompetente, a leggere la loro mozione, visto che non si fidano della discrezionalità a cui è chiamato per Legge.

Si perchè è la Legge dello Stato che disciplina gli affidamenti diretti e lo fa ormai per acquisizioni che sono diventate residuali. Per tutto il resto ci sono i mercati elettronici gestiti dalle centrali di committenza nazionali o regionali (il MePa = mercato elettronico della Pubblica Amministrazione e il Consip = società per azioni del Ministero Economia e Finanze che svolge consulenza, assistenza e supporto per acquisti di beni e servizi delle pubbliche amministrazioni. La logica è quella dei supermercati: se siamo in tanti a comprare lo stesso prodotto, spuntiamo dal fornitore il prezzo iper concorrenziale). Volete ridere? In commissione (ci sono i verbali non è che ce lo inventiamo) alcuni illustri membri della minoranza proposero di uscirne perchè “così avremo potuto favorire i lavoratori locali”, a prescindere che questi fossero iscritti o meno alle piattaforme. E iscriversi non è mica così complicato come potrebbe sembrarvi.

Quindi, riassumendo, dopo un periodo famoso per alcuni affidamenti di alta acrobazia a liberi professionisti della politica nella gestione degli eventi pubblici, veri e propri cavalli imbizzarriti della committenza occasionale, arriva una mozione che chiede di ingolfare i dipendenti comunali per comprare materiale di modestissimo valore.

In un Comune in cui TUTTI gli obblighi di trasparenza e di pubblicità – disciplinati non a sentimento ma da una serie di leggi dello Stato – sono rispettati. Loro stessi li han citati nella premessa del testo, tra una critica e l’altra, cose tecniche, di quelle che sei costretto a studiare per fare politica locale: il Codice dei Contratti (dlgs 163/2006) la legge sull’anticorruzione (190/2012) e la legge sulla trasparenza amministrativa (dlgs 33/2013).

Il Comune di Fidenza aderisce, non da ieri, al servizio on line AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE, offerto gratis da “La gazzetta Amministrativa”, che è una piattaforma unica a livello nazionale e per questo non personalizzabile.
Dove ci son tutte le informazioni che volevano caricare sulla malandata piattaforma del sito web (indovinate chi lo ha messo in piedi?!). Abbiam detto loro che nonostante questo ci impegneremo a creare una zona ad uso e consumo degli utenti meno esperti, ma niente. Sono partite delle urla che dovevate esserci…

E poi ci sono state le delibere tecniche. Le più simpatiche: un comparto per attività produttive tecnico distributive TD1/A in via Corradini la cui gestazione risale al 1985 per cui le opere di urbanizzazione (realizzate e sulle quali non gravano mancanze o problemi di lavori fatti male) vengono trasferite alla proprietà di tutti, cioè del Comune. E poi un’altra storia antica che va a conclusione, quella per cui il Comune incamera al suo patrimonio delle aree destinate a viabilità e parcheggio a Santa Margherita.